Capitolo 8

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Ero rimasta tutto il giorno chiusa in camera, non ero neanche andata a cena, volevo solo stare da sola in camera. I ragazzi ritornarono in stanza con un piatto in mano, -" SPAGHETTI ALLE VONGOLE"- urlai contenta -" Abbiamo chiesto allo chef se poteva farti il tuo piatto preferito"- ero molto contente di avere affianco dei ragazzi come loro. Cercai di mangiare gli spaghetti con la sinistra visto che la destra era gessata -" Vuoi una mano a mangiare"- mi chiede Federico vedendomi in difficoltà -" Si per favore"-. Non riuscivo proprio a mangiare il mio bellissimo piatto di spaghetti. In quel momento sembravo una bambina, che non riusciva a mangiare da sola. Dopo aver mangiato entra in stanza una persona senza neanche bussare -" T/n mi serve il tuo lipgloss, o ciao Fede"- disse Martina mentre va a prendere il mio lipglosses dalla mia borZa dei trucchi -" Ti ho detto che potevi prenderlo?"- gli dico mentre mi alzo dal letto -" Non ti sono bastate quelle botte, ne vuoi altre"- neanche il tempo di rispondere che Fede e Nicolò si mettono in mezzo -" Ha detto che non puoi prendere il suo lipgloss"- ripete Nico con un tono brusco. Martina esce dalla stanza senza prendere niente. -" Grazie,ma ce la posso fare anche da sola"- dopo che dissi queste parole gelide andai un po' fuori a fare una passeggiata da sola. Durante la passeggiata incontrai Andrea, non mi fecce domande troppo invadenti per fortuna perché sapevo che i ragazzi avevano raccontato tutto

——IL GIORNO DOPO——

Non avevo voglia di andare agli allenamenti quindi rimasi chiusa in stanza. Erano ormai le 12:30 quindi i ragazzi stavano per ritornare. Questa volta decisi di andare a pranzo

 (fatte finta che abbia il la mano ingessata)

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(fatte finta che abbia il la mano ingessata)

Mi vesti molte semplice, mi misi una felpa per coprire il gesso. Arrivati i ragazzi andammo insieme a pranzo. Non aprii bocca per tutto il tempo.

~IO GIORNO DELLA PARTITA~

Ormai erano passati 2 giorni dalla litigata con Martina, con i ragazzi non ci parlavo più come prima, insomma mi ero rinchiusa dentro. Il giorno della partita era ormai arrivato. Presi un outfit molto semplice e nero. Ora dovevo trovare un passaggio verso lo stadio visto che con mio padre sarebbe andata Martina ed io in macchina con lei non ci sarei salita. -" Chiesa, mi puoi accompagnare allo stadio"- chiesi con un tono freddo -"Certo, però per favore non chiamarmi più Chiesi"- mi rispose sorridendo, io annui semplicemente

 -" Chiesa, mi puoi accompagnare allo stadio"- chiesi con un tono freddo -"Certo, però per favore non chiamarmi più Chiesi"- mi rispose sorridendo, io annui semplicemente

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(Questo era il mio outfit,fatte sempre finta che abbia il gesso)
Salimo in macchina per andare allo stadio, ero super in ansia per la partita. Dopo essere arrivati ringraziai Federico con un bacio in guancia, lo vedi un po' in difficoltà a prendere tutta la roba quindi gli chiese se voleva una mano, lui annuì quindi mi avvicinai per prendere una cosa leggere (soprattutto con una mano rotta che cosa potevo fare). Mentre prendevo la sacca con il suo cambio, la felpa rimase chiusa nel porta bagagli. Federico mi venne subito ad aiutare, tirando forte però la felpa cademmo a terra io sopra a lui, i suoi occhi incrociano i mei era bellissimo, si alsamo subito da terra, mi comincia a pulire finché non senti una mano prendere la mia era Federico che vide la mia mano sporca un po' di sangue per due graffietti -" O dio scusa tanto t/n"- o dio lo dovevo dire io, non so che cosa accade in quel momento ma volevo solo chiuderli la bocca con un bacio "andiamo t/n non puoi" pensai nella mia mente mentre lui cercava di pulirmi la mano e chiedendomi scusa infinitamente -" Scus-"- lo stoppo baciandolo. Dopo il bacio un silenzio tombale.-" Allora vogliamo entrare"- gli dico guardando l'orario.

~SKIPTIME ~

Era appena iniziato il secondo tempo eravamo in vantaggio di 1-0 ma al 52 minuto Locatelli segna un'altro gol -" SEEE DUE A ZERO"- urlo mentre abbraccio mio padre. Eravamo già in vantaggio ma al 89 minuti Ciro ci regala un'altro gol -" DAJEEEEE, 3-0, 3-0"- urlo contenta. A fine partita i ragazzi vengono da me e mio padre e ci abbracciano contenti, io però mi allontano subito -" Me mi abbracciate siete dei ragazzi morti"- dico ai ragazzi, ma i ragazzi se ne fregano e mi abbracciano -"No che schifo siete tutti sudati"- . I ragazzi vanno tutti nello spogliatoio, ma fermo un'attimo Chiesa per chiedergli se mi poteva riportatate in albergo -" Ei per il ritorno mi puoi riaccompagnare?"- gli chiede come se prima della partita non fosse successo niente. -" Certo, tranquilla"-. In macchina Federico vuole riparlare di ciò che è successo prima della partita -" Allora, vogliamo parlare di quel bacio o è meglio di no"- mi chiede mentre guarda la strada -" Ti chiedo scusa non so che cosa mi è successo, comunque, stai tranquillo non cercherò più di baciarti"- gli dico mentre guardò il telefono. -" Io sono tranquillo sei tu quella che deve stare all'allerta-" mi dice parcheggiando la macchina nel parcheggio dell'hotel. -" Per cosa dovrei stare attenta"- neanche il tempo di finire di parlare che mi interrompe -"Per questo"- mi prende il mento di forza e comincia a baciarmi.

Tiè 850 parole, ma chi sono. Finalmente t/n si riavvicina un po' a Federico e che sta per succedere ( non lo so neanch'io perché lo devo ancora scrive)

Un'amore nel pallone (fedexchiesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora