capitolo 11

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-COSA?!-
Rosé era sconvolta dalla notizia. Per fortuna non c'era nessuno nel magazzino adiacente alla palestra dove erano state mandate a recuperare dell'attrezzatura per la lezione di educazione fisica.
-E tu non hai detto niente?!-
-Cosa avrei dovuto dire? Uh, ciao Kim Hanbin, ovvero il ragazzo più popolare della scuola, scusa ma non posso venire alla stratosferica festa di compleanno di tuo cugino, in uno dei locali più fighi di tutta Seoul. Sai la mia migliore amica ha una particolare allergia alla gente che conta!-
Lisa sbuffò sonoramente.
—Andiamo, Chaeng! La vita è una sola, bisogna fare baldoria quando si può, non rimarrai giovane per sempre!-
Possibile che questa pensi solamente a divertirsi?! Pensò Chaeyoung.
-Per di più- continuò la tailandese -Potrà essere la tua occasione per capire cosa ha intenzione di fare Jennie nei tuoi confronti.
-Ma se neanche io so cosa voglio fare!- si lamentò la rossa.
-Aish...-
La bionda si esibì nel più teatrale dei facepalm.
-Intanto usciamo. Ci prepariamo da te, saremo uno schianto al punto da far fischiare tutti... anzi no! Li faremo esplodere! Andremo alla festa, ci faremo notare, conosceremo gente, trasformeremo la nostra monotona vita sociale in una fantastica avventura, e torneremo a scuola sullo yacht della popolarità!-
Finito il suo monologo la ragazza alzò le braccia al cielo.
-Sei un po' troppo entusiasta-
commentò l'amica. Lalisa le fece cenno di stare zitta, le mise un braccio attorno alle spalle, issò un borsone carico di racchette e se la trascinò lungo un corridoio.
-Fidati, andrà alla stragrande!-
Nonostante tutto, Chaeyoung si fidava davvero della tailandese.
È di me che non mi fido.

Lo aveva fatto a posta. Senza alcun dubbio.
Jennie era al Bling Bling, il locale preferito di Kim Hanbin e la sua razza. Si festeggiava il compleanno di suo cugino Jay, ovvero l'ennesimo pretesto per invitare la bruna ad una festa migliore di quelle che organizzava alla villa. Eppure non era quello il motivo per il quale era oltremodo irritata.
Park fottutamente Chaeyoung, e che diamine!
La rossa, ancora una volta, era vestita un po' troppo bene, e in più indossava il suo top nero, che Jisoo aveva avuto il barbaro coraggio di prestarle accidentalmente la mattina in cui aveva lasciato la villa. Era facile intendere perché la cugina si tenesse a distanza di sicurezza.
Anche Jennie si teneva lontana da Rosé. Vederla con qualcosa di suo addosso, la faceva sentire strana. In più le rodeva abbastanza il fegato, dato che non solo le stava molto meglio che a lei, ma in un certo senso pareva sempre sotto i riflettori, in modo da poterle sbattere in faccia quanto fosse dannatamente attraente con il suo stramaledetto top nero.
La bruna sospirò sorseggiando il suo drink. Teneva gli occhi fissi sul gruppo delle primine, che erano in compagnia della cugina traditrice, e circondate da sciacalli. Comunque era diventata un asso nell'arte dell'evitare le occhiate che ogni tanto le lanciava la ragazza di Melbourne. Non poteva esporsi ancora più del dovuto.
Chaeyoung, Lalisa e Jisoo si alzarono dirette alla pista da ballo. Sembravano amiche da sempre, e la corvina pareva davvero felice in loro compagnia, sicuramente molto più di quanto non fosse con la cugina. Quando le ragazze iniziarono a ballare impacciatamente tra una risata e l'altra, Jennie capì di essere di troppo. Si alzò intenta ad abbandonare il locale, quando un imprevisto le fece cambiare idea. Quella serpe di Hanbin era strisciata accanto alla rossa e a quanto pareva le aveva offerto qualcosa da bere, dato che si stavano dirigendo al lato opposto del bar. Sapere Rosé tanto vicina a quel ragazzo le fece alzare la pressione sanguigna. Come poteva condividere anche solo l'ossigeno con quel tipo?
Jennie poteva ancora scegliere di andarsene e lasciare la ragazza al suo destino, ma l'impulsività vinse la partita contro l'autocontrollo.
Scelse Chaeyoung, e l'avrebbe portata via prima che lo avesse fatto qualcun altro.

