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Todoroki arrivó in ospedale appena poté. Non sapeva né come comportarsi né come reagire. Era freddo.
Stava li, guardando probabilmente il vuoto.
Mydoriya dietro quella porta dal colore grigio e la maniglia nera urlava ogni tanto.
Sapeva che cosa stava accadendo, sapeva che stava soffrendo, eppure in quel momento non sapeva se aprire o meno la porta.
guardava quella maniglia con lo sguardo perso, cercando disperatamente un appoggio.
Voleva entrare ma allo stesso tempo aveva una grande paura.
«che fai, non entri?» chiese bakugou, che stava lì di fianco ad aspettare che todoroki si decidesse ad aprire la porta.
«Si...» disse con poca convinzione.
«Va beh, la apro io» bakugou prese la maniglia e la mise giù, permettendo di vedere la situazione che c'era dietro la porta.
«mydoriya...» disse. Voleva continuare con 'stai bene?' ma si vedeva che non stava bene.
«Todoroki...» sorrise. Automaticamente todoroki sorrise a sua volta.
Mydoriya improvvisamente parve sentirsi meglio.
Ovviamente fu un attimo, il tempo di riprendere fiato. Le contrazioni oramai erano alle stelle.
L'ostetrica apparì dalla porta, con i suoi capelli rosa.
«Io sono Mina Ashido. Sarò l'ostetrica di Mydoriya Izuku.» disse entrando.
«Mydoriya hai delle contrazioni davvero impressionanti...stenditi,vediamo in che posizione è la piccolina» nel sentire "piccolina" mydoriya, e forse tutti in quella stanza, capirono che la donna dai capelli rosa aveva già avuto informazioni su quella coppia.
«Direi che è pronta. Bisogna solo tirarla fuori.» Si mise dei guanti in lattice per poi prendere un respiratore.
«Il dottore Sero ti aspetta in sala. Adesso io ti addormenterò.»
Preparò mydoriya ad essere sedato.
«Prima che ti faccia un bel sonnellino, desideri che todoroki stia con te?»
Tentennó a rispondere «uhm... si... si, credo»
«Signor todoroki shoto, vuole venire in sala anche lei o preferisce aspettare qui?»
Mydoriya, anche se non era completamente cosciente dello stato di todoroki a livello mentale, sapeva che quello che stava per succedere era una cosa che riguardava entrambi. Forse sarebbe svenuto, o forse avrebbe pianto, o vomitato, ma sarebbe stato lì presente.
«Certo che vengo»
«Bene. Allora mydoriya, conta da 10 a 0»
La ragazza gli poggió il respiratore sul volto.
«10,9,8,7...6...5...» improvvisamente i suoi occhi parvero spegnersi.
«Andiamo»
La donna venne seguita da todoroki. Di sfuggita quest'ultimo vide kirishima parlare con bakugou. Stava dicendo qualcosa di grosso dato che bakugou aveva le braccia conserte al petto, ma non gli interessava.
Entrò in sala.

«Bakugou, mi dispiace non avertelo detto prima.» il biondo a braccia conserte e il rosso con le lacrime.
«Lo so, dispiace anche a me. Da quanto tempo sai di essere incinta e non me lo hai detto?» spostó lo sguardo dagli occhi di kirishima alle sue scarpe.
«u-una settimana...»
«perché?! Dico io, non ti fidi abbastanza da dirmelo?» chiese alzando un po' il tono.
«Mi fido! Io... avevo paura che tu non lo volessi...» prima che bakugou potesse ribattere, kirishima inizió il suo discorso da dispiaciuto.
«i-io non so perché, ma quando ho visto che era positivo, ho urlato di gioia e subito ho pensato a un piccolo bakugou che corre per casa dicendo che mi vuole bene perché sono il suo papà. Non ce l'ho fatta a dirtelo perché temevo che fosse troppo presto.» a quel punto, bakugou schioccó la lingua.
«anche io... sono contento.» Lo abbracció. «tranquillizzati, perché lo voglio anche io.» sorrise anche se kirishima non lo vide.
«davvero?»
«si, davvero»

Nel mentre, todoroki era in preda al panico. Mydoriya era disteso su un lettino mentre dormiva.
L'unica cosa che riusciva a pensare era di dover aspettare ancora. Aveva preso una decisione con bakugou prima, una specie di promessa.
«Ora vedrai la placenta. Se devi vomitare...»gli porse una busta «... fallo qua dentro»
Il dottore sorrise e fu molto cortese.
«Grazie mille.»
Todoroki non seppe come giostrare le emozioni quando quella cosa uscì fuori. Inizialmente sembrava essere un ammasso di carne, ma quando tolsero la placenta, la vide.
Una tenera creatura, piccolissima.
«È...mia figlia...» la prese in braccio.
Sorrise quando la vide piangere e per la prima volta in assoluto, todoroki si sentì felice pienamente.
ora erano completi.

Quella giornata lunga finì nel migliore dei modi, e anche quella dopo, e quella dopo ancora.
Mydoriya si sentiva perfettamente a suo agio. La sua pancia si era sgonfiata e la bimba era in perfetta salute. Dopo pochi giorni, todoroki diede quel famigerato anello a mydoriya con tanto di proposta.
Ovviamente accettó.
Todoroki passó i giorni a occuparsi della sua bimba come se non avesse altro, e ovviamente pensava e si prendeva cura anche di mydoriya, che sembrava essere diventato ancora più maturo di quanto già lo fosse. Controllava spesso la bimba quando todoroki a casa non c'era, ma soprattutto la riparava da eventuali corpi estranei, quali oggettini vari che potevano entrarle in gola.
Cambiare i pannolini puzzolenti diventó una prassi, anche se non fu facile cambiarli all'inizio.
Kirishima e bakugou continuarono la gravidanza in assoluta tranquillità e quando andavano a casa di mydoriya, spesso giocavano con la piccolina.
Il suo nome era Yuki.
Aveva gli occhi di todoroki e i capelli di mydoriya.
Sembrava una bambolina.
Bakugou era lo "zio", anche se quando iniziò a parlare era più un "ioun" la pronuncia della piccolina.
Dopo cinque mesi arrivó anche il bambino di kirishima e bakugou, che ovviamente aveva i capelli biondi e gli occhi rossi.
Si chiamava Fuyu perché nato in inverno.
Era tutto così perfetto che sembrava essere in una favola, di quelle della Dysney,ma no, non lo era. Era la realtà, e forse la migliore che potessero mai vivere.

𝓟𝓱𝓮𝓻𝓸𝓶𝓸𝓷𝓮𝓼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora