21: Re nero ♚

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Erica chiama tutti i componenti della task force, compreso Light.
Sta attualmente tergiversando con Soichiro, mentre alcuni uomini medicano Iwao.
«Grazie a tutti cari, mi piacerebbe se non faceste parola con nessuno di questo incidente.» Daisuke fa l'occhiolino ai dottori, mentre ammanetta il cinese al tavolo. Ho chiesto a Mai quanto tempo gli ha dato, lei ha risposto che si tratta di una quindicina di giorni.
«Tutto bene, Kyou?» l'agente della polizia abbandona la troupe medica per venire a informarsi sul mio stato, perlomeno non pecca di umanità.
«Lo chiedi perché sei genuinamente interessato o perché vuoi portarmi a letto?» il mio tono infastidito e arrogante del tutto fuori dalla timidezza che in realtà provo è un sintomo ineluttabile che sono cambiato a causa del death note di Light. Tuttavia, le mie parole mostrano un briciolo di verità che c'è nei miei pensieri.
«Non essere ridicolo, K. Un uomo armato ha quasi cercato di spararti. Se non ci avesse avvertiti lo shinigami a quest'ora saresti morto.» non ho bisogno della compassione di un uomo che mi ha chiesto di fare sesso cosciente dell'imminente matrimonio di cui io sono lo sposo. Il pendolo segna ancora una volta il cambio dell'ora, scocca la mezzanotte precisa. Sarebbe bello poter augurare un felice e sereno Natale a queste persone prive di famiglia o di compagnia per Natale, riunitesi oggi per poter passare un Natale normale. Invece mi tocca vedere le loro facce tristi e preoccupate a causa di Iwao, che è silenzioso a patire il dolore dei proiettili. Non c'è modo ora di farlo fuori, sono sicuro che Light vorrà disfarsene il prima possibile.
Se Mai ha scritto il nome di Iwao, io ho ancora abbastanza spazio sul foglietto nascosto nell'orologio.
«Ti ripeto, me lo chiedi perché sei interessato o perché mi vuoi portare a letto?» mi avvicino e metto le mie labbra di fronte alle sue, senza però toccarle. La vicinanza stuzzica la tentazione, i nostri respiri e i nostri sguardi fanno da ponti per questa.
Daisuke mi prende un fianco e sorride.
«Ti arrabbi se ti dico che il motivo è sia perché sono interessato alla questione che al fatto che abbia un disperato bisogno di portarti a letto?»
Poggio una mano sul suo pacco, girandolo in modo da nasconderla agli altri. All'oscuro di tutti, frugo nelle tasche di Daisuke senza il suo consenso, prendendo l'orologio di Light.
«Mi hai rubato l'orologio? Per quale motivo?» lo indosso nuovamente. Non mi sono accorto di nulla. Se avesse visto il foglietto, sarebbe un guaio. Tuttavia, io lo posso uccidere anche in questo momento, per cui non rappresenta una vera e propria minaccia. Se trovassi un punto cieco della casa, potrei scrivere il suo nome e chiudere questa partita qui.
«Questo orologio non è tuo.»
Inarco un sopracciglio. Questa da dove viene?
«Invece è mio.»
Non posso permettermi errori: se dovessi dire che appartiene a Light e lui avesse visto il foglio, allora saprebbe che Light è Kira e io non posso permettere che Kira mi punisca.
«Davvero è tuo?»
Mi fissa, il suo sguardo è asfissiante. Mai si mette dietro al poliziotto; è un movimento impercettibile, fugace eppure molto evidente se ti imperni sui suoi occhi: ha mosso lo sguardo verso lo shinigami, per un minuscolo secondo, troppo corto per poter essere definita un'azione voluta, ma troppo precisa per poter dire che la sua intenzione non era mirare Mai con lo sguardo. Quindi, se l'ha vista, significa che ha toccato il foglietto. Essendo io il proprietario del quaderno e non Daisuke, non può nemmeno averlo toccato nel momento in cui me l'ha passato.
«Mi è stato regalato da un ragazzo, perché?»
Lui si lecca le labbra. Essendo così vago, non può intuire molto. O forse sta pensando a Light? Effettivamente sarebbe idiota pensare che un ragazzo che non sia il mio fidanzato mi abbia dato un orologio. Potrei comunque passare questa croce a un parente, scrivendo il suo nome sul death note e costringendolo a mentire per salvare me e Kira. Sì, io e lui saremo gli unici sopravvissuti a questo caso. Quando cesseranno le ricerche, quando archivieranno questo caso, allora potremo vivere una vita felice!
No, Kyou, stai ancora una volta delirando. Light ha scritto il tuo nome sul death note e ora che è passata la mezzanotte rimangono diciotto giorni prima della tua morte.