Rosé non sapeva come sentirsi.
Aveva seguito il consiglio di Lisa di farsi bella e attraente per poi cercare di attirare l'attenzione di Jennie, ma la ragazza l'aveva ignorata dall'inizio della serata. Anche se sapeva di doversi aspettare un comportamento del genere, ne rimase un po' delusa, anzi un po' troppo. L'indifferenza della bruna le procurava quasi un dolore fisico.
Probabilmente Jennie Kim, a differenza sua, voleva dimenticarla eccome.

Sempre se non l'ha già fatto...
A quel punto non le importava più niente, e per la gioia di Lisa decise di lasciar perdere le paranoie e divertirsi. Per questo motivo si fece scortare tranquillamente al bancone del bar da Kim Hanbin. Magari l'avrebbe distratta dall'altra Kim.
Eppure aveva cantato vittoria troppo presto dato che Jennie spuntò dal nulla, le afferrò un polso e forzando il più falso sorriso che potesse mostrare, annunciò: -Ho bisogno della mia amica.-
Così trascinò la rossa lontano dal bar, verso il piano superiore del locale. Oltrepassarono una zona arredata con divanetti e tavolini foderati delimitati qua e là da separé dietro ai quali le solite coppiette sbronze limonavano indisturbate, o cercavano di mettersi le mani addosso senza dare nell'occhio. L'ambiente mise a disagio la minore, che arrossì lasciandosi trascinare.
Arrivarono sulla terrazza del locale, luogo teoricamente inaccessibile ai clienti, dove, dopo tre giorni di agonia, erano finalmente sole.
La maggiore lasciò andare l'altra voltandosi verso di lei.
-Ti...ti serve qualcosa?- chiese titubante Chaeyoung. Forse la sua strategia aveva funzionato? Forse le avrebbe detto che non la odiava, che avrebbe voluto almeno essere sua amica?
Jennie si rese conto troppo tardi di non avere la minima idea di cosa fare. Il piano era allontanarla dalle grinfie di quell'altro snob, ma adesso?
-Hai il mio top addosso- fu la prima cosa che le venne in mente di dire.
-È il mio preferito, vorrei che me lo restituissi.-
La più piccola la guardò a bocca aperta.
-Cosa?!- chiese senza nascondere la collera nella sua voce.
-Sul serio, mi stai prendendo in giro? Non posso crederci...-
La rossa si passò una mano tra i capelli, esaurita. Assunse un'espressione amara in volto, visibilmente delusa da Jennie e da se stessa che si era permessa di sognare ad occhi aperti.
-E io che pensavo...-
Non terminò la frase, anzi, presa dalla rabbia iniziò a spogliarsi. Lasciò cadere a terra la sua giacca rosa, si tolse il top e lo lanciò in faccia alla bruna.
-Prenditi il tuo dannato top!- le gridò abbassandosi. Recuperò la giacca, che infilò e chiuse completamente, coprendo la pelle candida dell'addome e del collo, e il reggiseno a pois viola che per qualche istante erano rimasti sotto gli occhi di Jennie, che fissava la ragazza sotto shock.
-Sai cosa ti dico? Sei la ragazza più insensibile che abbia mai conosciuto. Davvero vaffanculo Jennie Kim! Non voglio più vederti!-
Rosé era sul punto di crollare. Diede le spalle all'altra, pronta a lasciare quel posto infernale, ma Jennie fu più veloce. Le afferrò un braccio costringendola a voltarsi verso di lei e...
L'abbracciò. Affondo il viso nel collo della minore, stringendola forte a sé. Chaeyoung non riusciva a muovere un muscolo. La sua mente le gridava di togliersela di dosso e correre il più lontano possibile, ma il suo corpo si rifiutava di obbedire, e il suo cuore batteva così velocemente...
-Jen...
-Non dire niente- la interruppe la bruna, sussurrando.
-Solo... resta.-
In quel momento non servivano molte parole. Le aveva chiesto di restare al suo fianco, e la piccola Park, in tutta risposta, ricambiò l'abbraccio.

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