20: Diagonali ⇖

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Sono passati quattro giorni.
Mai è sempre al mio fianco.
«K, tu sei cristiano?» domanda, mentre mi scruta addobbare l'albero di natale nel mio appartamento fuori dalla torre.
Scuoto la testa.
«Io sono ateo. Tuttavia, nulla mi vieta di provare a rasserenare il mio spirito portando un po' di spirito natalizio, no?»
Sorrido a Mai, porgendo una ghirlanda. Lo shinigami arrossisce, per la prima volta accenna un sorriso.
«Grazie K, questo è il miglior regalo che tu potessi farmi.»
«Mai volevo chiederti una cosa.»
Lo shinigami che pensa io gli abbia fatto un regalo mi guarda, mentre cerca di sistemare la ghirlanda come se fosse un indumento. Dopo un po', sorrido e gli indico l'albero. Mai, vedendo le altre ghirlande, si vergogna ancora di più, mettendo l'ornamento e buttando la sua testa fuori dalla parete della stanza per l'imbarazzo.
«Ascoltami, il tuo nome è femminile, ma non mi hai mai specificato se fossi un uomo o una donna.»
Mai riaffiora dal muro leggiadro, poi si mette affianco a me.
«Beh, io non ho interesse nel definirmi con un genere. D'altronde, noi shinigami non ce ne facciamo nulla delle vostre etichette. Inoltre, ogni possessore che incontro mi dà un genere differente, dunque non posso fare molte interpretazioni.»
Per la prima volta, lo vedo legarsi i capelli in una coda. Per la prima volta, sembra sereno.
«Stai bene così, con i capelli legati.» insieme, iniziamo ad adornare casa di splendide decorazioni. Grazie alla sua forza sovrumana, riusciamo a spostare i mobili e ad aprire una tavolata per una enorme famiglia.
«K, una tavola così grande significa che viene qualcuno qui, giusto?»
Confermo la sua teoria: «Anche se non c'è prevalenza cristiana, in Giappone il Natale è considerato una occasione per incontrare la propria famiglia in uno stile più occidentale. Proprio per questo, ho invitato: Erica, Minako, l'agente che insieme a Minako conosce il nostro segreto e Matsuda. A quanto pare, Matsuda ha invitato un suo amico poliziotto e l'agente che sa del quaderno porta un'altra persona. Chissà che banchetto che sarà!»
Mai è più emozionato di me, io lo guardo mentre sistema il cibo sui fornelli. È un ottimo cuoco, che lo si creda o no. Certamente, vige in lui la voglia di produrre quanta più perfezione possibile, senza perdere però quelle sfumature personali che rendono i propri frutti più riconoscibili. Più si discosta da come dovrebbe essere veramente, più il suo piatto è veramente perfetto. Che abbia un buon gusto poi non lo so, ma nei miei assaggi non ho fatto che gemere sentendo tanta bontà.

Ormai è quasi pronto, Erica è arrivata in anticipo con i primi regali che ha messo sotto l'albero. Mi abbraccia e mi dà un bacio sulla guancia. Improvvisamente, dall'ingresso sbuca Mogi con dei sacchi in mano.
«Mogi?!» sono sorpreso, che ci fa lui qui?
«Ciao K, Erica mi ha costretto a venire. Io non volevo disturbarti ma-»
«K, questo stupido era solo a Natale. Tu lo sai cos'è il Natale per noi italiani, Kyou. Non potevo lasciarlo da solo.» Erica è sempre stata attaccata alle tradizioni. È sempre stata generosa anche quando stava male.
«Cosa c'è nei sacchetti?»
Domando. Mai esce dalla cucina e si avvicina a noi, salutando Mogi ed Erica. Ancora una volta sorride, causando in Erica e Mogi una reazione di sorpresa e una commozione enorme.
Dopo che si è ripresa un po', Erica risponde alla mia domanda: «Cibo tipico italiano. Non è un vero Natale senza del polipo cucinato come si deve.»
«Come si cucina?» domanda Mai, mentre Erica si illumina. «Davvero vuoi saperlo?» quasi ha le lacrime agli occhi. Mai annuisce, iniziando a parlare della sua cucina.

«Mogi, andresti ad aprire alla porta?» l'uomo annuisce, correndo verso l'ingresso. Apre la porta, dietro ci sono Matsuda, Minako e due uomini che non conosco. Contando che uno dei due è l'agente mascherato, l'altro dev'essere la persona che ci voleva fare incontrare. Entrano tutti e quattro, salutando cordialmente. Poggiano sotto l'albero altri regali, mentre Erica e Mai tornano dalla cucina affiancate.
«Ciao ragazzi, è un piacere vedervi qui! Oh, ma c'è anche Mogi, che piacevole sorpresa!» Matsuda non bada a spese e inizia a sganciare i suoi soliti sorrisi da orsacchiotto innocuo, mentre Minako abbassa il capo in segno di gratitudine come se fosse una sorta di anime. Lo ammonisco, dicendogli che non è necessario prostrarsi così per una festa in famiglia. L'agente allora si fa avanti, prendendomi la mano e lasciandoci sopra un bacio.
«Piacere di conoscerti, K. Il mio vero nome sono obbligato a ometterlo, ma posso dirti quello che uso come agente: Daisuke. Spero che la mia presenza qui non sia un disturbo.» anche lui si ritira dal suo inchino, sorridendomi, io arrossisco lievemente. Quindi lui è l'uomo che mi ha passato il death note nascondendolo dalla polizia. Certo, gli devo molto. Se fosse caduto in mano alla polizia, probabilmente le indagini si sarebbero fermate per un po' e Light non sarebbe stato più in grado di rintracciarlo. Certo è che forse sarebbe stato meglio rubarlo dalla centrale così da non doverlo lasciare in mano alla task force.
Grattandomi il capo, arrossendo e guardando il soffitto mi limito a rispondere: «Non preoccuparti. D'altronde, ti devo molto per ciò che hai fatto per le indagini.»
Daisuke mi sorride. Il suo sorriso è caliente, l'eros per antonomasia talmente è bello. Tuttavia, noto che i suoi occhi non sono a mandorla. Non mi soffermo troppo su di lui e guardo invece l'uomo che attende dietro. Gli vado incontro, lui non sorride nemmeno. Fa un inchino, poi mi tende la mano e io l'afferro. Non emette parola, ma il suo vero nome mi mette in allerta. È lo stesso cognome di Mei. Sono sicuro che anche Mai se n'è accorto, tant'è che viene di fianco a me. Lo scruta dall'alto al basso, veemente. Tuttavia, non sembra reagire.
«Ahh, lui è Iwao, il nostro infiltrato nella base mafiosa cinese. Senza le sue soffiate, non avremmo mai potuto organizzare un blitz così preciso.»
Qualcosa non quadra. Non solo il nome di questo traditore cinese è giapponese, ma per di più non corrisponde a quello che i miei occhi vedono. Perché un mafioso dovrebbe fare il doppiogiochista? Soprattutto, anche se pentito, perché si trova qui? Un infame verrebbe subito ucciso oppure messo in carcere.
«Accomodati pure, Iwao.» lo invito.

⛧𝕭𝖑𝖔𝖔𝖉𝖞 𝕻𝖊𝖓↬𝐿𝑖𝑔𝒉𝑡 𝑌𝑎𝑔𝑎𝑚𝑖♚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora