"Una pizza senza formaggio per il tavolo 3", "una senza pomodoro per il tavolo 2", "il signore del tavolo 5 desidera più sale nella minestra", "l'insalata del tavolo 6 è calda e non è condita".
Questi sono solo alcuni degli avvisi che i camerieri riferiscono praticamente ogni giorno. Dopotutto se lavori in uno dei ristoranti italiani più famosi di Los Angeles, tutti pretendono ordine e perfezione. A volte vorrei mandare tutto all'aria: una pizza senza formaggio o pomodoro non è una pizza. Il sale lo lasciamo sul tavolo in modo che ognuno possa decidere quanto metterne. Riconosco che forse ho fatto un po' di confusione con l'insalata ma solitamente si va al ristorante per assaggiare piatti nuovi, non l'insalata che è d'obbligo sul menù e che puoi mangiare benissimo a casa e condirla come desideri.
Sono nato qua ma i miei genitori sono italiani e si innamorarono così tanto dell'America che decisero di trasferirsi definitivamente con tutta la sua famiglia e mi diedero un nome tipico del paese. Da bambino aiutavo mia zia nel ristorante e lei mi insegnò tutte le sue ricette. A Natale e al compleanno, mentre i miei amici ricevevano palloni da calcio e aeroplanini telecomandati, io ricevevo in dono cucine giocattolo, piccoli utensili e libri di ricette.
Quando mia zia andò in pensione presi il suo posto; il capo, per la mia bravura, mi propose di andare a lavorare in un altro ristorante ma rifiutai perché mi sono affezionato al locale e alla mia città.
Conobbi Chloe quando la sua famiglia si trasferì vicino alla mia. Non sono quello stereotipo di cuoco con baffetti, tanta pancia e un cappello bianco. Sono biondo, magro, con gli occhi azzurri come Chloe: sembriamo quasi fratelli; forse è per questo che si è innamorata di me.
Quando andammo a convivere, fissò la moka con un'espressione strana e le insegnai come usarla. Le feci imparare molte ricette e diventò brava quasi quanto me. Le proposi di lavorare con me nel ristorante, ma diceva che non avrebbe mai abbandonato il suo ruolo da modella per la catena di abbigliamento più famosa di tutto il continente, forse del mondo.
Cinque anni dopo aver conosciuto Chloe, i miei colleghi mi regalarono una torta a tre piani con la scritta "Viva gli sposi". Lo fecero perché sapevano che la settimana dopo mi sarei sposato e avremmo mangiato tutti insieme nel nostro ristorante.
E così fu. Organizzammo tutto alla perfezione e fu il giorno più bello della nostra vita. Mia zia, la stessa zia che lavorava prima di me come cuoca, fu la mia testimone e per tutta la sera ha fatto complimenti alla mia nuova moglie, non solo per aver scelto me come compagno di vita, ma anche per il suo vestito che ha cucito mia suocera e le stava d'incanto.
Il cibo era buonissimo: i miei colleghi sono stati bravissimi e hanno seguito alla perfezione le ricette di famiglia.
Partimmo per il viaggio di nozze in Giappone: a causa del nostro lavoro non siamo mai andati lontano da casa per molto tempo e questo non ci ha mai dato fastidio perché amiamo la nostra città e ci sono un sacco di cose da fare.
Comunque ci divertimmo tantissimo e passammo una bella vacanza.
Una mattina decidemmo di andare a fare una passeggiata in un parco a pochi passi da Osaka; ci divertimmo a osservare un incantatore di serpenti straniero molto bravo. Uno degli animali però uscì dalla gabbia, si diresse verso di noi e si avvolse intorno alla mia gamba. Un uomo si accorse subito di me e mi aiutò.
«Sono il dottor Sasaki. Fortunatamente il serpente non aveva molto veleno nel corpo quindi non si deve preoccupare.»
Eravamo ancora spaventati, ma le sue parole ci rassicurarono. Lo abbiamo ringraziato e siamo corsi via.
Nonostante quell'avventura, la nostra luna di miele fu indimenticabile.
Un anno dopo dal nostro matrimonio, ci siamo riuniti con le nostre famiglie a casa dei miei per festeggiare l'anniversario. Mia mamma fece le lasagne che preparava ogni volta che ci vedevamo. Mia moglie mi disse che doveva andare in bagno e, dopo aver aspettato molto tempo, decisi di andare a vedere come stava: era stesa per terra e stava vomitando sangue. L'ambulanza arrivò subito, portarono Chloe in una stanza ma non mi fecero entrare con lei.
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Short StoryUna raccolta di racconti inventati di vario genere che - apparentemente - non hanno nulla in comune e ognuno è libero di interpretarle come vuole. Attraverso questi racconti, brevi o lunghi che siano, scoprirete un lato oscuro che accomuna tutti no...