La città di Agape è famosa per il dibattito sulla sua pronuncia (Àgape, Agàpe o, per pochi, Agapè), per "Le tre croci" con cui si indicano le tre croci sulle cime dei tre monti, per il famoso risotto viola alla barbabietola con noci tostate.
I servizi sono il punto debole della città. La rete di trasporto pubblico via autobus che dovrebbe condurre abitanti e turisti in giro per la città è ormai ferma da mesi. Il giorno che seguiva l'Epifania, infatti, quando l'attività avrebbe dovuto riprendere il normale corso, è giunto un comunicato stampa in cui stava scritto:A seguito di questioni interne aziendali, si rende necessario sospendere temporaneamente la circolazione degli autobus per un periodo che verrà definito successivamente.
Grazie a quella pettegola della fruttivendola che viveva proprio vicino all'azienda, si scoprì presto che con "questioni interne aziendali" si alludeva al fatto che il responsabile era stato colto con le mani nel sacco (assieme ad alcuni colleghi) ad arrecare danno ad alcune giovani viaggiatrici abituali che hanno subito denunciato tutto alle autorità.
La fruttivendola si trasferì assieme al marito in un'altra città, quindi nessuno sa più quando verranno ripristinati gli autobus.
Ad Agape era presente anche una stazione ferroviaria. Anche quella è stata chiusa perché era la prima in Italia per numero di morti a causa della mancata sicurezza e praticamente nessuna accessibilità per i bisognosi.
Nella città di Agape, proprio in centro a piazza Guido Guinizzelli, ci sono due statue realizzate cinque anni fa ad opera dello scultore olandese Boris Franke.
Una delle due statue raffigura un uomo nudo su un piedistallo, accovacciato su se stesso con una mano al mento, intento a pensare; l'altra invece è solo un piedistallo vuoto, ma non è da considerarsi incompleta o rubata. Infatti, il primo piedistallo riporta la scritta "The thinker", mentre il secondo "The doer".
In realtà, questa seconda statua, aveva anche dei segni scavati a terra a simulare delle impronte che però sono stati riempiti perché agli abitanti quei buchi nell'asfalto non piacevano.
Per la prima statua, Franke si è chiaramente ispirato a quella di Auguste Rodin¹, a stampo michelangiolesco. Il francese voleva rappresentare Dante davanti alle porte dell'Inferno, quindi è forse per questo che lo scultore olandese ha deciso di realizzare due statue in bronzo proprio in quella città?
È ormai noto come a Franke piaccia viaggiare per il mondo e costruire statue nelle piazze: si pensi, per esempio, all'arco arcobaleno a Città del Messico, oppure alle due enormi mani intrecciate a Praga. Tutte le sue opere hanno un significato preciso, noto anche a livello internazionale, ma poco nulla si conosce sul significato che sta dietro le due sculture in piazza Guido Guinizzelli.
Non si potrebbe chiedere proprio a Boris Franke la risposta a queste domande?
La verità è che, fino all'anno scorso, nessuno conosceva l'identità dello scultore. Venivano mandati collaboratori e scultori a bordo di un camion bianco a chiedere il permesso di realizzare le opere a nome di un certo B.F. Fu lo stesso Franke, durante le celebrazioni per il Koningsdag², a rivelare di essere lui la mente di tutte le creazioni.
Dopo quello straordinario evento, tuttavia, la situazione non cambiò molto. Infatti, anche ad Agape il famoso scultore mandò collaboratori a lavorare per lui. Due alti uomini olandesi andarono a chiedere di persona il permesso per realizzare le due sculture.
Il signor sindaco può essere rappresentato in maniera semplice con un foglio da disegno. Si traccia sul foglio col compasso un cerchio grande e poi uno più piccolo sopra per fare la testa; due cerchi piccolini per gli occhiali da vista tondi tondi e il risultato è un bellissimo ritratto del sindaco di Agape.
Non sapeva né l'inglese né tantomeno l'olandese, quindi si servì di un'interprete che dicono essere anche la sua amante. Il comunicato stampa del giornale locale riportava la risposta letteralmente: "VA BENE, ALLA CONDIZIONE CHE PAGHIATE VOI."
In effetti, il sindaco non era certo un tipo da lunghi discorsi. Si dice esserci un gruppo di giovanotti che frequentano l'oratorio e partecipano spesso alle iniziative della città; proprio loro si divertono a cronometrare i "discorsi" del presidente. Ebbene, all'arrivo in città di un noto quadro da esporre temporaneamente al museo, parlò per la bellezza di tre minuti.
Possiamo dire che per una volta il sindaco ha fatto la cosa giusta. Da quando si è diffusa la voce che quel genio di Boris Franke avrebbe realizzato ben due sculture nella città, Agape iniziò ad apparire nelle prime posizioni per numero di turisti in una città italiana; un anno arrivò addirittura a superare Napoli. Fino a quel momento, infatti, la città non aveva mai attirato turisti data la mancanza di attrazioni, intrattenimento o paesaggi incantevoli.
Molti hanno scoperto che cosa può offrire un luogo così e forse anche lo scultore l'aveva capito: chissà, magari è proprio per questo motivo che ha deciso di realizzare le due sculture ad Agape.
Non l'ha mai rivelato, forse non lo sapremo mai.
In fondo, a chi importa?¹ Questo scultore e la sua opera esistono veramente, a differenza di Boris Franke e tutto il resto, frutto della personale fantasia dell'autrice.
² Festa nazionale dei Paesi Bassi, celebrata annualmente dal 2014 in occasione del compleanno di Guglielmo Alessandro.
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