«Di chi era?»
«Che ti importa?»
«Ho bisogno di saperlo!»
«Per quale motivo?!»
«Ho bisogno di saperlo perché penso tu sia in pericolo, K!»
Tutti si girano verso me e Daisuke, mentre quest'ultimo mette le sue mani sulle mie spalle scuotendomi tutto.
«Stai bene? Io sono al sicuro. Lo sono di più senza le tue mani sudice sulle mie spalle.»
Qualcuno bussa alla porta, Erica va ad aprire. Daisuke abbassa lo sguardo, sentendosi amaramente in colpa. Svilito, si limita a dire: «Scusa.»
Alzo lo sguardo. Sono scuse patetiche e false, del tutto diverse da quelle di Light. Insomma, lui mi ha più volte detto di essere una distrazione temporanea che usa a suo piacimento scusandosi con una gita su una ruota panoramica dove ha decretato la mia morte specificando che sono il suo schiavo, quanto potrà essere falso Light?
«È di un parente. Precisamente, di mio padre.»
I miei genitori non sono più con me da tempo, a dire il vero non li sento da quando sono entrato al liceo: con la scusa dei dormitori scolastici, mi hanno sbattuto fuori casa. Quando il campus chiudeva, restavo nella mia stanza ad attendere che la vita tornasse a splendere nuovamente a scuola. Quando invece giungevano le feste, le passavo con Erica e la sua famiglia al telefono. Oppure stavo da solo, dipendeva da come girasse il giorno.
«Tuo padre?»
«Me lo ha spedito qualche settimana fa senza un messaggio preciso, solo l'orologio.»
«Posso vedere la ricevuta?»
Entrano in casa Aizawa e Ide, Daisuke li saluta e si presenta e io invece ci parlo per qualche minuto prima di dare una risposta secca all'uomo che non fa altro che infastidirmi: «No.»
Mi abbraccia, sussurrandomi all'orecchio.
«Stai in guardia, K.»
Ovviamente sto in guardia. Ora che quest'uomo sa del death note nell'orologio, è una minaccia.
«Devo andare al bagno.» gli riferisco, allontanandomi da lui.
Apro la porta e la richiudo con la chiave subito dopo, trovandomi solo in bagno. Tiro quattro volte la rotellina laterale dell'orologio. Quando si apre lo scomparto segreto. Non c'è più il foglietto, deve averlo preso Daisuke.
Esco dal bagno dopo aver tirato l'acqua a vuoto, tornando in sala. Ci trovo Soichiro e Light, appena arrivati da casa loro.
«K, stai bene? Ti fa male lo stomaco?» preferisco di gran lunga quando Daisuke mi chiama Kyou, quando usa il diminutivo mi dà sui nervi siccome non ha partecipato alle indagini e K è il mio nome in codice nella task force.
«Sto bene.» mi abbraccia, ma lo scanso, questo mi massaggia la pancia da dietro tenendomi per i fianchi. Appoggia il suo volto sulla sua spalla e sussurra al mio orecchio: «Se mai avessi bisogno di un po' di sollievo, i miei massaggi sono sempre disponibili.»
Gli tiro una gomitata e questo indietreggia tenendosi il mento, Light accorre da me.
Mi stringe a lui e io ricambio la presa, con lo sguardo tortura Daisuke.
«Stai bene, Kyou?» annuisco. Lui mi lascia un dolce bacio sulle labbra, alzandomi il capo reggendomi il mento.
«Mi sei mancato.» gli rivelo, mentre fa trasmigrare la sua mano per la mia chioma nivea.
«Anche tu.» mi spinge sulle punte e sussurra al mio orecchio: «È tutto pronto per il matrimonio. Avverrà tra due giorni.»
Sorrido, Light fa lo stesso. Una volta che si stacca dall'abbraccio, va da Daisuke. Lo aiuta a rialzarsi dopo che è caduto a terra inciampando sui suoi stessi piedi.
«Stai bene?» domanda il mio ragazzo al poliziotto.
«Sì, mi hanno fatto di peggio.»
Mi lego i capelli, ascoltando quello che due si dicono.
«Un passo falso con Kyou e me la paghi.» Light parla all'orecchio di Daisuke, Mai mi riferisce tutto origliando il discorso dei due e riferendolo a me.

«Quindi, con Iwao che facciamo?» domanda Erica, Light alza una mano.
«Io propongo di tenerlo sotto controllo alla torre come abbiamo fatto con Misa. Se dovesse rivelare a qualcuno l'esistenza del quaderno bianco, per noi sarebbe la fine.»
Tutti convengono con Light, mentre Daisuke chiede: «Per quanto riguarda me e Minako? Siamo della polizia, nonostante ciò vi fidate.»
Io aggrotto la fronte: che gioco sta giocando?
Scuoto la testa e nego categoricamente di portarli nella torre.
«Se entrassero nella torre, avrebbero più informazioni di quanto già hanno. Quello è un bel problema!» la mia spiegazione convince Light, Erica e Aizawa. Soichiro, Mogi, Matsuda e Ide non si esprimono, forse indecisi. Nel dubbio, abbiamo preso la decisione di non portarli con noi e di tenerli come infiltrati nella polizia. In questo modo Light potrà essere in grado di uccidere Daisuke senza troppi problemi.
«K, siccome il capo delle operazioni sei tu, forse dovremmo seguire te.» Light parla come se fosse parte del caso, come se non avesse gli occhi di tutti puntati addosso. Perlomeno, su questo convengono tutti.

Una volta che abbiamo deciso di lasciare Daisuke e Minako alla centrale, siamo tutti diretti alla torre. Light si è proposto per accompagnarmi a piedi, così per parlare. La strada però è lunga ed è molto tardi, quindi abbiamo optato per prendere la mia bici.
«Kyou, guido io, va bene?» i suoi occhi sono giù sui miei. Io annuisco.
«Siccome io non posso morire, il casco puoi tenerlo tu.» una lacrime minaccia di scendere, ma si blocca. Guardo il suolo, Kira mi prende il volto e mi spinge contro lui, le nostre labbra si incontrano. È così bello baciarlo. Giochiamo con le nostre lingue finché il nostro fuoco non si spegne. Tenendo le sue mani sui miei glutei e stringendomi a sé, mi fa sentire protetti e allo stesso momento coperto.
«Se avessi potuto, avrei evitato di scrivere il tuo nome.»
Sento un piccolo tono di verità nella sua voce, anche sé non so quanto il mio cervello possa distinguere l'onestà in Light dopo che sono destinato a essergli fedele fino alla mia morte. Ancora diciotto giorni e non lo potrò più vedere. Inizia a nevicare, ancora, quasi qualcuno la sta chiamando quando io e lui ci riuniamo.
L'abbraccio si stacca.
«Ormai non devi più mentire. Mi stai usando?»
La domanda è sempre quella. Come un martello colpisce il ferro caldo, io faccio forza su di lui.
«No. Io ti amo veramente, Kyou. Ma la giustizia è di mezzo, capisci, non posso amarti e dimenticarmi di tutto!» la neve si fa più forte, io lo guardo con gli occhi rossi in mezzo a questa bufera. La serietà crolla quasi subito in realtà, quando viene in me la nostalgia.
«Sei sempre stato il ragazzo più coraggioso e onesto che mi dava speranza. Light, dove sei finito?» non può essere morto.
«LUI NON C'È PIÙ KYOU, LO VUOI CAPIRE?» mi urla in faccia, avvicinandosi a me spaventosamente, io trabalzo spaventato.
Inizio a piangere e le lacrime calde sciolgono il freddo sulle mie guance. Mi abbasso, prostrandomi ai suoi piedi con le mani che tremano per la neve. La bufera ormai si è imperniata.
«Quindi è questo ciò che vuoi? Usare il quaderno per farmi prostrare ogni volta che preferisco amarti piuttosto che idolatrarti?»
«Cosa ne vuoi sapere tu dell'amore? Non sei tu lo stesso ragazzo che mi ha più volte detto di avermi seguito fino allo sfinimento?»
Mi prende per il collo e mi rialza violentemente, io gemo.
«Tu mi desideri Kyou, tu hai bisogno di me. Io ti desidero, ma non ho bisogno di te. Capisci? Sono un passo avanti a te. Ora zitto e baciami.»
Così faccio, immetto la mia bocca nella sua nuovamente, stavolta il bacio dura più a lungo.
Saliamo sulla bici, io non ho più la forza di piangere. Non ho nemmeno la forza per scappare. Mi limito ad abbracciare Light da dietro mentre pedala. Mi appoggio alla sua schiena.
«Daisuke ha il foglietto del death note nascosto nel tuo orologio e sopra c'è il mio sangue.»
Light inchioda.
«Cosa?»

⛧𝕭𝖑𝖔𝖔𝖉𝖞 𝕻𝖊𝖓↬𝐿𝑖𝑔𝒉𝑡 𝑌𝑎𝑔𝑎𝑚𝑖♚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora