Capitolo 7 | L'odio degli anni passati

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L'arrivo alla Botola fu abbastanza tranquillo. Thomas non aveva la più pallida idea di cosa fosse, in realtà. Ma Sydney gli aveva spiegato, strada facendo, della volontà di Gerard di creare un posto in cui rifugiarsi in caso di emergenza in compagnia di Jupiter. Mentre Thomas era alla guida dell'auto che i tre avevano preso per raggiungere la destinazione e il rovente vento estivo gli sbatteva sul volto per via dei finestrini aperti, si rese conto di quanto – in quegli anni – si fosse perso un bel po' di quanto suo fratello rappresentasse per se stesso e per gli altri. Per un momento soltanto si trovò a pensare a quanto Gerard si fosse evoluto come uomo e a quanto lui fosse rimasto lo stesso di anni prima. Forse era quello che aveva determinato La Rottura, ma lui all'epoca non ne aveva avuto idea, mentre in quel preciso momento, mentre il suo sguardo assente in auto inghiottiva l'asfalto, aveva ricominciato a ricordare.

Sedici anni prima

Prima della Rottura

Thomas aveva compreso davvero di essere innamorato di Sydney solo la notte prima, quando aveva avuto la sensazione che qualcuno o qualcosa le stesse facendo del male. Qualche giorno dopo gli eventi creati da Louis Finger, figlio di uno dei più importanti professori del campus all'interno del quale studiavano, la vita di Sydney era diventata impossibile. Ogni sua vecchia amica la evitava come la peste, i membri del corpo docente – pur dovendo mantenere un atteggiamento imparziale – continuavano a guardarla di traverso o a parlarne fra loro alle spalle, condendo il tutto con risatine alle spalle della ragazza. Di certo non è una bella pubblicità, quella di sentire che il tuo nome all'interno dell'università che frequenti, viene associato a promiscuità, prestazioni sessuali multiple con alcuni dei ragazzi più popolari della scuola e addirittura tentativi di corrompere i professori con promesse di un certo tipo. E tutta quella tortura solo perché Sydney aveva rifiutato di uscire con Louis. Vendicandosi, lui aveva usato la sua grande popolarità per metterla in cattiva luce, facendola apparire dinanzi all'intero campus come una poco di buono. Il terzo giorno dopo quelle inutili voci, mentre Sydney era sempre più devastata dagli epiteti che gli altri compagni le dedicavano, entrò nella sua stanza alle due del pomeriggio, dopo pranzo, per raccattare le proprie cose nell'ala femminile dell'istituto e dirigersi alla lezione congiunta in Aula Magna che avrebbe visto ospite un importante studioso di scienza desideroso di rispondere alle domande degli alunni. Sydney era così curiosa di sentir parlare quel noto personaggio televisivo, un certo Chris Yvett, che aveva addirittura preparato dei post-it con su affisse le domande che avrebbe voluto rivolgergli. Aveva già deciso che se ne sarebbe fregata delle prese in giro e che avrebbe alzato la mano nel momento in cui il noto studioso avesse acconsentito alle domande degli studenti. Che andassero a quel paese, quei chiacchieroni! Louis aveva inventato storielle su di lei senza nessuna prova e la massa di capre senza intelletto aveva abboccato dando per vere versioni assurde, come quella secondo la quale Sydney fosse stata protagonista, per l'ammissione, di una storia con uno dei dirigenti presenti nel Consiglio di Amministrazione della società che deteneva le quote maggioritarie della fondazione universitaria. Se ne sarebbe infischiata e avrebbe mostrato a tutti che lei poteva rimanere a galla anche senza il loro supporto. Era maggiormente delusa dal genere femminile: tutte quelle che reputava sue amiche, che le ronzavano attorno fino a qualche giorno prima con la scusa di stare in sua compagnia e forse sbirciare qualcosa dei suoi appunti presi a lezione e con i quali avrebbe superato gli esami a pieni voti, proprio da loro si sarebbe aspettata una reazione diversa, una sorta di comprensione a proposito delle immonde menzogne che quelle voci rappresentavano. E invece, proprio da loro erano arrivate le coltellate più dolorose. Molte avevano sposato la causa di Louis e per non rischiare di essere declassate a sfigate dell'università avevano addirittura contribuito ad accrescere la voce della sua disponibilità sessuale. Mentre percorreva l'atrio che la separava dalla sua stanza prese coraggio e decise: sarebbe andata all'incontro e avrebbe sfilato dinanzi a tutti. Fanculo quei luridi ipocriti!

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