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È il 18 agosto e dopodomani ho il volo per l'Austria. Dopo essermi divertita un'estate intera, è arrivato il momento di entrare nell'età adulta e prendere le cose sul serio, anche se alla mia età non è ancora il momento. Ho passato momenti felici, non dico che saranno i momenti più felici e gli ultimi di tutta la mia vita, ma di sicuro hanno un posto nel mio cuore.
Oggi ho trascorso l'intera giornata con Sachiko che mi ha regalato delle cose che saranno essenziali ora che andrò a vivere da sola: utensili da cucina, lenzuola... mi ha sistemato per tutta la vita in pratica, tanto i soldi non le mancano. Tuttavia, questo non è il suo regalo di addio, perché crede di dover prendere il posto di mia madre. Le sono grata perché alla fine, ho un po' bisogno di un aiuto materno.
Quando arriviamo a casa mia aiuta a sistemare tutta la mia roba in valigie e zaini enormi e pieni. Alcune cose sono già state spedite al dormitorio in cui vivrò perché ho accumulato davvero tanta roba in questo anno.
Dopocena, lei va a dormire sul presto perché si è stancata molto dalla giornata di oggi. Così, restiamo soltanto io e la casa.
Mi faccio un giro tra le stanze della vita comune per fissarmi bene in mente tutte le immagini di casa. Il lampadario, il colore della carta da parati, il divano e la televisione, il frigorifero, il tavolo da cucina, il bagno.
Sembra una cosa stupida, e forse lo è, ma ho bisogno di farlo. Ho bisogno di sentirmi tutt'uno con quell'ambiente, ricordandomi tutti i momenti che ho trascorso qua.
Mi siedo sul divano così comodo che ho sempre amato per leggere libri. È talmente comodo che mi ci sdraio sopra e prendo una copertina perché di notte fa più fresco, nonostante il caldo di agosto.
Ho ricordato tutto. Dal primo momento che sono arrivata a quello attuale.
Il lavoro, la scuola, Baji, gli altri...
Se ci penso, se non fosse per la somiglianza tra me e sua madre, Baji non mi avrebbe rivolto la parola e forse tutto questo non sarebbe nemmeno successo. Se ci ripenso, mi scappa un sorriso. Non mi dimenticherò mai quando mi paragonò a sua madre.
La stanchezza prese il sopravvento e così mi addormento.

Il mattino seguente, Sachiko mi sveglia all'alba scuotendomi.
"Hai dormito tutta la notte sul divano?" mi chiede.
"Sì..."
"È scomodo! Poi ti viene mal di schiena!"
Infatti, appena mi sono sistemata, mi è venuto un mal di schiena lancinante.
"Che ore sono?" le chiedo, vedendo ancora poca luce del sole.
"Sono le 11 di mattina." mi risponde con tranquillità.
"LE 11?" urlo. Mi guardo attorno e vedo che il motivo per cui vedevo poca luce erano le finestre semichiuse.
"Sì... mi andresti a fare una commissione?" mi chiede.
"Va bene..."
Così mi preparo e vado a fare quella commissioni. consiste nel dover andare dal fruttivendolo di Sachiko di fiducia, che si trova dall'altra parte di Tokyo, per comprare delle carote, del sedano e un barattolo di marmellata alle albicocche.
Non avendo nessun tipo di mezzo, devo farmela a piedi. Non c'è nulla di più terribile.
Cammino per tantissimo tempo e alla fine, arrivo. Lì, vedo Emma, intenta a comprare delle pesche.

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