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Finimmo di giocare e alla fine vinse la squadra di Wheein. "Abbiamo vinto tutte e tre le manche" disse Hoseok, facendoci la linguaccia "Sei proprio un bambino lo sai" disse ridendo Namjoon mentre si sedeva sul divano. Tra una presa in giro e un'altra, arrivò l'ora di salutare tutti. I primi ad andarsene furono Jungkook e Jimin. Subito dopo se ne andarono anche gli altri, gli ultimi rimasti erano Wheein e Jeongin. Rimasero un po' più a lungo mentre aspettavano che i loro genitori li sarebbero venuti a riprendere. Appena anche loro uscirono, la casa si riempì di uno strano silenzio rilassante. Ritornai dai miei fratelli, dopo aver richiuso la porta dietro a me, per aiutarli a sistemare i materassi e le varie coperte con i cuscini.

"Finalmente abbiamo finito" dissi sospirando per la stanchezza "Ti conviene parlare ora o mai più" disse serio Bangchan. Presi un respiro profondo e andai verso gli altri che mi aspettavano seduti in camera di Seungmin e Changbin. Decisi di rimanere in piedi e dopo aver preso un grande respiro, iniziai a spiegare tutto.

"Scusatemi. Inizio così perché vi devo le mie scuse. Potrei aver esagerato, ma per me quel diario è veramente tutto e ritrovarmi mio fratello" dissi indicando Changbin "trattarlo come se nulla fosse, mi ha fatto male. Prima che iniziate con il discorso da fratelli maggiori vi spiego subito che cosa significa per me quel diario. Ce l'ho da quando avevo due anni. Me lo ha regalato una signora di una bancarella per farmi smettere di piangere siccome mi ero allontanata da mamma e da nonna. Da quel giorno uso quel quaderno per scriverci qualsiasi cosa. Infatti Changbin avrà notato che ogni singolo millimetro di quel quaderno è occupato da parole, segni e scarabocchi. Lo uso quindi anche per confidarmi su cose che non posso dire a nessuno. E la mia paura più grande in quel momento è stata che avesse letto cose che avrei preferito che nessuno venisse a sapere. Magari non dovevo alzare la voce in quella maniera, ma per me è stato come se fosse entrato mentre mi stavo cambiando" vidi sui volti di tutti formarsi un sorrisetto "So che è un esempio buffo, ma il concetto è quello. Detto questo vi richiedo di nuovo scusa e vi capirò se non mi vorrete più parlare. Vi voglio bene" finii di dire riprendendo a respirare. Ero riuscita a non piangere e dalle reazione speravo che non fossero più tanto arrabbiati. Aspettando che qualcuno parlasse iniziai ad analizzare ogni minima cosa che c'era in quella stanza. Il mio sguardo si spostò dalla lampada accanto alla porta, dove mi trovavo io, al mouse del computer sulla scrivania di fronte a me. Mi resi addirittura conto della polvere sulla tastiera che si intravedeva grazie ai raggi di sole, che entravano dalla finestra sopra i due letti posti ai lati della stanza. "Potete lasciarmi sola con lei?" chiese Changbin agli altri, facendomi ritornare alla realtà. Vidi tutti gli altri uscire dalla porta sorridendomi. Vidi mio fratello fare segno con la mano di sedermi vicino a lui. Feci un grande sospiro e mi avvicinai a lui. Mi ero seduta ai piedi del letto con la schiena appoggiata alla libreria. Changbin stava di fronte a me con la schiena appoggiata al muro. Iniziavo a sentire gli occhi pizzicare e prima che potessi scoppiare a piangere chiesi di colpo la domanda che mi stava divorando sin dalla mattina. Così presi un bel respiro profondo e gliela chiesi tutta d'un fiato. "Per favore, dimmi che cosa hai letto. Ho bisogno di saperlo"

Feels like homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora