Capitolo 22

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Mancano 3 giorni alla prossima partita, Italia- Belgio. Non voglio essere negativa, ma so che perderemo, insomma, il Belgio è una squadra forte, l'Italia invece, lasciamo stare.

Oggi dobbiamo  ripartire, ma i ragazzi la mattina avevano allenamento. Preparai la valigia mentre i ragazzi erano ad allenarsi, infatti arrivai più tardi all'allenamento.

I ragazzi ancora non sapevano niente della mia malattia, penso anche di non dirgliela per il  momento se non a Matteo, è pur sempre il mio migliore amico da anni.

Durante l'allenamento i ragazzi mi invitarono  a giocare, so che nel mio stato non potrei giocare, infatti mio padre dice ai ragazzi che non potevo, ma io lo ignorai ed entrai in campo a giocare. Mentre giocavamo ricevetti una pallonata troppo alta in pancia. Mi acacia a terra per il dolore. Tutti i ragazzi si misero intorno a me e dopo un po' cominciai a non vedere niente. Il buoi totale.

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Mi svegliai in una stanza dell'ospedale. Non c'era nessuno accanto a me. Neanche mio padre. Trovai Martina, veramente starano.
T/n: da quanto sono qui a letto?- chiesi con la poca voce che avevo.
Ma: 2 giorni, non ce nessuno perché sono partiti, sono rimasta solo io. Quando ce lo avresti detto del tumore t/n-
T/n: quindi anche I ragazzi ora lo sanno?-
Ma: si. Posso odiarti anche, ma sono comunque "tua sorella" perché non me lo hai detto?-
Alle sue parole rimasi stupita, non pensavo che gli importasse qualcosa di me.
T/n: scusami, non pensavo che tenessi veramente a me, comunque è oggi o domani la partita?-
Ma: domani-

~~~~SKIP TIME~~~~

Verso le 20 vengo finalmente dimessa, e la prima cosa che facciamo io Martina è prendere un taxi per andare all'aeroporto. La nostra roba è già stata portata dai ragazzi.

Dopo 1 ora di viaggi eravamo finalmente atterrati a Bruxelles. Io e Martina volevamo fare una sorpresa ai ragazzi, quindi non avertemmo nessuno.

Sapevo che i ragazzi stavano mangiando, almeno penso visto che sono le 21.
T/n: Ei, a noi non ci lasciate niente- diciamo in coro io e Martina.
Subito veniamo accerchiate dai ragazzi che ci stringono fortemente in un unico abbraccio. Dopo essermi staccata dai ragazzi ricevo un unico abbraccio da mio padre.

Mentre parlavamo il mio sguardo ero diretto in un'unica direzione, una sedia vuota, infatti notai che mancava una persona, Federico. Chiesi a mio padre dove era e mi rispose che era in camera sua, mi diede le indicazioni e andai verso la stanza.

T/n: posso entrare o disturbo- dico in modo sarcastico.
F: o mio dio- corre da me e mi abbracciandomi.
T/n: ti sono mancata vedo-
F: mancata, è una parolina, come stai tutto bene?-
T/n: si sto bene, ma sono stanca quindi ora vado a dormire, cosa che devi fare anche tu visto che domani abbiamo la partita, ah e non provare più a saltare i pasti, soprattutto per colpa mia-
F: non ho saltato la cena per colpa tua- dice per giustificare la sua assenza a tavola
T/n: nooo, mica- dico ormai uscita dalla stanza.

~~~~IL GIORNO SEGUENTE~~~~

Il giorno seguente per tutta l'ansia che avevo, mi svegliai abbastanza presto. Mi feci una doccia rilassante e feci una maschera viso.

Subito dopo, visto che era ora di fare colazione scesi sotto. Quando arrivai trovai solo metà squadra e mio padre. Mio padre odia il ritardo, anche se fai tardi di 1 minuto.

Nel mentre che aspettavamo le persone che non erano ancora arrivate, comincia a parlare con i ragazzi per il tumore, gli dissi che avevo ancora qualche mese di vita eccetera.

~~~~~SKIP TIME~~~~

I ragazzi erano andata ad allenarsi, io ne approfittai per fare delle ricerche sul tumore. Ho letto che in alcuni casi si può vivere anche di più dei messaggi detti dal dottore. Mia madre morì per un attacco al cuore, inaspettato.

Il tempo passo in fretta che non mi accorsi che i ragazzi arrivano. Si sono allenati solo 2 ore perché dovevano restare attivi per la partita.

In un batter d'occhio, mi ritrovai la stanza piena di ragazzi. Usarono la scusa che mi volevano aiutare a scegliere ciò che mettere stasera.

Penso che per una partita di calcio sia troppo elegante, ma i ragazzi insistevano e quindi non avevo scelta

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Penso che per una partita di calcio sia troppo elegante, ma i ragazzi insistevano e quindi non avevo scelta.

~~~~SKIP TIME~~~~

Era arrivato il momento di andare. Eravamo veramente in ansia. All'inizio non mi volevano far entrare me e Martina dai ragazzi, ma poi chiamai Fede che ci venne in soccorso.

Diedi un bacio a Fede e motivai la squadra, se perdevamo ora avremmo perso tutto.

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Al 31essimo minuto Barella segna un bellissimo gol. L'Italia era in vantaggio. Dopo 13 minuti arriva anche il gol di Insigne, 2-0 per noi. Al  45+2 Lukaku segna,il Belgio era una squadra forte, ma non quanto l'Italia, ho sottovalutato i miei ragazzi.

L'Italia vinse 2-1 contro il Belgio, tutti erano felici. A fine partita, io e martina raggiungiamo i ragazzi nello spogliatoio. Stavano festeggiando senza di noi.

B (Barella): visto, il tuo look è perfetto ora per festeggiare- dice contento
T/n: hai ragione, grazie ragazzi per tutto, siete stati tutti bravi oggi- mi complimentai con loro
M: e tu che pensavi che avremmo perso- disse Matteo abbracciandomi
T/n: scusatemi, vi ho un po' sottovalutato- dico  ricambiando l'abbraccio.

~~~~~ SPAZIOAUTORE ~~~~~

Grazie a questo temporale che non mi ha lasciato dormire (3:08), ho scritto un intero capitolo in 2/3 ore?, non ricordo ora. Comunque spero che vi piaccia e che lasciate una stellina, ah, non siete obbligati ma comunque seguitemi se vi va soprattutto per restare aggiornati perché pubblicato delle cose della bacheca. E niente seguitemi

Un'amore nel pallone (fedexchiesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora