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Y/n p.o.v.

Mi chiusi la porta alle spalle e scoppiai in un pianto disperato. Iniziai a respirare affannosamente. Sentivo l'ossigeno mancare. Passò un tempo infinito prima che sentii bussare alla porta. Non riuscivo a parlare e avevo paura che chiunque ci fosse stato nell'altro lato si fosse preoccupato troppo. Tutta quella situazione che si era creata nelle ultime settimane mi stava logorando dentro. Non capivo perché mi sentivo in quella maniera. Ero sempre riuscita a gestire tutto ed era più di un anno che non avevo attacchi di panico e d'ansia, invece eccomi di nuovo al punto d'inizio. Venni distratta dai miei pensieri appena mio fratello entrò nella cabina armadio. Si buttò a terra e mi strinse forte a lui. Feci un grosso respiro e scoppiai a piangere. Ora però era diverso. Mi sentivo protetta.

Rimanemmo in quella posizione finché non riuscii a calmarmi. Sospirai rumorosamente tirando su con il naso. La mano di mio fratello mi fece alzare delicatamente la testa per far incontrare i suoi occhi con i miei. "Come stai?" "Bene, credo" "Con me puoi parlare. Non sono qui per giudicarti" lo guardai, chiusi gli occhi e appoggiai la mia fronte sul suo petto e inizia a spiegargli tutto. "È iniziato tutto quando ho litigato con mamma e papà. Da quel giorno avevo notato che tutto stava diventando sempre più strano. Soprattutto in questi ultimi giorni più persone si sono confidate con me di segreti troppo grossi. Non che non volessi ascoltarli è solo che non mi sento all'altezza degli altri. Io non me la sento a registrare il campione per la vostra canzone. Non ne sono in grado" finii di dire a testa bassa. Ci fu un minuto di silenzio, un minuto in cui l'aria stava ridiventando pesante. Poi finalmente Bangchan prese parola. "Non so che dirti. Per me vali e sei capace di fare qualsiasi cosa, ma non penso che queste mie parole possano cambiare qualcosa. Ho ascoltato quello che stavi cantando e mentre gli altri si sono soffermati a sentire la tua voce io al contrario ho ascoltato le parole che hai scritto e il modo in cui le cantavi. Avevo già notato da un po' questo tuo straniamento verso tutti ma non ho mai voluto chiederti nulla per non essere fuori luogo. E fidati di me quando dico che sei brava, il tuo unico problema è che sei troppo dura con te stessa e questo è dovuto dalla tua insicurezza covata negli anni. Ora che finalmente ti sei accettata per come sei, brilli ancora di più di prima. Cosa ti preoccupa così tanto per ridurti in queste condizioni. E non verrò a dirti che se lo fai preoccupi le altre persone, perché ora sei tu l'elemento principale e non serve metterti altri pesi addosso. Ti prego" mi guardò negli occhi "Amati per sempre perché meriti solo amore, capito?" lo abbracciai fortissimo "Ti voglio bene oppa" "Anche io te ne voglio Y/n. Mi sembra ieri che i nostri genitori ti hanno presentato a tutti noi. Eri così piccola. Avevi questi occhioni da cerbiatto e questo sorriso sdentato. Avevo solo 4 anni ma già mi stavi simpatica. Poi più crescevi più diventavi bella. Infatti mi sono sempre stranito sul perché nessuno si fosse mai dichiarato ma andando avanti capii il motivo" gli sorrisi imbarazzata a quell'affermazione "Anche se ho sempre notato che qualcuno in particolare ti dava forse un po' troppe attenzioni ma mi fermo qui prima di dire cose che magari non vanno dette" lo guardai stupita "E no signorino ora me lo dici" "Potrei ma non lo farò" lo guardai male "Un indizio solo" lo pregai "Fa parte del nostro gruppo" lo guardai sconvolta "L'iniziale?" cercai di fare la voce più carina che mi potesse uscire. Mi sorrise e riprese a parlare "J" e appena mi disse quella lettera iniziai a ridere nervosamente "Perfetto direi. Ho quattro persone nella lista. Fa niente, tanto lo scoprirò molto presto" mi alzai e andai verso la porta. Bangchan mi guardò stranito ma sorrise subito dopo vedendomi più serena e sorridente. Mi raggiunse alla porta e mi abbracciò da dietro dandomi un bacio sulla guancia. Sorrisi a quel gesto e mi girai ricambiando il gesto.

Uscimmo da quella cabina armadio dopo un'ora e mezza e appena mio fratello lasciò la camera per avvisare gli altri, mi buttai sul letto prendendo il telefono e leggendo i vari messaggi.

La gang degli alcolizzati

87 messaggi non letti

Jisung

RAGAAAAAA

OGGI USCIAMOOOO

Felix

NON POSSOOO

MA PK STIAMO SCRIVENDO COSìììììììì

?

Jeongin

NON LO SOOOOO

MA È DIVERTENTEEEE

Hyunjin

CHI È CHE OSA SVEGLIARMI DAL MIO RIPOSINO DI BELLEZZA

E NO NON VOGLIO USCIRE

Jisung

VABBE FA NIENTE

Scusate mi si era bloccato il maiuscolo

Risi a quei messaggi e fortunatamente non li dovetti manco leggere tutti siccome la maggior parte erano degli stupidi sticker. Risposi anche io sul gruppo dicendo che ormai era tardi e che comunque ci saremmo rivisti domani a scuola. Guardai l'orario "20:45" mi resi conto che era ora di cena ma dopo quell'accaduto mi si era chiuso completamente lo stomaco. Aspettai comunque che mi chiamassero per scendere. Mentre aspettavo mi misi il pigiama e le cuffiette. Mi sdraiai sul letto ad aspettare. Non me ne resi nemmeno conto che crollai in un sonno profondo.

Feels like homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora