capitolo 2

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Jennie avanzava velocemente lungo il corridoio, pronta ad accogliere i suoi ospiti. La festa era iniziata da un mezz'ora circa, ma non era un problema: era la star della serata, e come ogni grande celebrità aveva tutto il diritto di farsi attendere. Dietro di lei, sua cugina Jisoo cercava di tenere il passo, reggendo una bottiglia di soju, che ritualmente sarebbe stato offerto dalla padrona di casa soltanto alle persone verso le quali provava particolare interesse. Senza fermarsi, la ragazza strinse il nodo alla bandana rossa che le teneva le lunghe onde castane lontane dal viso, stessa cosa che fece con la cinta nera che le teneva su i jeans chiari pieni di strappi. Come sempre era impeccabile e pronta a spezzare cuori.
La musica non era ancora tanto alta nella sala da ballo inferiore della villa, dove era stata allestita la festa, dato che tutti puntarono lo sguardo su Jennie, quando quest'ultima con un calcio spalancò la porta che separava il resto della casa da quell'ambiente caotico. La ragazza si affacciò dal pianerottolo che sovrastava la pista da ballo, e facendosi passare un microfono da un inserviente si annunciò.
-È arrivata la regina!
Tutti gli invitati la acclamarono. Jennie fece vagare lo sguardo sui presenti, notando due fastidiosi elementi, che avevano approfittato di urla e applausi per infilarsi discretamente nella sala. Quei microbi di Park Chaeyoung e Lalisa Manoban.
Come si permettono ad arrivare dopo di me?! pensò.
Mantenne la calma continuando a sorridere ai suoi invitati. Aveva qualcosa in serbo per le due studentesse straniere, per Chaeyoung in particolare.
Quando vide Park Chaeyoung per la prima volta, l'anno scolastico era cominciato da appena qualche settimana. Se ne andava in giro a testa bassa, giocherellando con le ciocche dei fluenti capelli ramati visibilmente in imbarazzo, facendosi trascinare in lungo e in largo da quell'altra sfigata della sua amichetta tailandese. Jennie odiava le persone come lei: senza carattere, che accettavano passivamente qualunque cosa fosse loro imposta. Era davvero un peccato dato che quella Chaeyoung era davvero carina, e a scuola aveva già un discreto successo tra i ragazzi. Pensò che qualcuno come lei le sarebbe stata utile. Se fosse entrata nel suo gruppo non sarebbe più stata una minaccia per la sua popolarità, e cosa più importante, avrebbe ubbidito ad ogni suo ordine pur di non essere calpestata. Ed è qui che si sbagliava.
Durante una pausa pranzo Jennie e il suo gruppo invitarono Chaeyoung ad unirsi a loro. Ma lei declinò l'invito affermando di aver già in programma di pranzare con la sua migliore amica.
-Ma tu sai chi sono io?- domandò Jennie stizzita.
-Certo-rispose Chaeyoung.
-Sei Jennie Kim.
Jennie ghignò facendosi passare il soju dalla cugina.
-PRONTI A FESTEGGIARE?- gridò alzando la bottiglia verso l'alto. I ragazzi esplosero in altre grida e applausi, e soddisfatta la reginetta della villa lasciò la bottiglia ad un inserviente pronta a fare la sua discesa trionfale lungo la scalinata. Jisoo era sempre al suo fianco, seguendola come un'ombra.
-Sei sicura di volerlo fare?- chiese la ragazza portando su una spalla i lunghi capelli corvini.
-Mi sembra... eccessivo.
-Eccessivo?- ripeté Jennie con espressione compiaciuta, dopo aver visto un ragazzo sanguinare dal naso per averla osservata tanto a lungo. La bruna spostò lo sguardo infondo alla sala dove avvistò le studentesse straniere già circondate da un manipolo di ragazzi, e fece una smorfia.
-Affatto.
Ormai erano quasi giunte agli ultimi gradini, dove il loro gruppo e altri studenti le aspettavano entusiasti.
-Sai bene come funziona, Jisoo. O sei con me, o contro di me, e questo vale per tutti...
La ragazza si voltò verso la cugina, e invadendo il suo spazio vitale puntò gli occhi minacciosi nei suoi.
-Anche per te.
Jisoo deglutì, e avendo ottenuto l'effetto desiderato Jennie tornò a sfoggiare sorrisi per i suoi ospiti.

Chaeyoung e Lalisa, liberatesi dei loro vari pretendenti, sedevano tranquillamente su dei divanetti posti ai margini della sala.
-Uh, mamma- sospirò la bionda, -non ne potevo più di quegli stupidi plebei!-
L'amica rise.
-Oh beh, credo sia stato il prezzo da pagare per sfavillare come una palla da discoteca.-
Lisa apprezzò il complimento implicito di Rosé, ma non poté fare a meno di sospirare ancora.
-Appunto... Sono troppo per questi ragazzini, ho bisogno di un uomo io!-
Chaeyoung rise ancora canzonandola.
-Sai che ti dico Rosie? Ho voglia di ballare.-
Detto questo Lalisa balzò in piedi. La rossa si sentiva abbastanza a disagio al pensiero di buttarsi nella mischia, nonostante la compagnia dell'amica, che notando il suo imbarazzo annunciò: -So io cosa ti serve per scioglierti!-
Dopodiché si allontanò diretta al banco degli alcolici.
Chaeyoung si maledisse. Avrebbe dovuto divertirsi quella sera, lasciarsi andare, scaricare lo stress, non incatenare la sua migliore amica ad un divano!
Basta così Chaeyoung! Adesso ti alzerai, andrai da Lisa e insieme ballerete e vi scatenerete come se non ci fosse un domani!
La ragazza stava per alzarsi colpita da una scarica di positivismo, ma proprio in quel momento la raggiunse la padrona di casa.

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