La voce della bruna giungeva fredda e impassibile alle orecchie di Rosé, che ad occhi sgranati seguiva il suo discorso.
- Rose, sai perché sono brava in inglese?- chiese improvvisamente.
Presa in contropiede la rossa rispose inciampando sulle proprie parole: -Sei andata, cioé sei stata in Zel- aish, Nuova Zelanda.-
L'altra annuì facendo un ultimo tiro lungo.
-Sai anche perché ci sono stata?-
-Credo... credo che tu non me lo abbia mai detto...- ammise Chaeyoung abbassando lo sguardo, mentre un lieve rossore affluiva alle sue gote.
Jennie spense ciò che restava della sua sigaretta, per poi buttare il mozzicone giù in strada.
-Risposta esatta.-
La minore si decise a guardare in faccia la sua ragazza, che aspettava solo di poter incatenare lo sguardo a quello dell'altra.
-Rose, tu mi hai raccontato tutto di te. Ti sei lasciata osservare e studiare, e dato che so anche quanto frequentemente ti spazzoli i capelli, credo di poter sostenere di conoscerti abbastanza. Ma tu cosa sai di me?-
La rossa riusciva a leggere l'amarezza sul viso di Jennie, che s'interruppe un attimo per passarsi una mano tra i capelli.
-Sai che mi piace sentirmi superiore agli altri? Falso. Che mi piace fare baldoria? Più o meno. Che la mia famiglia fa schifo? Ci arriverebbe chiunque mi si avvicinasse almeno un po'. Il problema è che tu ti sei avvicinata troppo, ma ancora non conosci quanto effettivamente la mia vita sia un disastro. Perché i miei genitori hanno fatto cose orribili, e tutto ciò che ho saputo fare è stato coprirli scappando. Perché in realtà sono una grandissima codarda Rosé.-
Non si era accorta del suo respiro affannato fino a quando l'altra non le posò una mano su una spalla per calmarla.
-Va bene così. Non sentirti costretta a parlarmene.-
-Ma io...-
-Il bagno è liber-ow...!- le interruppe Lalisa uscendo fuori nel suo bel pigiamone azzurro di pile, appena prima di essere aggredita da Jisoo che tappandole la bocca si lamentò a bassa voce della sua insensibilità, e del suo pessimo tempismo.
Jennie scossa la testa. -Vado a...-
-Ti accompagno- precedette Rosé.
Sotto lo sguardo curioso e attento delle amiche, le due salirono al piano di sopra. La padrona di casa le indicò il bagno in fondo al corridoio, e prima di entrare nella sua stanza subito a destra le chiese: -Hai bisogno di qualcosa?-
Jennie scosse la testa, issò in spalla la borsa che si stava trascinando dietro ed entrò in bagno.Chaeyoung infilò pigramente il pigiama, senza neanche perdere tempo a chiudere la zip della felpa morbida. Si affacciò al bagno vedendo Jennie reggersi al lavandino con lo sguardo fisso sul suo riflesso allo specchio. Aveva lo sguardo spento e un'espressione fredda, ma riusciva a notare il tremolio nelle sue braccia. Roseanne non capiva perché la ragazza si reputasse una persona orribile, come aveva detto non sapeva molto della sua vita. Ma anche lei sapeva abbastanza da conoscere la sua Kim. Abbastanza da capire che in quel momento l'unica cosa che avrebbe dovuto fare era non lasciarla sola. Ed è ciò che fece.
Inizialmente quando vide il riflesso della rossa avvicinarsi, Jennie pensò di avere un'allucinazione, vedendo qualcosa che desiderava tanto vedere. Poi la minore posò la fronte contro una spalla e le cinse i fianchi abbracciandola da dietro, facendole fermare il respiro in gola. Si lasciò avvolgere da quel dolce crimine che era il suo profumo, una tentazione a cui non avrebbe mai saputo resistere, e per la quale sarebbe andata volentieri all'inferno.
E ancora una volta si lasciarono trasportare dalle loro emozioni, da quel fuoco inestinguibile che era il loro amore. Erano come due fiamme che si attraevano e si fondevano allungandosi verso il cielo. Proprio in questo modo si stringevano l'una all'altra, cingendo i propri corpi per avere più contatto possibile. A piedi scalzi percorsero silenziosamente la poca distanza che separava la stanza da bagno dalla camera da letto della minore, e una volta chiusa la porta alle loro spalle, lasciarono andare i propri respiri irregolari. Lo schioccare dei loro baci e l'alternanza melodica di gemiti e ansimi facevano da accompagnamento musicale al ritmico battere dei loro cuori all'unisono.
E nel momento in cui prese tra le mani il viso della ragazza distesa sotto di lei, senza alcun indumento a coprire le sue imperfezioni, senza alcuna maschera a coprire le sue insicurezze, senza alcun pensiero razionale a soffocare le sue emozioni, Jennie poté definirsi completa. Perché nel mondo di bugie in cui il destino l'aveva costretta a vivere, Chaeyoung era la sua verità. Per lei nulla era mai stato vero e giusto tanto quanto quella sensazione che provava all'altezza dello stomaco ogni volta in cui vedeva la sua rosa, quei brividi che le percorrevano la schiena ogni volta che la loro pelle si sfiorava, quella confusione che prendeva possesso della sua mente quando la rossa non era in giro...
-Rosé- le sussurrò a fior di labbra, e quella parola bastò a far sciogliere Roseanne completamente.
La minore aveva odiato sentirsi chiamare con il suo nome inglese in Corea, dato che gli ricordava la sua casa, quella che le mancava così tanto e a cui avrebbe voluto fare ritorno quanto prima. Ma quel nome pronunciato dalla voce della sua regina, fuoriuscito dalle sue labbra gonfie rosse, l'aveva sempre fatta sentire così bene, così adatta e maledettamente perfetta, da alleggerire drasticamente il suo senso di nostalgia. E anche in quelle settimane di lontananza, era stata una delle cose che le era mancata di più, quasi quanto le dita della maggiore che giocherellavano con i suoi capelli. Allora la rossa capì che le bastava Jennie per sentirsi a casa. Che solo al suo fianco si sarebbe sentita nel posto giusto senza aver bisogno di altro. E non aveva bisogno di trovare una ragione per tornare, perché la presenza della bruna accanto a se era la prova che non se n'era mai realmente andata, e mai lo avrebbe fatto.
-Jen- chiamò la più piccola, il cui corpo snello era stretto tra le braccia della sua ragazza, in modo che entrambe entrassero nel letto singolo di Roseanne.
-Mh?-
-C'è qualcosa che non sai di me.-
Il tono della rossa fece allarmare per un istante Jennie, la quale si irrigidì immediatamente. -Cosa?-
-Ti amo- disse Chaeyoung guardandola con occhi brillanti e sinceri. Sentì i muscoli della bruna rilassarsi e vide un adorabile sorriso, con tanto di incisivi in vista, formarsi sulle sue labbra.
-Sapevo anche questo, ma grazie per averlo confermato.-
E così dicendo la baciò ancora una volta, con il cuore colmo di una gioia profonda e riparatrice.