Mi dispiace veramente per i capitoli di merda che ho pubblicato, spero che questo vi piaccia di più
~~~~~IL GIORNO SEGUENTE ~~~~~
Se non per i miei pianti, il giorno precedente non è successo nulla di gran che. Comunque eccomi di nuovo qui, in bagno a fare per la seconda volta il test di gravidanza. La mia mente è in tilt, sono seduta a terra ad aspettare questi maledetti 5 minuti che sembrano un'eternità.
Passati questi 5 minuti finalmente posso controllare il test. "not pregnant", tiro un respiro di sollievo. Sono... sono indifferente, non provo sentimenti. Non so se essere felice o triste. Tornai in stanza a preparami per uscire. Dovevo andare a prendere delle medicine e poi andare al campo dove i ragazzi si allenano.
Indossai dei semplici pantaloncini insieme ad una maglia crop top, oggi faceva veramente caldo. Il clima qua in Inghilterra è veramente bipolare ( non voglio offendere nessuno).
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Quando arrivai in campo, mio padre comincio subito a darmi ordini, "vai nello sgabuzzino" "prendi questo, prendi quello" a questo punto facevo prima a chiamargli un cameriere personale.Essendo che non potevo giocare per le mie condizioni di salute, decisi di allenare i ragazzi insieme a mio padre, ma essendo in finale, non sarei stata più buona di mio padre.
A fine allenamento i ragazzi, non erano stanchi, erano morti. Io e mio padre ci siamo dati da fare direi. Ma questo era solo l'inizio direi, beh mancava ancora un'ora prima della fine dell'allenamento.
P: io direi basta così, tu che dici t/n- disse mio padre con un piccolo sorriso in faccia.
Guardai prima i ragazzi, e dalle loro espressioni che supplicavano pietà, decisi di stoppare l'allenamento.Tutti i ragazzi venero da me arrabbiati, ma che ci posso fare io, hanno scelto loro questa carriera. Altri, come Fede, venero da me ad abbracciarmi, ma io li evitai perché erano tutti troppo sudati fradisci.
Dopo quasi un'ora e mezza ad aspettare i ragazzi, con le proprie macchine, ci avviamo verso un ristorante, come sempre scelto dai ragazzi, ed avvertire t/n all'ultimo.
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Il ristorante in una parole era "stupendo". Ristorante antico, tutti in legno sul tono del rosso. Per arrivare alla sala si dovevano prendere queste bellissime scale a chiocciola che ti portavano al piano inferiore.
Se non si fosse capito, amo i ristorante di questo genere.Si sedemmo tutti al tavolo e cominciamo ad ordinare. C'è chi prendeva una zuppa tipica del posto, fish and chips e tanti altri tipici.
Cominciamo a parlare del più e del meno, soprattutto della grande partita che ci sarebbe stata tra 3 giorni. Insomma, la maggior parte era in ansia, invece l'altra piccola parte era felice, felice e normale, sapevano che avrebbero vinto, spero col tutto il cuore che sia così.
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Il cibo ero tutto delizioso, dopo aver mangiato, per fare un po' di "palestra" decidemmo di andare a fare una passeggiata nel parco più famoso della città, il Regent's Park. È famoso perché, a parte ad essere un grandissimo parco, ha un meraviglioso parco fatto solo di rose, soprattutto aveva anche un laghetto.
Dopo aver giocato a calcio e fatto un po' di foto per Instagram, ritornammo in hotel. Erano le 17, e dopo l'allenamento è il buonismo cibo mangiato qualche ora prima, eravamo tutti stanchi, un bel riposino non può mancare, soprattutto da me fan sfegatata dei pisolini.
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Era sera e faceva moltoo caldo quando mi svegliai.
Essendo che ero ancora mezza addormentata, decisi di stare ancora un po'a letto, ma con il telefono."Okay, forse è il momento di alzarmi" pensai, ma le mie gambe non volevano ascoltare. Dopo aver detto tutte le parolacce possibili esistenti in questo mondo, ed aver tirato giù qualche santo per sbaglio, mi alzai.
Uscì dalla stanza per andare da Matteo, ma quando arrivai in stanza non lo trovai. Decisi così da andare da Federico, almeno lui c'era. Era da tanto che non passavamo del tempo insieme.
T/n: hai visto Matteo?-
F: l'ho visto uscire e poi da lì ho perso le sue tracce- disse in modo ironico.*****
F: porca troia, è la 4 volta che vinci a sto cazzo di gioco, no basta, io non voglio più giocare- disse arrabbiata lanciando le carte a terra.
T/n: ma dai, ad uno, come cazzo fai a perdere, sarà che ci gioco da quando ho 13 anni, ma comunque è facile come gioco- dissi saltandogli a dosso.Cominciamo a baciarsi in modo passionale, c'era molta più connessione in questo bacio. Mi prese le gambe che poi io strinsi intorno alla sua vita larga. Mi butto sul lento in modo dolce, da non farmi male. Comincio a togliermi la maglietta e a darmi dei piccoli e dolci baci sul petto fino ad arrivare alle parte in cui iniziavano i jeans.
Cominciai io a toglierli la maglietta e poi i pantaloni.*****
Dopo la nostra "fuga passionale", è molto divertente chiamarla così, andammo a cena, beh io avevo fama, Fede non proprio, ma visto che non ci volevo andare da sola, lo obbligati a venirmi con me.
Per cena c'era un brodo che già non ricordo il nome per quanto era lungo. A tavola finalmente incontrai Matteo. Mi sedetti vicino a lui e cominciamo a parlare. Pure con lui non passavo più tanto tempo, in realtà con nessuno passavo molto tempo, le medicine che prendevo mi stancavano subito, era uno degli effetti collaterali.
Dopo cena insieme ad altri ragazzi ci riunimmo nella mia stanza per giocare a carte. Fede non volete venire perché sapeva già come sarebbe andata a finire. Dopo 7 minuti che giocavamo mancava solo una persona, Martina. Già sapete che andrà a finire, almeno era ciò che volevo pensare. Anche lei è molto brava a carte. Finalmente dopo 5 minuti che giocavamo noi due, la partita finì, come sempre ho vinto io.
~~~~~SPAZIOAUTORE~~~~~
Ok.... Questo capitolo è molto strano per la scena che ho messe di Fede e t/n, ma vabbè lasciamo stare. Spero che vi piaccia questo capitolo. Mi serve un favore, nei commenti mi dovete scrivere un nome di un'isola (inventata), vi supplico è importante
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Un'amore nel pallone (fedexchiesa)
FanfictionDue "sorelle" partono con il padre Roberto Mancini, per allenare i ragazzi della squadra nazionale italiana di calcio. Federico chiesa. Numero 22 della nazionale e della squadra bianco nera che da anni domina Torino, è stato convocato per la prima...