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È mattina e mi sveglio con i raggi del sole che entrano dalla finestra della camera di Baji. Non so che ore sono, nemmeno quanto ho dormito, però mi sento bene e sono riposata. Dò un'occhiata al futon di Baji e noto che lui sta ancora dormendo profondamente. Vorrei andare a lavarmi e cambiarmi, ma lui sta dormendo e dato che è mattina abbastanza inoltrata, dovrebbe esserci sua madre tornata dal turno di notte, così mi rimetto sotto le coperte e guardo il soffitto. Intanto penso alla serata di ieri sera che mi ha resa davvero felice. Ero stanca di avere un brutto rapporto con lui, in un qualche modo, nel mio inconscio, mi sentivo come se fossi collegata a lui e che dovessi per forza legare con lui. Stare distanti non mi faceva bene, ma dopo ieri sera siamo amici e questo mi rende veramente felice.
Il momento che mi è piaciuto di più in assoluto è quando siamo usciti a mangiare in quel luogo stupendo. Sono sicura che stamattina ci sarà molta gente che non avrà la minima idea che ieri ci siamo stati noi due lì a mangiare e chiacchierare. Sono così contenta. Quella è stata una di quelle volte in cui mi sono sentita veramente viva. E per la prima volta, il telefono non è squillato.
Mi rigiro nel letto, impaziente di aspettare che Baji si svegli. Guardo l'orologio, sono le 9 di mattina. Troppo tardi per me. Di solito a quest'ora sono già a scuola oppure faccio molte cose produttive, la mia giornata in pratica è già cominciata. Non resisto più, lo sveglio.
Lo scuoto leggermente con il braccio, non aggressivamente, mentre gli sussurro il suo nome, per svegliarlo ma non in modo troppo traumatico.
"No... ancora cinque minuti..." biascica e si gira dall'altro lato.
"Dai Bajiiii" gli sussurro ancora.
Lui scatta su all'improvviso urlando: "ODDIO, C'È SCUOLA?"
Mi ha fatto prendere un colpo.
"No, non c'è scuola, è sabato oggi." gli dico.
Si gira verso di me, e sussulta un attimo. Credo che non si ricordasse che io dormissi da lui.
"Giusto... ho un mal di testa..." dice, tenendosi la testa.
"Scusa... ti ho svegliato in modo troppo traumatico?" gli chiedo.
"No... non è colpa tua... ogni tanto mi capita" risponde. La sua voce è molto più profonda rispetto al normale e mi piace da morire.
ODDIO ma cosa vado a pensare?
"Vuoi prendere delle pastiglie?" gli chiedo preoccupata. Mi spiace che abbia il mal di testa.
"No... è tutto apposto... che ore sono?" mi chiede.
"Le nove in punto"
"COSA? STAI SCHERZANDO?" mi urla contro. Ma non troppo forte, altrimenti sua madre ci avrebbe sentiti.
"È troppo tardi?" gli chiedo.
"No, è troppo PRESTO!" dice stupito e infastidito. "Tu a che ora ti alzi nei giorni di vacanza, scusa?"
"Alle 5:30 del mattino" rispondo tutta tranquilla.
"TU SEI PAZZA, perché non dormi?" mi chiede.
"Sono abituata così. Se mi sveglio tardi perdo una mattinata intera. Sono abituata così da sempre, i miei genitori lavorano tutto il giorno, devo occuparmi io di riordinare la casa, comprare da mangiare e tutto, quindi mi sveglio presto almeno riesco a fare tutto..." di solito non parlo a degli sconosciuti della mia situazione familiare, ma sento che posso fidarmi di lui. Non so, le parole escono anche se non me ne rendo conto, ma non sono preoccupata: è la prima volta che mi capita di non avere problemi di fiducia e che mi sento di parlarne tranquillamente.
"Mi dispiace..." dice mettendo su un viso abbastanza triste.
"Non ti preoccupare, tu a che ora ti svegli di solito?" gli chiedo curiosa.
"A mezzogiorno e mezza" risponde in totale tranquillità.
Lui è il mio totale opposto.
"Ma seriamente?" gli chiedo sorridendo.
"Certo!" mi dice tutto orgoglioso. "Del mio gruppo sono quello che detiene il record per dormire di più, e più profondamente."
"Se ne vai fiero tu..." dico ridendo. Anche lui si mette a ridere.
Dato che sono solo le nove di mattina, sua madre dovrebbe essere a dormire perché quando fa il turno di notte torna alle 6:30 del mattino e dorme di solito fino alle 12:30, proprio come lui. In questo modo, lui va in ricognizione e quando si è assicurato che sua madre stesse dormendo, mi lascia andare in bagno per prepararmi. Ho persino rinunciato alla mia skincare routine perché i prodotti non stavano in borsa, ma ho notato che sua madre usa il mio stesso detergente gel, gliene avrei rubato un pochetto ma non voglio avere la coscienza sporca. Anche se è solo un pizzico di detergente e probabilmente non se ne sarebbe mai accorta.
Quando ho finito in bagno, ci va lui e nel mentre, preparo la mia borsa per tornare a casa. Abbiamo deciso di non fare colazione da lui per non svegliare sua madre, la avremmo fatta in un bar da qualche parte.
Lui torna in camera, si veste e facciamo per uscire. Cerchiamo di fare il più piano possibile, ma all'improvviso una figura femminile ci appare da dietro.
"Keisuke... cos'è tutto questo trambusto?" dice strofinando gli occhi.
Io e lui congeliamo. Eravamo certi di non aver fatto troppo rumore, eppure l'abbiamo svegliata. Scusa, mamma Baji.
Lei sbatte le palpebre come se volesse mettere a fuoco e vedere meglio. Alla fine, realizza di vedere (un po' in ritardo direi) suo figlio accompagnato da una ragazza, che escono entrambi dalla sua camera. Appena lo realizza, sussulta, arrossisce e si copre la bocca con le mani, esclamando un "Oh!".
Io impallidisco subito, ma appena realizzo il tutto, arrossisco anche io. Mi tremano le gambe. Questo non era previsto.
"Scusate, ragazzi... non vi volevo disturbare..." dice. "Non sapevo che Keisuke avesse la ragazza... scusate tanto!" dice, poi corre di nuovo in camera sua e si chiude.
Io e lui rimaniamo un attimo in silenzio. È ovvio che lei abbia frainteso, chiunque avrebbe frainteso.
Dopo un po' lui va verso camera di sua mamma chiamandola e bussando alla sua porta. Le dice che si sbaglia, che non sono la sua ragazza e che non abbiamo fatto nulla.
Sua mamma non risponde, allora lui la informa del fatto che mi accompagna a casa e poi tornerà. Lei ancora non risponde. Credo che l'abbiamo scioccata.
Usciamo così di casa e, una volta fuori, Baji si scusa per il comportamento di sua madre. Lui non ha mai portato una ragazza a casa, quindi sua mamma era stupita.
Usciamo in silenzio dalla palazzina e mi accompagna in un bar lì vicino. È un bar americano, quindi io prendo dei waffle e lui dei pancakes. All'inizio la situazione era un po' imbarazzante, ma poi abbiamo iniziato a parlare della sera precedente e le cose si sono un po' ammorbidite. Dato che era ancora presto e non gli andava di tornare subito a casa, decidiamo di girare ancora un po' e facciamo lunghe passeggiate parlando del più e del meno. Con lui mi trovo bene, veramente bene, come se lo conoscessi da sempre. Per l'ora di pranzo mi riaccompagna dal parcheggi con la moto e mi saluta, poi se ne va.
Io entro in casa, era silenziosa: non c'era il minimo rumore. Sul tavolo trovo un biglietto di Sachiko nel quale mi avverte di essere fuori a mangiare con suo marito, non tornerà prima di sera e al suo ritorno, lui non ci sarà, quindi non devo preoccuparmi. Nel frigo c'è del cibo che Yutsuko ha preparato per me, con le indicazioni su come riscaldarlo. Mangio da sola in quella casa enorme, guardando la televisione. Un po' mi viene tristezza e nostalgia, vorrei che qualcuno fosse qui con me.

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