31.

15 1 0
                                    

"Preparati, dobbiamo uscire. Adesso" guardai mio fratello uscire di corsa la stanza lasciandomi da sola in uno stato di completa confusione. Non mi feci troppe domande e andai a prepararmi. Dopo dieci minuti scesi per prendere il giacchetto e trovai ad aspettarmi Minho. "Come mai ci hai messo così tanto?" sentì il suo tono di voce tremare "Mi hai chiesto dal nulla di uscire e appena te ne sei andato dalla mia camera mi sono corsa a prepararmi. Invece di lamentarti mi potresti spiegare il motivo di questa uscita?" lo guardai interrogativa. Mi prese la mano e mi trascinò fuori la porta portandomi verso il parco vicino casa nostra.

Finalmente arrivammo davanti ad una panchina in un punto che, secondo Minho, era abbastanza nascosto per poter parlare. "Ora che siamo soli ti posso spiegare tutto" lo guardai e gli feci segno che lo avrei ascoltato. "Cosa hai detto oggi all'uscita davanti scuola a Jisung?" "Perché ti importa così tanto?" "Tu dimmelo e basta" il tono della sua voce si fece più freddo. "Gli ho detto che non doveva essere triste se doveva prendere ripetizione da Seungmin, perché questo comportava al fatto che ci saremmo visti di più, siccome per studiare dovrebbe venire da noi" lo vidi sospirare. Lo guardai meglio e gli chiesi "Sicuro che dovevi dirmi solo questo?" cercavo il contatto visivo con lui ma continuava evitarlo, al che gli presi le mani e lo forzai a guardarmi dritto negli occhi. "Minho guardami. Con me puoi parlare. Sono tua sorella, qualsiasi cosa tu mi dica ti vorrò lo stesso bene. Capito?" annuì con la testa e dopo aver fatto un profondo respiro iniziò a parlare.

"In questo ultimo periodo mi sto legando molto con Jisung. Con questo non intendo che prima non avevamo legato, ma solo che da qualche settimana sto iniziando a provare per lui un legame più profondo dell'amicizia. Il vero problema è che è la prima volta che provo una sensazione del genere verso una persona. Te lo sto dicendo a te perché fra tutti quanti sei quella che mi capisce meglio" a quell'affermazione non riuscii a trattenermi e sul mio volto si formò un luminoso sorriso "Smettila di sorridere che sembri scema" "Se fai così questa scema prende e se ne va" "Ok, scusa. Continuando con il discorso, tutto questo l'ho detto perché volevo qualche consiglio per potermi dichiarare a Jisung" rimasi spiazzata, tanto da non riuscire più a dire nulla. "Tutto ok?" mi ripresi dallo stato di trance in cui ero rimasta "Si tutto ok. Sono rimasta interdetta dal modo in cui l'hai detto" "Quindi vuoi aiutarmi?" "Ma certo. In tanto ti consiglio di organizzare qualsiasi cosa tu abbia in mente dopo le audizioni, così ne tu ne Jisung avrete altri pensieri per la testa. Poi sarebbe carino magari che vi organizzate per fare una passeggiata da soli e parlare. Mi raccomando non essere troppo diretto e cerca di spiegarti bene senza andare nel panico. Per il resto sono sicura che verrà spontaneo ciò che accadrà dopo" mi guardò stranito "Che c'è?" "E tu come sapresti tutte queste cose?" "Sono una quattordicenne che ha vissuto per anni dentro i romanzi e alle fan fiction su wattpad che cosa ti aspettavi" lo guardai sorridendo.

Ritornammo a casa prima dei nostri genitori. Mentre salivo le scale per andare verso camera mia incrociai Bangchan che mi prese per il braccio e mi trascinò di sotto nello studio dei miei. "Ma che avete oggi tutti? Avete per caso una mania nel trascinarmi ovunque senza darmi spiegazioni?!?" dissi ad alta voce rivolgendomi più che altro a me stessa. Notai Bangchan ignorare quello che avevo appena detto e sedersi sulla sedia davanti alla scrivania. Lo seguii e mi sedetti accanto a lui. "Che succede oppa?" "Ho bisogno del tuo aiuto" lo guardai preoccupato. "Domani tu non ritorni a casa dopo scuola" lo guardai ancora più confusa e preoccupata "Devi venire con me in agenzia" fece una pausa e riprese a parlare "Ci servi per l'audizione"

Feels like homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora