Ryuk si trova in una stanza sigillata, in cui solo una lamina di vetro riflettente la collega all'esterno. Attraverso questa, io, Light ed Erica osserviamo mentre il dio della morte viene interrogato da Soichiro e Matsuda. In un'altra stanza, opposta alla nostra, si rispecchia una planimetria identica a quella del luogo entro qui siamo, occupata nella stazione di controllo da Ide, Aizawa e Mogi, mentre a interrogare Mai c'è Minako, giunto solamente per l'interrogatorio. Per quanto vorrei andare dalla mia divinità guida, non riesco a scollarmi di dosso il pensiero che la guida di Light possa spifferare tutto. Erica è la più sporta verso il vetro oscurato, catturata da questo tira e molla frenetico di domande e battute salaci evasive e vaghe. Light mi guarda, sento il suo orologio ticchettare. Il tempo scorre e noi ne abbiamo poco. Vinceremo? Sarebbe più lecito chiedersi se prima io abbia voglia di vincere con lui.
Sono passate ormai due ore e Ryuk si sta solamente divertendo con scherzetti. Se volesse, potrebbe attraversare le pareti di questa torre e godersi una buona serata tra amici, ma il fatto che non lo faccia indica che tutto questo gli sta piacendo. Per quanto ancora resterà qui, a baloccare con dei poveri lavoratori? Inoltre, non posso lasciarlo andare. Una mina vagante è l'ultima cosa che vorrei. I miei occhi si fanno pesanti e presto mi sfugge uno sbadiglio: Light mi abbraccia dolcemente, mentre sento una lievissima fragranza che sicuramente stava provando prima di tutto questo casino. Mormora sottovoce: «Vuoi andare a letto?»
Io annuisco, strofinandomi l'occhio. Light allora mi apre la porta. Prima che io possa salutarlo, mi bacia sulle labbra. Il nostro matrimonio è rovinato? Non lo abbiamo rivelato a nessuno, perciò anche se saltasse solo noi e il prete rimarremmo sgomenti.In stanza noto una situazione tremenda, fatta di vestiti accatasti per terra in torri che dovrebbero rappresentare l'ideale di pulizia sbrigativa cui tutti devono mirare, un piumone gettato sotto al letto quando invece dovrebbe starvi sopra e mobili lasciati aperti e incustoditi. Mi sdraio sul letto, guardo il soffitto. Alzo una mano e tento di afferrare questa brutta situazione, ma sembra scivolarmi dalle dita. Non possono giustiziarmi, il mio nome è nel quaderno di Light. Come è possibile che io sia passato dalla giustizia alla malvagità in così poco tempo? Che abbia interiorizzato i rischi e gli oneri del mestiere riuscendo con facilità a usare il Death Note, avendo anche perso quel senso di disgusto che ho sempre provato? Giusto per curiosità, butto a terra un occhio famelico, percorrendo ogni angolo per cercare il vestito di Light, quello del matrimonio. I miei occhi si illuminano quando lo vedo, lo raccolgo e lo stringo; quando l'ho stretto abbastanza, inizio a piegarlo e così faccio per tutto il resto del vestiario. Sistemo ogni oggetto al suo posto e, a seguito, sistemo il piumone. Sotto di esso, nelle travi di legno del letto, noto che il mobiletto del primo Death Note è lievemente socchiuso. Non resisto, alzo lo sguardo alla telecamera e, con la scusa di una minuzia personale, spingo il piumone per coprire il cassetto senza disfare troppo il tutto. Nel mobile, semplicemente tastando, ritrovo il quaderno. Evidentemente, Mai lo ha aperto attraversandolo e, di nascosto, ha strappato i pezzi da qui.
Sospiro, una volta sistemato tutto. Mi soffermo sui vestiti del matrimonio che Light, senza disfarli li prendo. Le telecamere erano disattivate con Light all'interno? Strano che nessuno abbia detto nulla del fatto che provasse vestiti matrimoniali. Un sospetto sorge che le registrazioni mostra siano in loop: effettivamente, la figura di Light nelle ripresa era china sulla scrivania a studiare. Che io sia veramente isolato? Sento risvegliarsi il mio membro, all'interno dei miei pantaloni. È completamente eretto, quasi fa male da come è rigido. Arrossisco. Una mano, spinta dalla mia volontà, ma non dalla mia arbitrarietà, tocca il pene sopra gli indumenti. Lo tasta, lo percuote e mi torna in mente Light che fa la stessa cosa, provocandomi sensazioni di dolore mistificate e rese melliflue dal consapevolezza che a portarmele è Light. Un sospiro manca, poi un altro ancora: grandi spazi vuoti si immettono nelle mie frasi sconnesse, di mormorii rivolti a Light. Oh, Light! E se qualcuno mi stesse guardando dalle telecamere? E se qualcuno aprisse la porta che ho lasciato aperta? Mi tolgo i pantaloni: è un bisogno impulsivo e necessario. È il mio cibo. Non descriverò la velocità con la quale la mia mano implora la mia verga di sbocciare, ma dirò che, come se non li avessi appena piegati, disfo gli indumenti di Light e li uso per appoggiare il fallo. Grato a Light, inizio a spingere: non potrei mai possederlo così, avendone il controllo totale, la forza di sentirlo inferiore a me. Sono io inferiore, lo sarò per sempre; i suoi vestiti mi chiamano, mi chiedono di sfogare questa mia impossibilità che mi fa invidioso, ma anche molto, molto, ma molto voglioso. Deglutisco a forza, il mio corpo sta sudando in un freddo glaciale, sento il mio corpo sfumare in brividi elettrici che folgorano l'aria. Io mi sto dissolvendo nella mia stessa passione, intima, vitale, dignitosa: qui si perde ogni etica e ogni morale, ogni concetto negativo si ribalta, ogni recrimina diventa un complimento. Dite ciò che volete di quel che faccio, ma sappiate che qui è l'esatto contrario, perché nel mio stranissimo giogo tutto è ribaltato, perché è eccitante differire delle leggi naturali. Così, in lunghi e distesi sospiri, accenno a una conclusione assai appagante, gemendo rumorosamente e incomprensibilmente. Cerco con forza di poter dire il nome di Light, ma non ci riesco. È più forte di me, qualcosa di forte mi trattiene dal farlo. Proprio ora il buon senso arriva a rovinare tutto. E spingo più cattivo, così da insegnare alla mia mente chi comanda; ma nemmeno a farlo a posta, soppressa la mente termina la mia passione.
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⛧𝕭𝖑𝖔𝖔𝖉𝖞 𝕻𝖊𝖓↬𝐿𝑖𝑔𝒉𝑡 𝑌𝑎𝑔𝑎𝑚𝑖♚
Fanfiction✞︎𝙸𝙻 𝙻𝙸𝙱𝚁𝙾 𝚃𝚁𝙰𝚃𝚃𝙰 𝙳𝙸 𝙱𝙻 (𝙱𝙾𝚈'𝚂 𝙻𝙾𝚅𝙴), 𝚂𝙴 𝙸𝙻 𝙶𝙴𝙽𝙴𝚁𝙴 𝙽𝙾𝙽 𝚅𝙸 𝙿𝙸𝙰𝙲𝙴 𝙽𝙾𝙽 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴𝚃𝙴 ✞︎𝙻𝙰 𝚂𝚃𝙾𝚁𝙸𝙰 𝙲𝙾𝙽𝚃𝙸𝙴𝙽𝙴 𝚂𝙿𝙾𝙸𝙻𝙴𝚁 𝚂𝚄 𝙳𝙴𝙰𝚃𝙷 𝙽𝙾𝚃𝙴 ✞︎𝙽𝙾𝙽 𝙲𝙾𝙽𝚂𝙸𝙶𝙻𝙸𝙰𝚃𝙰 𝙰 𝙿𝙴�...