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Mydoriya in realtà non sapeva davvero cosa dire. Insomma, poteva iniziare con “hey come stai? È da anni che non ci sentiamo, come va la vita?” ma ovviamente in quel caso non era la cosa migliore da fare. Nella testa del ragazzo c'era tanta rabbia, una dose sconfinata di odio e di poca fiducia.
Come poteva presentarsi così, digli che voleva cambiare e che magari, come nei film, voleva un altra chance?
Aveva abbandonato ochaco, aveva abbandonato lui, sua moglie, la sua casa e tutto quello che aveva potuto.
Vedendoselo davanti il ragazzo non poté dire altro se non «Non ti voglio vedere più».
Il padre aveva un volto all'improvviso familiare.
Affranto, sconfitto, stanco. Quello di sempre, quello di tutta l'infanzia di mydoriya e inizio adolescenza.
Come poteva aver così tanto bisogno fi attenzioni?
«Certo che sei...cresciuto molto»
«Ovviamente. Questo però non è il posto per parlarne.»
«Hai ragione. Ti va bene se ci vediamo appena stacchi? Vorrei davvero parlarti...»
«questo non vuol dire che io voglia sentire ciò che hai da dire. Ti ripresenti così su due piedi e vuoi ancora pretendere che io possa ascoltare quello che tu hai da dirmi? Appena finisci di mangiare vattene...perfavore.»
«ma...ti prego io...»
«no, è fuori discussione. È il mio primo giorno di lavoro qui, quindi perfavore, non farmi andare via prima che possa iniziare.»
Il padre dovette ripensare al peso delle sue parole.
Non poteva negare che era cambiato, che il suo modo di porsi era diverso rispetto a quello che aveva con la madre, prima, ma non voleva accettarlo.
«va bene. Allora facciamo così, lascio il numero al tuo capo e mi fai chiamare quando vuoi parlare»
Mydoriya non rispose né diede alcun consenso, ma il padre gli sorrise e chiamò il capo. Touya venne subito a rapporto come se fosse ancora un soldato e capì a malapena la situazione. Non ne sapeva nulla, anche perché todoroki non di era messo a spiegare la situazione di famiglia di mydoriya, anche perché allora non lo sapeva.
Volle passare quindi all'azione, chiedendo all'uomo di andarsene non appena finito il pasto e di pagare. La fila fuori era ancora lunga e lui stava bloccando tutto.
L'uomo si alzò e se ne andò, come disse “tolgo il disturbo”.
Fosse stato per Touya, la spiegazione della situazione sarebbe stata immediata, ma conosceva cosa voleva dire avere un rapporto non molto dolce con un membro della famiglia,quindi non si impicció.
Se ne andò augurando a mydoriya una bella giornata di lavoro.

Alla sera mydoriya tornò a casa con lo stomaco vuoto e che brontolava, ma il buon profumo proveniente dalla cucina lo fece saltare.
«Sei a casa! Ho fatto qualcosa...»
Mydoriya si buttó tra le braccia di todoroki.
«oddio grazie, non sai quanto io abbia fame!» prese a odorare l'aria come se fosse un cagnolino.
«Uh, hamburger!» disse appena riconobbe quel profumo.
Maionese, ketchup e salsa barbecue erano al centro tavola, tovaglioli rossi e piatti messi ben bene a tavola.
Sembrava qualcosa di organizzato e sapere che non lo era lo rendeva ancora più dolce.
«Ah, grazie mille per il cibo!» disse dandogli un bacio veloce sulla guancia.
«di niente...» disse l'altro imbarazzato.
Si guardarono per qualche secondo, e poi fecero congiungere le loro labbra in un dolce bacio.
«mi ci voleva» disse mydoriya. Todoroki capì subito che qualcosa allora non andava.
«è successo qualcosa?»
«Beh, diciamo che la prima giornata di lavoro in generale già è stressante, poi se ci aggiungiamo il fatto che mio padre si sia ripresentato dopo anni interi in un bar pretendendo di essere ascoltato, se non perdonato... insomma si, è successo qualcosa»
«ti va di parlarne?»
Mentre mydoriya mangiava, si sfogava. Riempiva il suo stomaco e svuotava la testa, in quel momento piena di pensieri diversi.
Il padre e il lavoro.
Non riusciva a rilassarsi, ma todoroki aveva una vaga idea di come fargli sgranchire i nervi.
«Dopo cena voglio che mi raggiungi in bagno.»
Detta così, sembrava quasi come una specie di invito a fare qualcosa a cui mydoriya non aveva mai pensato, ma conoscendo todoroki, probabilmente bisognava fidarsi per poi capire che cosa sarebbe successo.
«ok» lo disse leggermente timoroso.

Dopo cena todoroki aspettava mydoriya nella vasca da bagno, piena d'acqua calda. Le candele attorno e un infuso al cocco nell'aria. Per concludere, un bagnoschiuma ai frutti di bosco e un altro alla cioccolata.
Insomma, prodotti che normalmente non si trovano in un supermercato.
«Todoroki, ne sei proprio sicuro? Insomma, faremo il bagno... assieme?»
Todoroki era già dentro la vasca e non aspettava altro che l'entrata dell'altro.
«quale sarebbe il problema?» lo disse quasi dispiaciuto.
«non... non c'è alcun problema.»
Mydoriya si tolse l'accappatoio e si mise nella vasca assieme a todoroki.
«Allora, come stai qui dentro?»
L'atmosfera era rilassante.
«bene» todoroki sorrise e si avvicinò a mydoriya.
«girati. Voglio massaggiarti le spalle»
Mydoriya si girò quasi come se non aspettasse altro. Todoroki si mise a massaggiargli le spalle.
«Dovresti pensare più a te stesso. ora che vivi con me puoi anche non lavorare...»
«mh,lo so ma voglio essere utile...»
«come vuoi» lo massaggiava ancora.
Non sapevano che dire, né l'uno né l'altro, così rimasero così, in silenzio,mentre si scambiavano sguardi e ogni tanto qualche sorriso.
Il viso di mydoriya, dopo il bagno, era coronato da tranquillità.

𝓟𝓱𝓮𝓻𝓸𝓶𝓸𝓷𝓮𝓼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora