3

964 77 7
                                    

Todoroki si diresse alla sua azienda alle 8 del mattino, come suo solito. Si era sempre vestito con il solito completo elegante e costoso usato e strausato.
Avrebbe davvero voluto indossare un pigiama, una tuta, o anche un jeans, ma qualcosa che considerava comodo.
Arrivò in azienda in men che non si dica, e all'entrata c'era il suo segretario e consulente, non che amico, Bakugou Katsuki.
Uno dei tre personaggi più importanti di quella città.
Ovviamente chi era il terzo se non la famiglia Yauyorouz, la famiglia di Momo, quella che il padre voleva dare in sposa a Todoroki.
La famiglia di bakugou era strettamente legata a quella di todoroki, mentre la famiglia di momo e le altre due avevano un rapporto colmo di astio e odio fino alle stelle.
Insomma, quel matrimonio combinato serviva solo a scopo finanziario, non per il bene di shoto. Ecco un altro dei motivi per cui non sopportava tale idea.

«Buongiorno, Shoto» lo chiamò katsuki «Allora, stamattina abbiamo parecchio da fare. L'ospedale cittadino ci ha fatto una richiesta di pagamento di un danno abbastanza grave ai macchinari a raggi x. A quanto pare, quelli “nuovi” non lo erano, anzi, sono arrivati non funzionanti. Vogliono il risarcimento e nuovi materiali.
Poi abbiamo una consulenza mattutina alle 10 e un altra con la famiglia Yauyorouz alle 3 di oggi pomeriggio»
«Con la famiglia di Momo? Che cosa vogliono?»
Katsuki apri la porta dello studio di todoroki.
«a quanto pare voglio porci “un offerta di pace”, ma non so i dettagli»
«vedremo oggi alle tre. Approfitto per chiederti come vada con kirishima. Ieri sono andato al locale dove mi hai detto che lavorava e non c'era»
«Ieri era il suo giorno libero. Oggi però ci sta.»
«Grazie, torna a lavoro»
Katsuki tornò a occuparsi delle sue faccende.

Dopo una mattinata intensa, todoroki dovette affrontare la proposta da parte della famiglia di momo.
«Vorremmo proporre un accordo di pace. A voi servono le nostre attrezzature e i nostri contatti, a noi i vostri soldi e la vostra influenza. Vorremmo lanciare una linea di prodotti per la casa a nome mio e una linea di trucci e intimo esclusiva per il compleanno di nostra figlia, e ci servirebbe una certa influenza.»
Todoroki prese un fascicolo poggiato sul tavolo. Il solo nome Momo scritto su quel foglio lo faceva irrigidire.
«Insomma, voi mi state chiedendo la mia influenza per supportare un azienda che vi ha causato problemi per anni interi?»
Ci fu un silenzio imbarazzante per qualche secondo.
«Mi sa che ha capito male. Io non mi metterò più d'accordo con voi su niente. Avete mangiato solo i miei soldi in quel periodo, o meglio quelli di mio padre, e io non vi permetto di rifarlo»
«È un modo per pubblicizzare i prodotti a marchio nostro, ma il 25% dei guadagni saranno vostri.»
Todoroki inizió a arrabbiarsi.
«C'è il vostro nome sopra, non il mio. E nel caso questa idea malsana andasse in porto, allora posso assicurarvi che il 50% dei guadagni sarà mio. Sono io quello che investe su di voi»
Ancora una pausa.
«Ci pensi allora, prima di prendere in sposa mia figlia»
Todoroki vide alcune facce di suoi colleghi stupirsi,ma non perse la calma.
«Mio padre vuole farmi avere un matrimonio combinato con vostra figlia, ma detto sinceramente, a me non interessa di lei,come non mi interessa della vostra offerta. La cosa che mi colpisce è solo la sua scortesia e il poco riguardo nei miei sentimenti o confronti nel dire tale cosa privata.»
«Mia figlia vuole sposarla, e non è assolutamente per business»
Todoroki chiuse il fascicolo che racchiudeva contratti, mesi di pagamenti e altre noie.
«senta, per quanto ne possa essere lusingato, rifiuto la proposta di questa stupida catena di intimo e trucci o prodotti della casa, mi tengo i miei soldi e soprattutto la mia libertà. Sua figlia si trovi qualcuno di adatto, e che non sia solo uno coi soldi e bello. Il meeting finisce qui, grazie»
Todoroki si alzò, bakugou gli diede un pugno sulla spalla, in segno di appoggio e approvazione.

Alla sera i due ragazzi si organizzarono per andare a mangiare in quel locale dove lavoravano kirishima, il fidanzato e prossimo marito di bakugou, e Mydoriya, che bakugou aveva squadrato come persona gentile e di modo. Insomma, è sempre stato il migliore amico del ragazzo bicolore, quindi capiva quando gli piaceva qualcuno, ma in quel caso, si vedeva che aveva ben altro a cui pensare.
famiglia, lavoro, soldi e stress. Insomma, avere del tempo libero voleva dire svagarsi e fare l'esatto contrario.
Todoroki però ne pareva felice e quando entrarono, gli si illuminarono gli occhi alla vista di quel tenero ragazzo dai capelli verdi e le lentiggini che puliva il tavolo 15.
Appena sollevò lo sguardo, todoroki sembrò vederlo a rallentatore.
Alzava lo sguardo, lo incrociava col suo e sorrideva con le guance leggermente rosee.
E in quel momento, i problemi di famiglia, le scocciature del lavoro, i soldi che sarebbero andati a lui a fine mese e lo stress di tutto questo, si alleggerì.
«Todoroki-kun!»
«Mydoriya...»

𝓟𝓱𝓮𝓻𝓸𝓶𝓸𝓷𝓮𝓼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora