Al posto di Baji, che era assente, ho trovato una busta per le lettere sopra il mio banco. È totalmente bianca, non c'è scritto nulla quindi non capisco chi possa avermela indirizzata. Decido di aprirla dato che il professore ancora non è arrivato.
"Cara Alesia,
Spero che tu stai bene. Scusami perché in questi giorni mi sono comportato veramente male, ho fato schifo. Il problema è che Chifuyu mi ha fatto realizzare una cosa. Ti ricordi quel giorno in cui non stavi bene che non sei venuta a mangiare con noi? Ecco. Quel giorno ho capito che forse per me non sei solo un'amica.
Spero di non aver rovinato la nostra amicizia. Se i miei sentimenti non sono ricambiati, vorrei che non ti sentissi oppressa perché non è mia intenzione. Se per te va bene mi piacerebbe restare amici, ma non ci proverò con te o robe del genere. Spero di non aver irtato i tuoi sentimenfi. Se preferisci restarmi lontana va bene, mi farò cambiare di posto.
A presto. Baji Keisuke."Ho letto tutto d'un fiato. Lui ricambia i miei sentimenti? Non lo avrei mai creduto. Il mio cuore inizia a battere molto forte e sento delle farfalle nello stomaco. Certo che però la lettera non è il massimo del romanticismo. Non avrei mai pensato che qualcuno mi scrivesse una lettera per confessare i suoi sentimenti, ma di certo non me la aspettavo nemmeno così fredda. Ha praticamente dato per scontato che io non ricambi i suoi sentimenti. Ma non è vero. Durante la lezione di matematica mi immagino il nostro matrimonio. Io avrò un vestito bianco, lungo, con lo strascico e scollato a forma di cuore con in aggiunta il velo e una tiara. I miei capelli saranno acconciati in una mezza coda e saranno pieni di boccoli. Un trucco leggero. Lui invece sarà vestito con il classico abito da matrimonio nero. Però a pensarci bene lui sta anche bene con il rosso. Può starci. Anche lui avrà i capelli come i miei. Voglio che siamo matchati. La navata sarà piena di fiori rosa, fontane di cioccolato e fragole ovunque. Una torta al cioccolato con anche fragole e panna e come regalo vorrei tanto una gelatiera. Mia mamma potrebbe regalarmi una gelateria al mio matrimonio.
Sto divagando. E se invece per caso fosse tutta una messa in scena? Se fosse uno scherzo? Magari Baji e Chifuyu hanno voluto farmi semplicemente uno scherzo oppure era un obbligo. Sento come se il mio cuore si fosse spezzato letteralmente al pensiero. Batte talmente forte dall'agitazione.
Però sembra realistico quel biglietto: anche pieno di errori grammaticali, tipico di Baji.
Però potrebbe essere semplicemente fatto bene . Il fatto che Baji oggi non sia a scuola è molto sospetto tra l'altro.
Che cosa devo fare? Non posso nemmeno chiedergli nulla adesso. Dopo scuola andrò a cercarlo ovunque, pure in Siberia se necessario. Devo risolvere questa questione.
Finite le lezioni, il primo posto che visito è il bar di fronte alla scuola, quello dove lavoro: magari è andato lì per saltare la scuola come fanno in molti.
Non c'è.
Vado a vedere nel suo negozio di soba preferito.
Non c'è.
Vado a vedere dal suo meccanico di fiducia.
Non è nemmeno lì.
Sono tentata di andare a casa sua. Vado? No, non vado. Però se fosse lì, potrei parlargli. Ma se non ci fosse troverei sua mamma. Sarebbe imbarazzante. Ma forse sua mamma lavora. Che faccio? Vado? Si dai, si vive una volta sola. No, anzi no. Ci ho ripensato. Forse esiste la reincarnazione, posso vivere un'altra vita. Che figura ci farei se andassi a casa sua.
Non vado. Ma se fosse lì? Sento quel peso fastidioso sul petto che mi dice "devi farlo perché altrimenti non starai più in pace per il resto dei tuoi giorni".
Vado. Il portone è anche aperto. Salgo i cinque piani di scale, poi appena arrivo alla porta del suo appartamento faccio avanti e indietro per vedere se suonare o no il campanello. Lo suono? Si dai. Ma se poi ci fosse sua mamma? Probabilmente è a lavoro. Ma se Baji non ci fosse e dovessi restare sola con sua madre? No, forse è al lavoro. Non sono venuta qui per stare mezz'ora a decidere se suonare il campanello. Siamo in ballo, balliamo.
Con tutto il coraggio che ho, suono il campanello. Credo di aver utilizzato tutto il coraggio disponibile, per un po' non potrò fare mosse così avventate.
Il silenzio. Si sarà accorto che sono io? Sicuro. Non vuole aprire. E se non fosse un casa? Ma se ci fosse e mi stesse ignorando? Magari è al bagno. Suono una seconda volta. Di nuovo il silenzio. Resto lì ancora due minuti, poi decido di andare.
Alla fine tutte le pippe mentali che mi sono fatta non sono servite a nulla. Avevo paura di trovare sua madre ma non c'era né lei, né lui.Tuttavia, manca ancora un posto da visitare.
Mi reco lì, totalmente senza speranza. Non so più dove cercarlo, ho girato tutti i luoghi che ama di più. Alla fine sono anche andata in un bar con i gatti, ma non era nemmeno lì. È normale che io non lo trovi: Tokyo è enorme, sarà andato a casa di qualcuno dei suoi amici oppure è andato fuori Tokyo. Io non posso raggiungere quei posti a piedi. Arriverei dopo 24 ore.
Ma appena arrivo nel posto lo vedo. Il mio cuore sobbalza: ha la testa china e non si riconosce il volto, ma è lui.
È seduto sulla stessa altalena della volta in cui ci siamo incontrati per la prima volta. Deve piacergli molto quella.
Ormai avevo perso le speranze, non credevo di trovarlo più, invece era qui. Era un'opzione abbastanza stupida e ovvia ma non credevo che fosse veramente lì. Insomma, se vuole scappare perché si rifugia nel parco dove ci siamo incontrati?
Lo raggiungo lentamente: le gambe mi fanno male, ho corso tutto il giorno.
Mi metto in piedi davanti a lui e lo fisso un po'. Ha i capelli sempre belli e lucenti. È seduto su questa altalena appoggiando i gomiti sulle ginocchia, con le mani che tengono il viso. Probabilmente non mi ha sentita arrivare.
Mi siedo allora sull''altalena accanto alla sua e mi dondolo un po'.
"Devo ammettere che la tua lettera non era molto romantica".
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Just a simple love story
Romancegli eventi narrati non coincidono con quelli originali. I personaggi non frequentano le scuole medie, ma superiori (dai 17 anni in sù) Le vicende narrate sono pura immaginazione. La trama consiste nella protagonista che, a diversi anni di distanza...