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GRACE
Devo ammettere che quello che ha detto Keira, ha un senso. Ma ora non voglio pensarci. Anche se i miei sentimenti non sono ricambiati, voglio godermi al meglio la mia amicizia con Spina. Mi alzo dal letto, è appena poso i piedi per terra, la testa mi gira. Scendo velocemente quei tre gradini, per poi correre verso il bagno. Una volta là, vomito come una disperata. Mi alzo dal water, è comincio ha farmi una doccia calda. Per poi finire è indossare una salopette chiara, con una maglietta corta con le spalle di fuori, gialla. I capelli li raccolgo in una coda alta. Esco dal bagno è vedo Spina seduto sulla poltrona di fronte alla porta dalla quale sono appena uscita io "va tutto bene?" "si. Perché" lui scrolla le spalle "ti sei alzata di corsa" alzo le spalle per poi camminare sempre dritto fino ad entrare nella cabbina armadio. Prendo delle diadora bianche, è le indosso. Esco da la è Leonardo non c'è. Cammino verso la porta, per poi scendere ha fare colazione. "Perché non c'è nessuno?" "perché hanno finito di mangiare" mi giro notando Marco "è Spina?" "è venuto ha svegliarti. Ma ha quando pare, neanche lui c'è riuscito" ridacchio per poi sedermi ha bere il mio latte macchiato col caffè. "Stanno sfornando delle brioche. Ne vuoi una?" "si" Marco se ne va è io comincio ha mangiare la torta. Ancora affamata, prendo una banana è una mela verde, è il succo all'arancia, nel quale verso i fiocchi d'avena. "Ecco ha te la brioche. Wow, mangi tutto quello?" "si. Oggi sono troppo affamata" "normale. Ieri hai dato solo tre morsi al polpettone" "dove sono tutti" "i ragazzi sono partiti per il loro lavoro. Amy, Audrey è Maryl li hanno seguiti. Le altre sono qui. Ma dovrebbero andarsene pure loro" "tu perché sei qui?" "ferie forzate" ridacchia è io pure. Finisco di mangiare, è insieme camminiamo verso il giardino. "Quando tornerete?" chiedo a Maryl "prima di natale. Per il ringraziamento, non ci saremo, ma il ventidue, saremo tutti qui" annuisco per poi voltarmi verso Kate. Sta sistemando il piccolo nel passeggino. " Carrie è Lo rimangono qua?" "solo Carrie. Lori, ha deciso di mettersi tutto alle spalle" "almeno non sarò da sola" "potresti sempre andare da Spina" "no. Non voglio dargli peso" "che idiozia. Per lui non sei un peso" "ad ogni modo, voglio che sia felice. Anche se non sarò io quella che lo rende felice" è detto questo cammino verso l'interno del palazzo

KATE
Ad aspettarmi davanti all'aereo, c'è Martina. La sorella di Nicolò. Insieme alle tre bambine. Scendo quei piccoli gradini, è una volta per terra, poso l'ovetto nel passeggino. Comincio ha spingerlo verso di loro "il mio piccolo nipotino" "è anche l'unico" dico ridacchiando "non dirlo davanti ha Nicolò, se no si arrabbia" ridacchio mentre lascio il piccolo alle grinfie della zia "hey Tilde. Ma quando sei cresciuta" la prendo in braccio, è lei ridacchia. "Vinia, Becka" dico con un sorriso. L'ultima viene ad abbracciarmi. "Posso prendere Nick in braccio" "quando saremo ha casa, lo potrai prendere tutte le volte che vorrai" le sorrido per poi prendere la mano di Lavinia

Una volta arrivati davanti casa, prendiamo l'ascensore, per poi arrivare al terzo piano. L'appartamento, non è molto grande. Ma è tutto modernizzato, con mobili chiari. Entrando c'è subito un muro. È dietro ad esso, un piccolo studio, in cui ci sono alcuni attrezzi di palestra. Ha senistra, una cucina opensface, con al centro il tavolo. Ha destra, invece due camerette, cui una è tutta celeste, due bagni, la camera patronale, è una stanza per gli ospiti. Rimango stupita, che nell'intera parete, dove c'è la porta, ci sono grandi quadri con le mie foto. Stessa cosa per il soggiorno è lo studio. Solo che in entrambi, ci sono delle mini foto con Nicolò è le bambine, è alcune foto di Nick. "Sei rimasta imbambolata" "ma quante foto ci sono di me" "se intendi i quadri, dodici. Fra cui sei sono nel soggiorno. Cinque all'ingresso è uno nello studio, dietro la scrivania. "Perché ha messo proprio le mie foto?" "è il suo modo per dirti quanto ti ami. Sai, quando ha saputo che hai partorito un maschio, lui era troppo entusiasta. Poi sei diventata la sua ossessione. Voleva vedere cosa facevi. Con chi eri. È poi, era arrivato il compleanno di Elisabetta. La, lui ha avuto una speranza in più. Ed eccovi qua" "ecco perché voleva che andassi con lui" "sai. Lui ti ama più di quanto abbia amato Federica" la guardo qualche secondo per poi sorriderle "grazie. Martina, potresti farmi un favore" "si. Quale?" "stasera, mi piacerebbe passare una serata con Nicolò. Sai, da soli" "si. Vado ha prendere dei vestiti è sono subito qua" "scusa se te lo chiesto" "no figurati. È giusto che passiate del tempo da soli. È poi, sono felice di passare una serata con i miei nipoti" le sorrido è dopo che se ne va. Gioco con le bambine. Verso le sette comincio ha prepararmi

ℬ𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒜𝓃𝒹 𝒲𝒽𝒾𝓉ℯ ℒℴ𝓋ℯDove le storie prendono vita. Scoprilo ora