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La giornata continuó e si concluse nel migliore dei modi.
Dopo la promessa, tutti gli invitati si spostarono fuori e si dirissero nel ristorante prenotato.
Un ristorante appena fuori città, grande e spazioso. L'edificio da fuori appariva estremamente medievale, dava l'impressione di essere un reperto storico, un pezzo di un enorme castello oramai caduto.
Era impressionante l'enorme giardino davanti, con rose e tulipani. Le scale scendevano e portavano alla porta d'ingresso, larga e particolarmente lavorata. Nonostante sembrasse vecchia di almeno un centinaio di anni, quando la aprirono non cigoló. All'interno era come un castello medievale, un tavolo enorme e circolare al centro, con una sessantina di posti, tutti quanti assegnati.
Mydoriya era vicino a todoroki, che sedeva vicino a bakugou.
Il bancone del bar era grande e c'erano altri sgabelli li accanto. Al centro del soffitto un enorme lampadario faceva la sua parte, dando un tocco di eleganza a quel posto che poteva sembrare alquanto rude.
Si sedettero, mangiarono e fecero conoscenze, parteciparono ai balli di gruppo e si scatenarono in pista, ondeggiando i fianchi e sbattendo le mani.
Poi ci fu il famigerato lancio del bouquet, a cui mydoriya non volle nemmeno partecipare.
Todoroki provó a convincerlo, ma lui non volle muoversi e così andò todoroki, ma che non lo prese.
Non se ne fece un problema.
Continuarono ancora fino a quando la torta non venne divorata da tutti gli invitati e se ne andarono appena dopo aver preso la bomboniera, fatta da confetti al cioccolato fondente e qualche cioccolatino. Per i testimoni e i pochi parenti stretti, c'era un altra bomboniera.
Una collana con un quadrifoglio in Swarovski, costata un bel po' ma ne valeva la pena. una collana assai delicata, che venne data alla parte elite del matrimonio. Ovviamente mydoriya non la ricevette, dato che non era né testimone, né un parente.
A quel punto ci fu un discorso finale da parte dei due sposi.
Prima fece il suo discorso kirishima e dopo bakugou.

«Sono davvero contento che siate tutti qui. Certo, manca mia mamma, ma non fa niente. So che non avrebbe mai sopportato una simile cosa, quindi sono felice che mio padre, mia nonna e mio nonno siano qui. Sono contentissimo della presenza dei miei amici, colleghi di lavoro - riferito palesemente a mydoriya, anche se non erano più colleghi - e cugini.
Questo per me è un giorno importante, un nuovo capitolo da scrivere al mio libro della vita. Inizierò questo capitolo con buoni propositi e con tanta, ma tanta voglia di fare. Siamo una coppia a tutti gli effetti adesso e non ho alcuna paura di affrontare quello che le coppie come la nostra affrontano ogni giorno. Voglio vivere pensando che quel giorno che sto vivendo sia il giorno in cui probabilmente tireró le cuoia. Nel mio testamento, ci sarà sicuramente il suo nome. Mi piace tutto questo e spero che per bakugou sia lo stesso. Io lo amo da quando mi ha offerto un caffé al bar prima di accompagnarmi a lavoro. Quel giorno mi disse “non ho motivo di innamorarmi di qualcuno. Inutile che quella ci provi con me” e mi ricordo che cosa ho sentito dentro di me. È iniziato tutto davanti a quel caffè. Ora che sono qui posso dire di essere felice e più felice di quanto possiate pensare voi. Ognuno di voi ha una grande importanza se è qui, quindi grazie.»
Ci furono applausi.
«Io non sono così bravo con le parole, e quindi dirò quello che mi sento di dire. Qui ci sono tante persone, anche qualcuno che non pensavo sarebbe mai venuto - riferendosi al padre, ancora seduto e che sorseggiava lo spumante - ma ci sono anche amici e migliori amici. Sono felice di aver sposato kirishima, lo amo con tutto me stesso e non pensavo che queste parole potessero mai uscire dalla mia sporca bocca, o come la chiama kirishima, la "baku-boccaccia". Eh si, ma lui mi ama anche per i miei scatti di ira, perché riesce a calmarmi.
Detto questo, ringrazio tutti i presenti di essere qui, in particolar modo quel bicolore e il suo ragazzo li giù, che mi hanno fatto riscoprire dei valori di coppia che oramai stavo iniziando a tralasciare, come l'importanza di un abbraccio, le sensazioni che da un semplice sguardo e una cena in compagnia Dell'altro.
Grazie a tutti e in particolare a voi due.»
Inutile dire che mydoriya scoppió in lacrime mentre todoroki cercava di tranquillizzarlo.

Tornarono a casa e non cenarono quella sera, dato che avevano mangiato tanto a pranzo. Si sedettero sul divano e si fecero le coccole mentre guardavano un film.
«Certo che bakugou ti ha fatto proprio emozionare...» disse todoroki mentre toccava i capelli a mydoriya.
«hai ragione, forse ho esagerato un po'» rise.
«non credo, però sono sicuro al cento per cento che ti ha fatto piacere»
Mydoriya si alzò dalle cosce di shoto.
«si mi ha fatto davvero piacere.» timidamente arrossì.
«senti, ma perché non hai voluto prendere il buquet?»
Mydoriya divenne improvvisamente di ghiaccio. Todoroki sembrava aver detto qualcosa di sbagliato.
«Non...io non l'ho voluto prendere perché non voglio crearti problemi... insomma se lo avessi preso mi avresti chiesto di sposarmi?»
Todoroki annuì. In realtà non sapeva perché ma gli venne spontaneo annuire.
«Io non voglio sposarmi! Almeno non adesso!»
«perché?»
Mydoriya di nuovo arrossì violentemente.
«Non... non voglio sposarmi adesso e basta. non ho una vera e propria spiegazione per questo»
Todoroki allora rise leggermente
«Ho capito tranquillo, non avevo comunque intenzione di prenderlo quel bouquet. Non era compito mio cercare di prenderlo.» sorrise.
«Ah, okey.»
Si guardarono. I loro occhi si persero in quelli dell'altro. Oramai succedeva spessissimo.
Todoroki si avvicinò a mydoriya e gli prese il mento, lo sollevó e gli bació le labbra. Un bacio casto che venne approfondito da mydoriya, il quale si spostò più in avanti, facendo cadere la schiena di todoroki sul divano, la sua testa appoggiata a un cuscino. Todoroki con le mani sui fianchi del verde che aveva iniziato ad ansimare per prendere ossigeno, per non staccare quel contatto che gli piaceva tantp. Iniziarono ben presto a capire quello che stava succedendo e le conseguenze a cui avrebbe definitivamente portato, poi mydoriya sorrise a quel pensiero.
Una volta nella sua vita aveva sognato quel momento come unico e magico, come una favola che aveva poche possibilità di avverarsi, un desiderio.
Si staccarono per un attimo e si guardarono negli occhi, poi accadde.
Come un fulmine a ciel sereno, i due ragazzi ebbero una strana sensazione, come se le farfalle nello stomaco fossero raddoppiate, come se la loro testa si fosse completamente incentrata solo sull'altro e come se il mondo fosse improvvisamente scomparso.
Dopo aver capito che cosa era successo, scambiarono un altro sguardo e mydoriya fece ricongiungere le loro labbra in un altro bacio poco casto.
Avevano avuto quello che si chiama Bonding. Una promessa fatta di sentimenti eterni che non sarebbero cambiati mai.

𝓟𝓱𝓮𝓻𝓸𝓶𝓸𝓷𝓮𝓼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora