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La mattina dopo todoroki ricordava in modo vivido quel momento.
Aveva giurato di aver anche approfittato della vista dello specchio, del bel panorama che gli dava il riflesso. Ne era certo, avevano fatto quel qualcosa che avevano detto di evitare.
Come poteva perdorarsi, ora? Doveva cacciarlo di casa, adesso? Perché non lo aveva fermato?
I feromoni erano sempre presenti, e i soppressori doveva prenderli più spesso. Era il suo cavolo di periodo e todoroki lo aveva appena capito. Si ricordava di mydoriya che diceva “sta per iniziare quel periodo”, ma inizialmente aveva evitato di farci caso. Aveva preferito lasciare perdere, aveva preferito dare a lui l'intera responsabilità, quando invece todoroki aveva promesso a se stesso di prendersi cura di lui.
Allora si, era colpa di entrambi.
Era colpa dell'hit di midoriya e colpa di todoroki, che per i feromoni era entrato in uno stato di trans. Come se non bastasse, adesso doveva risolvere la cosa che probabilmente non avrebbe mai voluto affrontare.

«Buongiorno...» disse il verde quando i due si videro di prima mattina in cucina. Aveva la faccia riposata, ma non era pensieroso, non era sconvolto o arrabbiato, era semplicemente riposato.
«Ah,pancake!» disse vedendo quello che todoroki aveva preparato. Lo aveva fatto per addolcire la pillola.
«Buongiorno...» lui si che era pensieroso, con le farfalle nello stomaco e un senso di vomito costante.
«Che...che cos'hai?» Chiese mydoriya. Ovviamente todoroki avrebbe dovuto parlare, era la cosa migliore, doveva assolutamente dire quello che pensava. Doveva dire la verità.
«Ti ricordi quello che abbiamo fatto ieri sera?»
«Abbiamo parlato, abbiamo mangiato, abbiamo visto un film e poi siamo andati a dormir-OH»
se n'era appena ricordato. Il suo sguardo immerso nel panico, il suo cuore era spaventato, cercava di non darsi la colpa.
Cercava solo di far finta che non fosse successo niente.
«Cazzo, io...» voleva dire “mi dispiace” oppure “non so che mi sia preso” ma concluse la frase dicendo solo «...evidentemente è iniziato il periodo di hit.»
“lo avevo capito” voleva dire il bicolore, ma non lo disse. Non poteva dirgli una cosa del genere, gli avrebbe addossato tutta la colpa, gli avrebbe dato pensieri a cui pensare, ulteriori preoccupazioni inutili.

La mattinata, o meglio, il tempo assieme passato finì quando mydoriya andò a fare il colloquio con Touya, per entrare in quel risto-bar.
«Piacere, sono Touya Todoroki. Mio fratello mi ha già parlato di te» aprì la porta del suo ufficio «prego, entra»
Mydoriya non disse nessuna parola, niente.
«Siediti, ora parliamo un po.»
Mydoriya obbedì.
«Mi ha detto dove lavoravate. Non sono sorpreso che abbiate voluto cambiare. Adesso passerei a qualcosa di più... importante per me»
Mydoriya iniziò ad andare nel panico.
«A livello di cameriere, cosa sai fare?»
«Ho sempre servito al bar, quindi sono abituato ad andare fra i tavoli e abituato anche alla pressione dei clienti»
Touya si alzò dalla sedia, poggiandosi sulla scrivania. Le cicatrici su tutto il corpo ricordavano qualcosa come un cadavere ricomposto.
«Per voi sono inquietanti? Non riuscite nemmeno a guardarle»
«Non... non sono inquientanti, ma... ma non ho mai visto qualcosa di così evidente»
Touya si avvicinó a mydoriya, sollevandogli il mento.
«Ti va di sapere come me le sono fatte?»
«se lei vuole dirmelo, si.» Mydoriya era un tipo curioso e interessante.
«Sei ammesso. Questo era una specie di test» mydoriya aveva capito.
«Queste cicatrici me le sono fatte in guerra. Sono un ex soldato. Ho aperto questo bar dopo due anni. Sono scappato di casa e per due anni ho finto di essere qui, in questa cittadina, ma ero in Afghanistan.»
Mydoriya iniziò ad avere paura di lui. E se fosse stato peggio di Shigaraki?
«Il vostro capo aveva la dermatite, no?»
«si...»
«allora per te sarà facile sopportare un paio di cicatrici.»
Mydoriya sorrise contento della riconoscenza dell'uomo.
«quando posso iniziare?»
«inizi la prossima settimana, a inizio novembre. È importante che concludi il mese per intero, in modo che potrai ricevere il tuo stipendio.»

Mydoriya lo ringraziò e se ne andò.
Allora prese i pochi soldi che gli erano rimasti e passò per la farmacia per prendere i soppressori.
«Salve, come posso aiutarla?»
«mi servirebbero dei soppressori»
La donna lo guardò male
«cosa vuole dire?»
«beh, mi servono dei so--»
«ho capito, ma quali? Ce ne sono vari»
Mydoriya non lo sapeva.
«non ne ho idea»
La donna allora gli chiese di seguirla. Andarono in una stanza e lei prese un ago.
«adesso faccia fare a me»
Gli prese un dito e lo bucó.
Una goccia di sangue scese e cadde in un contenitore che conteneva un qualche liquido. Divenne viola.
«che significa?» chiese mydoriya.
«È in periodo di hit e non si è mai accoppiato. Di solito quando ci si accoppia il sangue diventa blu e quando si rimane incinta rimane rosso.» la donna prese una scatoletta da uno scaffale.
«Questi sono i soppressori che fanno per lei»
Sulla scatola c'era scritto "Super soppressor: omega hit". Nella parte dietro, c'era scritto "per un periodo di hit particolarmente intenso, non stimola la fuoriuscita dei feromoni. Consigliato per evitare rapoorti occasionali, per evitare gravidanze in caso di accoppiamenti. Si sconsiglia l'assunzione durante un normale ciclo, ma solo durante il periodo".
Mydoriya non disse nulla, ma capì che quello che era successo era solo per colpa sua. Todoroki ne era stato solo condizionato.

𝓟𝓱𝓮𝓻𝓸𝓶𝓸𝓷𝓮𝓼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora