IV. Morsi

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Lilly

《Tanto tempo fa ci fu una bambina di nome Lilith. Così graziosa con i suoi piccoli boccoli castani, la frangetta coprirle la fronte e un sorriso contagioso, delle guance che farebbero invidia a chiunque e due occhi color mandorla mangiati dai propri genitori》esclamò la nonna aprendo l'album di foto di qualche anno fa.
《Cosa successe alla bambina, nonna?》 chiese la nipotina indicando con il dito la figura del pargolo sulla culla dormire dolcemente, rubata da uno scatto di fotocamera.
《Tutto andava bene fin quando la bambina non nacque e si dovette decidere il nome..》la bimba non ascoltò la nonna raccontarle le origini del nome Lilith, a quel tempo i bambini non si interessavano alla mitologia, eppure non sapeva che sarebbe stato importante.
《Il padre aveva già scritto su un documento il nome Lilith e la mamma, quando lo scoprì, cercò di fare l'impossibile per cambiarlo. Avendo religioni diverse, i due non riuscirono più ad andare d'accordo e la bambina andò nelle braccia della figura materna con un nuovo nome..》
《..Lilly era il nome a lei assegnato》
la bambina spalancò le palpebre e poi sorrise.
《Ma sono io!》urlò gioiosa senza aver ascoltato attentamente la storia.
《Si tesoro》disse subito la nonna chiudendo l'album.

𑁍

Una domenica mattina soleggiata, niente studio o stress; passeggiavo nel parchetto isolato vicino casa, non essendoci giostre o campi da gioco la maggior parte delle persone si rilassavano in mezzo al verde con teli da mare, ci portavano i cani o esprimevano il loro hobby tra il silenzio e la pace.

《Alaska non allontanarti troppo》
alzai la voce per farmi capire ma lei se ne fregò rincorrendo libera il cane del mio vicino di casa. Un labrador nero.

Non avevo paura che si potessero far del male, la mia cagnolona era una gran pigrona timida, non appena le si avvicinavano cani che non conosceva, si rifugiava in mezzo alle mie gambe per nascondersi.

《Alaska torna!》gridai quando non la vidi più, ero calma, potevo usare il piano b se non rispondesse al richiamo《'more?》presi un sacchetto dei suoi biscotti, ne feci un forte rumore scuotendoli e iniziai a contare.

1, non la vedevo. 2, ancora niente.
3, ringhi di cane.

Sentii il cuore cominciare a battere forte; l'agitazione pervarse su tutto il corpo.

《Cerchi lei?》mi voltai e vidi Bradley seguito dal mio husky che non smetteva di mugugnare cercando una carezza.

"Per favore..per favore."

Mi irrigidì guardandogli oltre le spalle, fortunatamente il suo amico non c'era.

《M-mi dispiace. Se hai paura..》fece un gesto di silenzio posando il suo indice sulle labbra, consideravo questa risposta acida e da maleducati.《Non appena ha sentito l'odore delle focaccine è corsa verso di me!》rise ed io feci lo stesso.

Tra le dita una busta di cartone con delle focacce calde e profumate.

《Non sono riuscito a dir di no - fuoriuscì un trancio dimezzato - focaccina?》negai《oh andiamo, è di fiducia, il migliore, non te ne pentirai!》ci pensai un secondo e poi fece un gesto strano richiamando l'attenzione di un nuovo intruso.
Gli guardai una seconda volta le spalle con sguardo supplicante; fa che non siano i suoi amici, fa che non ci sia lui.

Prese due tranci: per me e per lui, fin quando non si affiancò un Dobermann.
Feci gesto ad Alaska e lei, senza ripeterselo due volte, si strusciò contro la mia coscia.

《Ora sei tu quella che ha paura》

《Amo tutte le razze di cani, dal più piccolo al più grande, proteggo solo come un buon padrone farebbe con il proprio cucciolo》lui annuì per poi sedersi su una panchina.

Lilly's silenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora