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Dopo aver sciacquato il viso, vado in sala professori a parlare al coordinatore: voglio cambiare posto di banco perché non mi trovo bene con le mie vicine.
Mi ha chiesto se è successo qualcosa e ho risposto che abbiamo avuto un piccolo litigio, unilaterale, ma comunque un litigio.
Lui mi chiede se non si può rimediare, ma io gli riferisco che non mi trovo bene con loro e temo che possano recarmi disturbo durante le lezioni.
A questo punto è costretto ad accettare: dato che sono praticamente nuova, mi chiede se ho legato con qualcuno in particolare, se voglio sedermi vicino a questa persona.
Sì, Baji.
Quando gliel'ho detto era stupito. "Chi? Quel teppistello?" dice sbalordito. Mi chiede di starci alla larga perché è una cattiva compagnia: fa risse in continuazione ed è addirittura stato bocciato un anno.
Questo significa che Baji ha la mia età. Sono stupita, non me lo aveva detto, ma decido di usare questo particolare a mio vantaggio.
"Non riesco a trovarmi bene con i compagni più piccoli di me" gli dico.
Alla fine, a malincuore, cede e mi assicura che mi sposterà nel banco affianco a Baji, anche perché il suo vicino di banco ha paura di lui e vuole evitarlo il più possibile.
Trionfante, torno in classe giusto in tempo per la campanella e mi siedo al mio banco, ignorando completamente Sato Fumi e le altre due. Tutti in classe mi guardano in silenzio, persino Baji. Quando i nostri sguardi si incrociano, lui mi sorride e fa questo gesto della mano ->👍🏼 (non so descriverlo a parole, scusatemi). Vedendolo, il mio cuore si scioglie e gli sorrido anche io. Il professore arriva in classe e comincia la lezione. Sato Fumi ed io non ci siamo rivolte la parola tutto il giorno. Il coordinatore mi ha detto che solo da domani, dopo che lo hanno comunicato al vicino di banco di Baji, potrò sedermi vicino a lui e onestamente non vedo l'ora.

Le lezioni sono finite e mi avvio verso casa. Nel cortile, Baji e Chifuyu mi rincorrono insieme.
"Alessiaaaaa!!!!" urla Chifuyu, sempre pieno di energia.
"Chifuyuu!" dico io, con un po' meno di energia rispetto a lui.
"Ho sentito da Baji che oggi hai fatto una cosa pazzesca!" dice entusiasta.
"Certo che i pettegolezzi girano veloci!" dico io, con un tono un po' sarcastico e nervoso. Credo che debba venirmi il ciclo, sono troppo nervosa. Per fortuna non si sono accorti del mio tono sarcastico e hanno continuato la conversazione.
"Certo che gliene hai dette quattro a quella Sato eh!" dice sempre il biondino.
Baji rideva.
"Ho fatto male? Era così noiosa..." dico.
"No anzi, grazie a te non devo occuparmi io di sbarazzarmene!" dice infine Baji.
"Sono contenta." dico infine. "Ah Baji, sono andata a parlare al coordinatore, gli ho chiesto di spostare banco."
"Davvero? E dove ti ha messa?" mi chiede.
"Vicino a te. A quanto pare il tuo vicino di banco voleva cambiare posto ugualmente, quindi il professore ha deciso di scambiarci" So che quello che ho appena detto è una bugia, ma non voglio che lui sappia che sono stata io ad insistere per stargli seduta vicino.
"Davvero? Ma è fantastico!" dice con un sorriso a trentadue denti. È così solare, così diverso da come me lo immaginavo. È proprio una brava persona. "Altrimenti sarei andato io a convincerlo di spostarti vicino a me!" dice.
Non me lo aspettavo. È stato inaspettato, infatti le mie guance si tingono leggermente di rosso, così chino il capo e faccio in modo che i capelli mi coprano la faccia, non voglio che veda che sono arrossita. Sono felice che lui mi voglia come vicina di banco.
Quando ero sicura che il rossore era scomparso del tutto, alzo lo sguardo e noto che Chifuyu mi stava osservando. Vedo che mi guarda con una faccia stupita, ma poi si porta il dito indice alle labbra, come a fare "shhh" e mi sorride, poi torna normale e guarda altrove. Che cosa voleva dire quel gesto?
Mi hanno riaccompagnata fino vicino a casa, poi sono andati ognuno alla propria. Sachiko oggi era a casa, dunque ha visto dal terrazzo che due ragazzi mi hanno accompagnata.
"Chi sono quei due giovanotti?" mi chiede con un sorriso in volto, un sorriso malizioso.
"Compagni di classe..." rispondo, un po' imbarazzata. In realtà Chifuyu non è mio compagno di classe, ma non voglio dare troppe spiegazioni.
"Beh sembrate molto legati..." dice sempre sorridendo. "Se per caso uno di loro è il tuo fidanzato, non ti preoccupare a farlo venire qua, non vi metterò di certo in imbarazzo. Può anche restare a dormire se vuoi..." Ha enfatizzato in maniera particolare la parola "dormire", credo che intendesse qualcos'altro. È il suo modo per dirmi che posso portare gente a casa e che a lei va bene.
"Non ti preoccupare, non ho il fidanzato, e poi non sono quel tipo di ragazza..." dico sistemando le mie cose.
"Beh ma non si sa mai... non sai mai cosa potrà accadere..." dice facendo l'occhiolino, poi va nell'altra stanza. Vado in camera, mi cambio e torno in salotto. Ho già fatto tutti i compiti quindi non devi preoccuparmi. Io e lei siamo sedute in salotto e lei mi offre una birra. "Da voi, i giovani della vostra età la bevono gia, giusto?" mi chiede.
Io rispondo affermativamente.
"Beh, allora non dico niente ai tuoi genitori" mi dice, porgendomi una lattina di birra. Rovistando nel frigo ho visto che ne ha molte, ma a quanto pare non ne beve molte, oppure le compra spesso.
"Senti, adesso come va la scuola, riesci a organizzarti con lo studio?" mi chiede.
"Credo di sì" rispondo in tutta armonia.
"Ti andrebbe allora di riprendere il lavoro? Tra un po' dovrebbero richiamarti perché sta per terminare il numero di giorni in cui puoi usufruire delle ferie... preferisci invece lasciare il lavoro?" mi dice. Mi stavo quasi dimenticando del lavoro. Dovrei fare il turno serale e sinceramente non ne ho molta voglia, ma voglio anche guadagnare qualche soldo, quindi rispondo di voler riprendere il lavoro e lo farò da settimana prossima.
Finita la chiacchierata e la birra, ringrazio Sachiko e vado in camera mia. Cerco di terminare il lavoro che mi hanno assegnato al club di cucito, del quale mi stavo dimenticando. Questa volta dobbiamo semplicemente rattoppare delle magliette. Spero di migliorare perché cucire mi piace molto.

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