53.

14 3 0
                                    

Y/n p.o.v.

Dopo essere scesa aiutai gli altri a sistemare le ultime cose e appena pronto andai a chiamare tutti. Salii di sopra per cercare i rimanenti. Mancava solo Changbin, così entrai in tutte le camere e non trovandolo andai nella mia, visto che non avevo ancora visto li. Entrai e mi pietrificai vedendo mio fratello con in mano il mio diario. "Posso spiegare, non è come sembra" lo guardai impassibile "E sentiamo un po'. Magicamente ti è atterrato il mio diario aperto sulle tue mani e tu non hai saputo fare altro che leggerlo" chiesi in modo sarcastica. Mi sentivo parecchio offesa e arrabbiata. "Mi stavo annoiando" lo interruppi iniziando ad alzare il tono "E tu quando ti annoi entri nelle camere degli altri e leggi i diari segreti altrui. Giusto, lo faccio anche io quando mi annoio. Entro in camera tua e inizio a frugare tra le tue cose e a leggere cose che non mi riguardano" stavo perdendo la pazienza. Non solo era entrato in camera mia, ma aveva pure letto l'unica cosa che avevo ancora privata di me. Mi avvicinai pericolosamente a lui e di risposta si alzò di scatto indietreggiando. "Esci da camera mia, subito!" dissi l'ultima parola urlando. "Non mi dici quello che devo fare" lo guardai malissimo. Stava oltrepassando il limite. "Io non ho mai fatto una cosa del genere, perché non capisci semplicemente che non dovevi leggere dentro quel diario. E dimmi un po' a che pagina sei arrivato? Vuoi che te lo presto così sai come finisce la storia, almeno dormi tranquillo!?" "Per quale motivo ti scaldi tanto. Stai esagerando" "Starei esagerando" dissi ridendo nervosamente. Stavo per riprendere a parlare quando entrarono nella camera Jimin e Taehyung. "Che sta succedendo qui?" disse serio il primo "Chiedilo a questa qui. È lei che sta sclerando per niente" ero sul l'orlo di una crisi isterica. Per me quel quaderno era tutto. C'erano i miei testi, le mie frasi, la mia vita vista dai occhi che nessuno ha mai visto. C'erano i miei pensieri personali. Era l'unico posto dove mi potevo sfogare senza disturbare nessuno e ora non era più solo mio. Qualcun altro era entrato in questo mio mondo e semplicemente non mi andava giù. Senza rendermene conto iniziai a piangere. Ero troppo arrabbiata che non riuscii a non piangere. "Ora piangi pure" disse annoiato Changbin. Presi un grosso respiro e mi asciugai le lacrime. "Ora che hai finito questa scenata puoi spiegargli cosa ti è successo. Magari così lo capisco anche io" disse Changbin. Nel frattempo anche gli altri erano saliti a causa delle voci alte. Mi sentivo stra in colpa anche se sapevo di non avere colpe se non di aver alzato la voce. Avevo tutto il diritto di arrabbiarmi. Proprio come quando avevo chiesto a Changbin di giocare con me e lui mi disse di no. Allora io per convincerlo gli ho preso il suo giocattolo preferito e lui giustamente si era arrabbiato perché era una sua cosa personale. Mi ripresi dai miei pensieri e spiegai la situazione. "E tu ti saresti arrabbiata così tanto solo perché questo cretino ti ha aperto il diario. Capisco che è sbagliato, ma nemmeno a reagire così" disse stufato Seungmin. Vidi la maggior parte dei ragazzi in accordo con mio fratello. Cercai conforto nello sguardo delle mie migliori amiche e fortunatamente lo trovai. "Siccome non sono gradita in questo momento e ormai mi si è chiuso lo stomaco, vi faccio il favore di non scendere per mangiare" vidi tutti guardarmi in modo deluso, soprattutto da parte dei miei fratelli. 

