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«È momento di parlartene, shoto»
Sedeva a tavola la mamma e il padre di shoto.
Una famiglia di soli alpha dominanti, la moglie di Endeavor era un beta.
«Non mi sposerò con una donna beta solo perché voi volete» ingoió la soba «è stata inutile anche la vostra chiamata a venire qua per questo» lo sguardo del ragazzo divenne serio.
«scordatevi che io faccia una cosa del genere. Ora ho più di 18 anni. Posso prendere determinate scelte da sol-»
«Non è una questione di scelte, shoto. È una tradizione di famiglia, ed è per questo che la seguirai anche tu»
«Non se ne parla. Mi dispiace.» Shoto avevq già preso la sua decisione.
Oramai la sua famiglia era corrotta, un posto da cui stare lontani.
Normalmente la famiglia supporta un figlio in ogni scelta, soprattutto in quel mondo evoluto formato da quella stupida gerarchia.
«non sai i rischi che corri amore?» disse la madre.
«potresti sposare un omega, e per di più uno recessivo. Inoltre, penso che tu sappia che si può avere una relazione anche con lo stesso sesso, no?»
«come se avesse importanza...» shoto prese del vino, versandoselo nel bicchiere «...in questo mondo adesso le relazioni non sono più viste nel modo omofobo in cui le vedete voi due»
Il padre dovette un attimo fermarsi per ingoiare quella soba che sembrava non volesse più scendere.
«Credi di essere qualcuno che qui dentro ha potere di scelta? Come ho fatto io, sposerai una donna e un beta, in modo da metterlq incinta e partorire figli norma-»
«Non mi permetterei mai di rovinarmi così la vita» Todoroki posò lo sguardo sulla mamma.
«Madre, non credi di essere stata un po' troppo taciturna oggi? Non hai niente da dire?»
Con una voce gentile, disse «i-io sono d'accordo con tuo padre»
Shoto aprì gli occhi più di quanto già non lo fossero.
«n-non puoi essere davvero d'accordo con questa stronzata!»
«Shoto! Le parole!» urlò il padre
«Me ne frego della volgarità adesso! Sentite, sarò pure il vostro figlio prediletto, sarò pure l'erede, ma ci sono sempre mia sorella e mio fratello!»
Ci fu una pausa piuttosto disagiante.
«Non ne hai solo uno... di fratello»
«Madre, fattene una ragione! Touya ha tagliato ogni legame che aveva con voi, e chiedetevi perché. Ora le sue responsabilità le avete fatte cadere su di me, per questo touya non esiste più, nemmeno per me»
Endeavor sembrò scaldarsi
«È sempre tuo fratello»
«Ha tagliato ogni legame con questa famiglia, compreso il mio. Perfavore, smettetela di essere così oppressivi.»
«Vogliamo solo il tuo bene, e il bene della nostra famiglia» disse la mamma
«Chiedete a Natsuo se vuole sopportare questo peso. Io mi tiro fuori»
«Shoto! Non ti permetto di rifiutare una simile responsabilità con così tanta leggerezza, è chiaro?!»
«e io invece la rifiuto! Non mi voglio sposare con una donna beta solo per farci dei figli e solo per ereditare questo stupido cognome a cui tieni tanto! E tu, madre, sono profondamente deluso dal fatto che tu non mi abbia supportato, neanche quando mi hai detto che potevo prendere decisioni da solo!»
«ADESSO BASTA!» il padre di shoto sboccó all'improvviso. Si sentirono due pugni secchi sul tavolo, la madre urló per lo spavento e per il tavolo che andava in pezzi, la soba che scorreva sul tavolo ormai rotto e i bicchieri scendevano verso il tappeto e si rompevano, uno dopo l'altro, in mille pezzi.
«Non hai il diritto di parlare così a tua madre!!»
«Si, senti chi parla, quello che l'ha sposata solo perché lo voleva la sua famiglia! Smettila di far finta di amarla, padre!»
Una scossa di rabbia passó per la testa di shoto, in preda alla collera.
«Non dire mai più una bugia così grande! Anche se l'ho fatto per la mia famiglia, io la amo!»
«SMETTILA DI DIRE STRONZATE!» shoto diede un pugno alla sedia, che cadde a terra, rompendo un bicchiere ancora intatto.
«Io farò come ha fatto touya. Taglierò i legami con questa famiglia subito se riceverò un altra stupida chiamata per parlare di matrimonio combinati da voi»
Endeavor decise di rimanere calmo
«Ma almeno conoscila. Ti prego.»  disse la madre
«Allora non mi hai capito, madre? Un altra richiesta che riguarda questo argomento, e io taglierò i legami con questa famiglia come ha fatto touya.»
Allora ci fu il completo silenzio.
«se volete chiamarmi per una cena per parlare, sarà quando avrete smesso di pensare a questa cosa. Io non voglio farlo. Voglio essere padrone della mia vita così come lo sono adesso.»
Un altra pausa. Gli sguardi dei genitori erano leggibili.
Endeavor era arrabbiato e con i nervi tesi, la madre delusa e amareggiata,volevano parlare, ma nessuno dei due lo fece.
«ora vogliate scusarmi, ma ho di meglio da fare»

Non si salutarono. Todoroki prese semplicemente il cappotto e se ne andò. Ritornò a casa, distante 40 minuti da quella dei genitori. Andò nel vicoletto poco vicino, perché un suo collega  gli aveva parlato di un bel bar dove poteva bere tranquillamente, magari smettendo di pensare ai suoi problemi familiari. Stentó ad aprire, ma quando lo fece, si ritrovò davanti un bellissimo posto, dalle luci soffuse. Erano appena passate le 10 di sera e aveva voglia di un drink.
Si sedette direttamente al bancone e alzó il braccio per chiedere l'ordine. Un tenero cameriere gli si avvicinó quatto quatto, con la paura evidente sotto quelle tenere lentiggini che aveva sulle guancie. I capelli disordinati, il visino tenero, corpo, anche se ben allenato, molto minuto, era basso, e quell'uniforme gli stava da dio.
«ecco... come posso aiutarla?»

𝓟𝓱𝓮𝓻𝓸𝓶𝓸𝓷𝓮𝓼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora