Piper si sentiva a disagio.
Solitamente adorava passare del tempo da sola con Percy o Selena, ma in quel momento aveva scoperto che passare del tempo da sola con Percy e Selena era un’esperienza tutt’altro che adorabile.
Da quando il figlio di Poesidone si era unito a loro per dirigersi verso la mensa, lui e la sorella non avevano fatto altro che ridere e parlare tra di loro, escludendola a bella posta. E anche ora che erano seduti attorno al tavolo la situazione non era cambiata molto. I due semidei ridevano e scherzavano, come se lei fosse fatta di aria sottile, anzi, come se lei non ci fosse proprio. Una goduria.
Piper si chiese quando mai i due fossero diventati così intimi, anche se si rese conto quasi subito che, effettivamente, la risposta era ovvia.
Percy e Selena avevano dei caratteri simili in un certo senso. Entrambi erano quel tipo di persona a cui ci si affeziona subito, quasi senza accorgersene, quel tipo di persona che ti entra subito sotto la pelle facendoti sentire felicissimo di averla conosciuta.
E poi, caratterialmente, erano entrambi così vivaci, sinceri e spontanei, così simili nonostante le discendenze opposte, che sarebbe stato molto più strano se si fossero odiati.
La figlia di Afrodite aveva sempre ammirato la capacità che avevano alcune persone, Percy e Selena compresi, di risultare subito simpatici a tutti. Bastava pensare a come Percy si fosse fatto amico tutto il campo Giove in una settimana, o a come Selena, appena arrivata al campo, fosse subito diventata parte integrante del loro gruppo.
-E quindi anche lei è una divinità del mare? Grandioso!- disse Percy entusiasta.
-Abbiamo più cose in comune di quanto si pensi.- rispose Selena facendogli un occhiolino e ridendo.
-Vero Piper?- domandò poi, voltandosi verso di lei.
La ragazza rimase ferma un attimo, lasciando al suo cervello il tempo di elaborare quella domanda così inaspettata.
-Come? Di cosa state parlando?- chiese infine, confusa.
-Non hai ascoltato in tutto questo tempo? Selena mi stava raccontando del fatto che Afrodite è nata dal mare, e dei suoi vari aspetti tra cui quello di Afrodite pon…pont…ehm…Afrodite come?- il semidio guardò la figlia di Afrodite implorando il suo aiuto.
-Afrodite Pontia- rispose pazientemente quella.
-Marina, patrona della navigazione e dei naviganti. E’ venerata da quest’ultimi, non come Poseidone ovviamente, ma come colei che rende il mare bello e tranquillo e sicura la navigazione.- concluse sfoggiando un sorriso radioso.
-Aspettate- li interruppe Piper per poi rivolgersi solamente alla sorella con aria confusa.
-Quali altri aspetti?-
-Quelli per i quali veniva venerata dagli antichi Greci. Aveva diversi appellativi in base alle funzioni attribuitele, come appunto Afrodite Pontia, poi Afrodite Pandemia, protettrice degli amori passionali, e Urania, protettrice dell’amore celeste, puro- rispose semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Che figo, sto cominciando a riconsiderare Afrodite.- commentò il figlio di Poseidone.
-Pips perché tu non mi hai mai detto tutte queste cose?- chiese poi rivolgendosi alla ragazza, a cui anche Selena rivolse uno sguardo curioso e trepidante d'attesa.
-Perché non le sapevo...- rispose un po’ cupa.
-Oh… Bé, io mi sono sempre interessata a queste cose, insomma, penso sia naturale avere la curiosità di chi fosse esattamente il tuo genitore divino, cosa rappresentasse per le genti che lo adoravano... E comunque sono sempre stata affascinata da Afrodite e dal suo culto, la rispetto moltissimo, anzi direi che la venero!- Selena rise per il gioco di parole tra il verbo venerare e la forma romana di sua madre.
STAI LEGGENDO
Love's Curse
JugendliteraturSenza riflettere, alzò gli occhi su quelli di Nico. Gli occhi neri come la notte del ragazzo mandavano lampi e scintille, scrutandola in un modo che pareva in grado di perforarle l'anima. Selena si sentì nuda di fronte a quello sguardo intenso, così...