Uscirono tutti dalla camera ma tempo cinque minuti e la porta si riaprii. Vidi le mie migliori amiche insieme a Jisung, Felix e Jungkook. "Tieni, ti abbiamo portato un po' di pane" feci per protestare ma il più grande mi fermò "Niente storie. Non mi piace che tu non mangi nulla" "Perché state saltando il pranzo per una cosa così stupida" chiesi con un tono amaro. Mi guardarono malissimo e capii il motivo "Io non lo sto saltando per motivi stupidi. Voi due sapete quanto ci tengo a quel quaderno" dissi rivolgendomi a Ryujin e a Wheein. Nel mentre che parlavamo ci eravamo messi sul letto al centro della stanza. Mi appoggiai al muro e subito dopo mi strinse tra le sue bracci Jungkook. Mi rilassai a quel tocco. Jisung stava alla mia sinistra e nel frattempo fece incrociare le nostre mani. Davanti a noi si erano messe sedute Wheein e Ryujin. Mi tranquillizzai quasi subito e spiegai bene come mi ero sentita. Fortunatamente mi capirono e non fecero domande. "Io del quaderno non ne sapevo nulla ma da come ne parli capisco quanto ci tenevi che rimanesse una cosa solo tua" disse Jungkook "Questo quaderno c'è l'ha da quando ci siamo conosciuti" aggiunse Jisung "Questo vuol dire che ha praticamente 13 anni questo diario" dissi infine sorridendo. Vidi gli altri sorridere insieme a me e ad incitarmi a spiegargli la storia "Avevo due anni e penso che ero già in grado di camminare. Ero in giro insieme alla mamma e alla nonna. Stavamo in mezzo alle bancarelle e per un momento mi sono allontanata siccome mi stavano attirando dei quaderni colorati. Andai lì vicino e la signora della cassa vedendomi da sola mi chiese dove fossero i miei genitori. A quel punto scoppiai a piangere non trovandomi né la nonna né la mamma accanto a me. Così la signora per calmarmi mi fece scegliere un quaderno di quelli che aveva esposti e me lo regalò. Mi diede anche una matita e io mi calmai e iniziai a scarabocchiare sulle prime pagine e dopo dieci minuti finalmente mi ritrovarono. Stranamente ancora non mi sono ancora finiti i fogli. Il motivo in realtà è perché non sono riuscita a trovarlo per almeno due anni e appena l'ho ritrovato l'ho iniziato ad usare per qualsiasi cosa. Se vedete una singola pagine non troverete un posto libera per poter anche solo fare un puntino. Siccome mi ha calmato quando ero così piccola è diventato il mio luogo sicuro" dissi infine sentendomi completamente priva di rabbia "In prima media, quando ti ho parlato per la prima volta, stavi scrivendo su quel diario. Mi ha attirato quel coso per venirti a parlare. Era pieno di sticker e disegni vari fuori che mi incuriosisti anche tu" disse sorridendo Wheein ricordandosi quel momento "Mi ricordo che le persone ti prendevano in giro perché ti chiudevi sempre su quel quaderno ma ogni volta che tiravi su la testa sorridevi sempre, come se quello che dicevano non faceva effetto su di te. Mi ha sempre attirato questa parte di te" disse Ryujin facendomi arrossire "Guarda come sei bella quando sorridi" mi disse baciandomi la guancia Jungkook "Grazie mille per essere rimasti con me. Ora devo solo spiegare la situazione a Changbin e agli altri, ma non so se ci riuscirò ora" guardai verso la porta preoccupata "Gli altri ragazzi avevano quegli sguardi delusi perché non si aspettavano che ti mettessi a urlare contro qualcun altro. Ma ti hanno capito quindi non ti preoccupare per loro" mi tranquillizzò il più grande "Il problema sono i tuoi fratelli, ma sono sicura che stasera saranno in grado di capirti" disse incerta Ryujin. La guardai triste e subito mi si offuscò la vista. Al solo pensiero di avere contro i miei fratelli mi veniva da piangere. Anche se abbiamo litigato tanto nel corso degli anni ho sempre paura che mi odieranno per sempre. "Tesoro, stai bene?" chiese dolcemente Ryujin. Senza nemmeno rendermene conto Jungkook fece scambio di posto con lei e mi ritrovai a piangere tra le sue braccia. Mi strinse forte e vidi che fece segno agli altri di uscire e tornare dagli altri per avvisarli della situazione. Rimanemmo solo noi due, sul mio letto. Lei che mi abbracciava e io che piangevo sul suo petto.

Feels like homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora