capitolo 21

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Quella sera le ragazze si fermarono a casa Park. Tutto il gruppo era su di giri, compresa Jisoo che si era lasciata andare al punto da colpire più volte la spalla di Chaeyoung con pugni tremolanti. Lisa spiegò alla rossa e ai suoi genitori che aveva estorto il loro indirizzo a Bom minacciandola di allagarle casa, causando delle grasse risate a tutti i presenti. La signora Park cucinò una cena speciale, a base di appetitosa carne arrosto, e per la gioia dei commensali, la maggiore delle Kim riuscì a mangiarne una buona porzione.
Nonostante i signori Park avessero accettato di buon grado la relazione tra la figlia e Jennie, quest'ultima si sentiva ancora in imbarazzo ad assumere comportamenti da coppia in presenza di altre persone. Imbarazzo che le colorò di rosso le guance quando la madre di Roseanne lasciò alle ragazze il compito di organizzarsi per la notte.
Di tacito accordo, Lalisa e Jisoo decisero di dormire nel divano letto in soggiorno, mentre la minore delle Kim avrebbe condiviso la camera con la padroncina di casa.

I signori Park si erano già ritirati in camera per la notte, per permettere alle ragazze di godersi quel pigiama party di ricongiungimento, quando Jennie sgattaiolò fuori al balcone del soggiorno. Aveva approfittato del fatto che le ragazze erano salite al piano superiore, per tirare fuori dalla borsa un pacchetto di sigarette che si era fatta comprare da Seungri la settimana prima. Ne accese una e tirò, lasciando che quel fumo infernale irritasse i suoi polmoni ancora contrari a quelle intrusioni. Sotto di lei la strada era illuminata dalla calda luce dei lampioni e dai fari delle poche automobili che sfrecciavano lungo quel tratto, creando un'aura giallo-arancio in netto contrasto con il nero di quel cielo senza stelle. Aveva sentito il bisogno di bruciare internamente, di sentire la testa pesante, in modo da bloccare il crollo emotivo che minacciava di sopprimere quello che restava dell'entusiasmo di quel giorno. Era soddisfatta di quella giornata, ma la sua felicità andava scemando gradualmente, e l'ansia e l'insicurezza rischiavano di avvolgerla come un manto di tenebra. Aveva paura di restare sola con Chaeyoung quella notte, spaventata dalle sue emozioni dalla sua storia che spengeva contro le sue labbra serrate per essere raccontata, per essere condivisa. Voleva che la rossa conoscesse il suo passato, e con esso ciò che l'aveva resa la persona che era. Si era resa conto di conoscere tanto di lei, ma al contrario Roseanne non sapeva quasi nulla della bruna. E Jennie aveva intenzione di rimediare. Sentiva di doverlo fare, che era arrivato il momento. Perché quella ragazza era ormai parte di lei, rappresentava la sua forza, la sua debolezza, e sarebbe stato giusto renderla partecipe della sua vita e delle decisioni importanti che avrebbe dovuto prendere di lì a poco. Eppure aveva il timore che una volta scoperto quello che con tanto zelo la maggiore aveva nascosto al mondo, la sua piccola rosa, inorridita, se ne sarebbe andata per sempre, lasciando in lei l'ennesimo vuoto.
Sospirò rilasciando una nuvoletta bianca che andò a disfarsi contro la volta scura che la sovrastava.
Sentì il suono della porta scorrevole che le si aprì alle spalle. Non le servì voltarsi per capire che era lei.
-Le altre sono su in bagno- disse Chaeyoung con la sua voce melodiosa.
a Lisa ha paura che Jisoo possa rimettere, quindi le sta appiccicata.-
Emettendo una risatina stanca, la minore le si affiancò, appoggiandosi alla ringhiera del balcone, puntò lo sguardo sulla strada incapace di guardare in faccia la sua ragazza, vuoi per imbarazzo, vuoi per il senso di colpa, o semplicemente non sopportava di osservarla mentre si autodistruggeva fumando.
-Non vomiterà- esordì Jennie. -Ora sta bene.-
La più piccola annuì, ma il silenzio prese il comando della situazione.
-Il suo rifiuto per il cibo era dovuto alla sua condizione emotiva. Suo padre le ha praticamente chiesto di aiutarlo a portare la mia famiglia alla rovina, dopo aver ignorato la sua esistenza per anni, e senza dimostrarle un minimo di affetto.- Era sconvolta e non sapeva cosa fare. La sua salute fisica è stata il riflesso del suo dolore psicologico.

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