17: Torri nere ♜

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Dᴏᴍᴇɴɪᴄᴀ.
La truppa di Minako entra nonostante centinaia di proiettili vengano sparati contro Minako e compagni. Vengono giustiziati uno a uno i mafiosi nella stanza, mentre Mei si ripara dietro un uomo che viene ucciso subito. Apre il quaderno nuovamente, punta il suo spillo su una pagina.
«Non ho scritto nulla per il momento. Se vi avvicinate, ucciderò prima Kyou e poi An. Inoltre, ho fatto ricerche su di te, Minako! Se hai cara la pelle, ti consiglio di allontanarti.»
Così facendo, siamo in una situazione di stallo. Perlomeno, degli agenti ci portano in salvo dove An viene medicato. Questo avviene nei corridoi ormai in mano alla polizia. Hanno spolverato la zona con il pretesto dell'occupazione mafiosa straniera in territorio nazionale. Così facendo, Minako è riuscito a salvarci appena in tempo. Quest'uomo appare sempre nei momenti più convenienti. Lo ammiro, ha lavorato di giorno come poliziotto e di notte come investigatore, vivendo diviso tra l'azione e il monitoraggio a distanza. Gli ho rovinato la vita appesantendola di impegni futili, distruggendolo di stanchezza.
«Metti giù la pistola, Minako!» tenta nuovamente Mei, ma il poliziotto dà l'ordine di fare fuoco. All'inizio penso che stiano abbattendo Kira, uccidendo la cinese una volta per tutte. Invece, in modo molto più civile, le tolgono le gambe crivellandole, facendola cadere sulle sue ginocchia. A causa del dolore e dei riflessi, il quaderno cade in avanti. Prima che possa riprenderlo, Minako lo fa scivolare all'indietro con la sua scarpa, emanando l'ordine di medicare Mei. Raccolgo il quaderno dopo che alcuni agenti mi hanno lasciato libero il passaggio.
Ci dev'essere lo zampino di Minako in questa faccenda: la polizia non permetterebbe mai a un completo sconosciuto di avere il quaderno della morte.
Tenendolo in mano, mi sento strano. È diverso dal quaderno conservato alla centrale: senza parlare del colore della copertina, questo mi ha provato forti brividi e scariche elettriche al momento della raccolta, dipingendo di colori il mio mondo dopo tanto tempo da quando ho gli occhi dello shinigami. Alzando gli occhi, urlo e cado a terra, facendo cadere il death note. Davanti a me, all'improvviso, è giunto un mostro alto più o meno due metri, dalle braccia lunghe e completamente nere con delle piastre di pietra levigata che spezzano il loro monocromo. Il busto sembra essere vestito della stessa pietra delle braccia, solo più spessa e soprattutto in maggior numero. Il suo volto è molto definito nei lineamenti, terminando in un mento sporgente. I capelli sono lunghe linee bianche, che ondeggiano seppur non ci sia il vento. Le sue lunghe gambe seguono i motivi di prima. La cosa più strana che abbia mai visto tuttavia è che sulle rocce sono presenti una o più rose, sbocciate e brillanti di un rosso sangue. I suoi occhi, altrettanto vermigli, sembrano scrutarmi nell'anima.
«Io sono Mai, lo shinigami guardiano di quel quaderno.»
Abbasso lo sguardo, prendo avidamente il death note e lo stringo.
«Sei qui per riprenderlo?» domando, ma lo shinigami scuote debolmente la testa.
«Al contrario. Ora che hai preso il quaderno, il possessore sei tu.»
Anche mettendomi sulle punte dei piedi, non sono alla stessa altezza di Mai.
Guardo mentre trasportano su una barella Mei, che si contorce dai dolori. Un secondo dopo che il mio sguardo incrocia il suo, questa inizia a urlare, dimenandosi. Cade dalla barella e, con le mani ammanettate, prova a colpirmi, ma invece cade a terra rovinosamente, facendo avvicinare tutti. Davanti a me, proprio in questo momento, Mei è morta per arresto cardiaco.

Abbandoniamo l'edificio e nascondo il death note nella mia giacca. Fuori dal complesso, mentre Mai mi segue, incontriamo Soichiro, che ci viene incontro. Il suo volto non è spaventato per noi né sotto stress. Sembra quasi fiero, felice dell'operazione.
«Ragazzi, state bene?»
Si limita a dire, mentre Minako stringe la mano a Soichiro.
«An è stato ferito. In questo momento lo stanno portando fuori dalla villa.»
una volta che ho fatto rapporto, Minako si offre di accompagnare Soichiro al luogo della morte di Mei. Io mi unisco a loro, intimando a Minako di non rivelare che è il nostro alleato segreto.
Una volta che siamo tornati in quel corridoio tanto soffocante, Soichiro guarda il corpo di Mei venir coperto con un telo blu. An si trova per terra, rifiutando ogni tipo di soccorso. Non vuole essere curato, preferisce guardare sua sorella mentre se ne va. Anche Mai sembra guardare il corpo; chissà che legami aveva con quella donna, chissà da quanto lavorano insieme. Certo, ora che abbiamo uno shinigami dalla nostra, sarà più facile proseguire con le investigazioni. Mi siedo vicino ad An, senza far troppo rumore. Lui ha i capelli che a lunghe cascate cadono tristemente sul suo volto distrutto e usurato dalle lacrime, con la bocca semiaperta e gli occhi irriconoscibili.
«Io le volevo bene. Dopo la morte dei miei genitori, ho pensato di ricontattarla. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe stata lei a venire da me?»
Massaggio la parte della giacca dove ho nascosto il quaderno. Alcuni agenti cercano il death note, mentre solo Minako e l'uomo che me lo ha passato al posto di tenerlo in custodia sanno veramente dove si trova.
«An, non è colpa tua. Non infliggerti una pena che non ti appartiene. Fatti curare, così che poi possiamo sbattere in cella il bastardo che ha messo tua sorella in questa merda.»
An passa una mano sulla ferita, gemendo quando tocca il foro di entrata del proiettile.
«Non è colpa di Kira. Ho sempre voluto vederla come una guerra a Light perché sapevo che mia sorella c'entrava qualcosa, sin da quando ha voluto incontrarlo. Certo, abbiamo permesso che accadesse per incastrarli, ma non c'era altra spiegazione per un incontro così tanto improvvisato. Ho sempre cercato di giustificare mia sorella, di non vederla per quello che era e scaricare le sue colpe su Light. Se solo non mi fossi concentrato su altri, a quest'ora avremmo potuto tirare fuori Mei prima e soprattutto viva.»
Porta addosso una croce che non vuole proprio lasciare andare. Fin quando vorrà mettersi cruccio per ciò che è accaduto? Non è facile superare questa situazione, io stesso ne sono al corrente. Tuttavia, An è una persona forte e sa distinguere cosa è giusto da cosa è sbagliato. Sono sicuro che se non lo farà ora, più tardi riuscirà ad andare avanti. Forse ci vorranno giorni, settimane, magari mesi interi: ma in un anno, sono sicuro che avrà fatto tesoro di questa esperienza, avrà omaggiato sua sorella con grandi onori e soprattutto avrà catturato Kira.
«Dai An. Ora fatti medicare, così che possiamo tornare a indagare senza problemi.»
Aiuto An ad alzarsi, chiamiamo i medici in soccorso. Il cinese si sporge verso la barella, ma sussulta con violenza. I suoi occhi tremano, il suo corpo è fermo. Il suo respiro è irregolare, sempre più debole fino a quando non sparisce. Il suo peso sfugge dalle mie mani e il suo corpo cade a terra, quasi a rallentatore, per darmi il tempo di guardarlo morire. Non riesco a piangere. Questa morte non riesco a concepirla. Perché? Perché deve morire adesso? Il cadavere colpisce il pavimento e subito c'è panico.
Inizio a piangere. Ora il trauma ha attecchito. Urlo, mettendomi sulle mie ginocchia, batto colpi al corpo di An.
«SVEGLIATI!» grido, come se aiutasse, piangendo a dismisura e lamentandomi. I miei gemiti riecheggiano in tutta la villa, le mie urla di strazio rompono la notte. Mi accascio a terra e colpisco il pavimento sfogando tutta la mia rabbia sul pavimento.

Alle cinque torno dalla centrale con Soichiro, rientrando nella torre. Nonostante tutto, la polizia, o meglio, il capo attuale della polizia non si pone domande sulla nostra presenza in un blitz antimafia. Quando giungiamo nella sala principale, i miei occhi ormai sono spenti e tante righe appiccicose testimoniano le mie lacrime.
Il primo ad arrivare è Ide, che si domanda che è successo. Quando si fanno avanti Aizawa e Mogi, Soichiro chiede tranquillità e un momento di pace per me. Io lo fermo, dicendogli che è tutto ok. Chiedo che tutti si seggano al tavolo
«Grazie Soichiro per esserti presentato al momento che ho indicato. Erica, prima di dare spiegazioni, puoi dirmi se hai verificato la corrispondenza tra le lettere e il death note?»
Erica mi guarda preoccupata, so che vorrebbe saltare al dunque sul perché sto così, ma nonostante questo conferma: «Aveva ragione An. Sono le buste.»
Il mio respiro vacilla, saltando un secondo di apnea. An aveva ragione. Ho pianto per tutta la notte, sembra che non ne abbia avuto ancora abbastanza.
Se solo fosse ancora qui, di sicuro sarei più sicuro su cosa fare. Finalmente, tiro fuori dalla mia giacca il death note. Quando mi hanno perquisito alla centrale, Minako si è proposto per farlo così che anche sentendo il death note nulla sarebbe saltato fuori.
Poggiando il quaderno sul tavolo, tutti hanno reazioni di paura e sorpresa.
«Cosa significa?» chiede Aizawa.
«Ieri io e An ci siamo recati a casa di sua sorella per arrestarla in quanto terzo Kira. Ho avvertito la polizia della presenza di mafiosi nelle terre attorno Tokyo, così da stanare Mei e il suo gruppo con un blitz. Allo stesso tempo però, ho raccolto la sua confessione e soprattutto le ho fatto prendere il quaderno. Ci hanno teso una trappola appena è giunta l'informazione del nostro arrivo. Si sono nascosti in alcuni spazi vuoti nella stanza di Mei, aspettando che li aprissimo con l'utilizzo della penna che ha rifilato di nascosto a Light.»
Mogi interviene: «Scusami K, dove si trova ora An?»
Stringo la manica della mia giacca. Metto il mio pollice sui denti sporgenti, così spingendo su la mia testa.
«An è morto.»
Quello che dico non intacca molto Soichiro, che già sapeva della sua morte. Tuttavia, i volti di tutti si dipingono di malinconia e diabolica sorpresa. C'è la tristezza in ognuno di loro, che si erano tanto affezionati ad An come compagno, nonostante solo una settimana sia passata da quando abbiamo iniziato a collaborare.
L'unica a gioirne spasmodicamente, iniziando a ridere e a dimenarsi di immensa felicità è Misa, legata alla sua sedia. Le sue risate vengono interrotte da Aizawa, che la zittisce: «Misa, bastarda, cosa ridi?»
Lacrime di euforia le cadono dagli occhi.
«Lasciala stare, non mi dà fastidio. Anche perché la sua corsa finisce qui. Erica, porgimi le buste.»
Stendo il braccio dietro di me, verso Erica, che estrae dalla sua borsa i fogli che mi servono e me li passa. Una volta che li ho messi sul tavolo, chiedo se qualcuno vuole dargli un'occhiata nel frattempo che spiego. Si offrono Ide e Soichiro. Faccio scivolare la documentazione verso di loro, che verificano insieme quanto dico.
«I capelli di uno shinigami intrecciati formano i fogli di un death note. Facendo un'analisi dei fogli di quaderno spediti nelle buste dai fan di Misa abbiamo concluso che questi siano veri fogli normali, anche se dubitiamo della veridicità di quanto scritto su essi. Infatti, posso affermare che queste copie di lettere siano infatti false, inviate con il solo scopo di fare pervenire le buste nelle quali sono contenuti i fogli a Misa. La composizione delle buste è al cento per cento identica a quella dei fogli del death, quindi posso dire con certezza che Misa Amane usa le buste per giustiziare i criminali, dipingendole nuovamente una volta terminato il lavoro e rispedendo le lettere al mittente. Matsuda, hai controllato chi le spedisce?»
Matsuda annuisce: «Le lettere vengono spedite anonimamente da paesi esteri. Mi è sembrato tutto molto strano, per cui ho controllato il tasso di mortalità per mano di Kira in questi paesi: sorprendentemente sono tutti paesi in cui Kira è poco attivo.»
Io mi prendo il mento tra le dita, riflettendo.
«Criminali non calcolati perché provenienti da paesi poco conosciuti potrebbero essere facilmente manipolati al fine di spedire le buste.»
Soichiro alza la mano, mentre guarda Misa che ha perso tutta la sua allegria.
«K, così pochi criminali giustiziati alla volta non è molto coerente con i dati delle morti registrate.»
Io riprendo i documenti, mentre Mogi arresta Misa con le lacrime agli occhi.
«L sospettava che Misa fosse il secondo Kira, io faccio lo stesso. Tuttavia, ancora necessito di tempo per scoprire chi sia il primo. Certo è che questo Kira che ci sfugge è molto più intelligente, siccome riesce a uccidere in grandi quantità senza lasciare traccia del suo quaderno.»

⛧𝕭𝖑𝖔𝖔𝖉𝖞 𝕻𝖊𝖓↬𝐿𝑖𝑔𝒉𝑡 𝑌𝑎𝑔𝑎𝑚𝑖♚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora