X. A cervello spento

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Lilly

Un bacio può rovinare una vita.
Oscar Wilde

Jake, un punto nero tra le pareti bianche della mia vita. Essere umano incapace di sperimentare amore sano, un portatore di guai e sofferenza.

Lo odio, e detesto il fatto che ami le sue attenzioni, che lo desideri ma allo stesso tempo non vorrei neanche sapere chi sia realmente; è un punto nero, il principe dell'ombra, il cavaliere senza spada eppure mettendo da parte le azioni spregevoli, non capisco perché io voglia che mi scriva e che mi parli per ore. Lui è uno sconosciuto.

Per via dello stress non riuscivo a mangiare, potrei divorarmi un bue intero ma se solo mettessi un pezzetto tra i denti mi sentivo affogata nel cenone di Natale di anni fa; mi saziavo con acqua, non uscivo di casa e presi più giorni di riposo per aspettare che rientrasse Sharon e che sia libera di girare senza che qualcuno mi metta i bastoni tra le ruote.

《Lilly?》girai il capo intravedendo la figura di mia madre nascosta dietro la porta.《Si, mamma?》chiusi il libro che mi era stato donato da Jasmine poggiandone il dito in mezzo.
《Ti è arrivato un pacco》curiosai in salotto notando questo scatolone sotto i piedi con un biglietto incastrato tra lo scotch, lo aprì e lessi: un piccolo regalo per farmi perdonare.

Portai il pacco dentro casa e misi le mani fuoriuscendo un abito stupefacente, lo poggiai sul tavolo della cucina e i miei occhi fecero le scintille.

Era arrivata sera, guardavo dalla finestra le stelle brillare nel cielo limpido e pulito, la mezzaluna perfettamente divisa a spicchio e la gente cominciare a uscire.

Mi vidi allo specchio: l'abito monocolore arrivare fino alla coscia, il nodo incrociato e il pezzo di sopra a strati, un colore blu notte che amavo.
Vestita tutto punto, con un trucco leggero, il mio libro portafortuna nella borsa, i capelli perfettamente stirati e i soldi nel caso di emergenza erano pronti.

《Alaska!》chiamai prendendo dal comodino il guinzaglio, lei mi proteggeva in caso di sicurezza《cucciolotta?》la vidi sdraiata con le zampette rivolte verso l'interno e i suoi occhi chiusi, mi affrettai strusciando le ginocchia, il mio cuore cominciò a spezzarsi《n-no..no, no. Che hai? Perché stai così?》mi leccò con la lingua asciutta il dorso della mano mentre io le accarezzavo il pelo spesso, mia madre venne in soccorso rassicurandomi.

《Problemi di stomaco, il veterinario mi ha rassicurato e domani la porterò da lui nel caso di controlli più accurati》disse《non dovevi uscire tra l'altro?》ingoiai la saliva evitando il bruciore degli occhi e lo spavento preso nel vederla stesa senza muoversi.

《No se sta male》

《Lilly sta bene! Ci sono io con lei!》guardai gli occhi azzurri del mio cane e con una leggera carezza il suo muso mi spinse via.

Rientrerò presto, promesso.

Ero qui da più di venti minuti ad aspettare sulla fatale panchina con lo stomaco che brontolava in richiesta di cibo, il pensiero verso Alaska che stava male ed io come una stupida ad aspettare un uomo che non si farà mai vivo..mi ha presa per il culo, ancora una volta.

《Ah fanculo》la vita non è come quella dei libri.

Versai una lacrima per poi battere la faccia contro il petto di qualcuno, mi toccai il naso addolorata e fu da lì che le lacrime che avevo trattenuto scesero veloci.

《Lilith!》delle mani confortevoli si poggiarono sopra le mie, mi accarezzarono le guance come solo lui sapeva fare.

《Jake..》sussurrai, un'altra lacrima era scesa con il cuore strappato dal petto, preoccupato le schiacciò con i pollici.

Lilly's silenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora