XIX - Let It Go

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-C... Ciao...- mormorò Selena, immediatamente ritornata nervosa, mentre si sedeva rigidamente su un divanetto.

-Ciao.- replicò il figlio di Ade, facendo un cenno del capo nella sua direzione.

Sembrava perfettamente calmo. Come se non fosse stato lasciato solo nella sua cabina come un imbecille a domandarsi cosa diavolo avesse fatto quella volta per scatenare la fuga della ragazza.

Istintivamente, la figlia di Afrodite si rilassò. Magari si era sbagliata, forse Nico aveva davvero creduto che avesse un impegno improrogabile, e lei, come al solito, si era fatta un sacco di problemi inutili.

-Allora...- riprese il ragazzo, guardandola con calma.

-Bé...- disse lei a sua volta, alla disperata ricerca di qualcosa da dire.

Nico aprì nuovamente la bocca per idre qualcosa, ma le sue parole furono coperte da un rumore insopportabile. Un tuono.

I due semidei alzarono gli occhi all'unisono, per vedere come le nubi nere che aleggiavano sopra il campo già dal primo pomeriggio avessero scelto proprio quel momento per dare una bella rinfrescata ai prati.

La pioggia iniziò a cadere copiosa, ma non troppo forte; ciononostante, ebbe l'immediato potere di far eclissare tutti i ragazzi già presenti nella mensa, che, figli di Afrodite in testa, scapparono via alla ricerca di un riparo per proteggere se stessi e le loro elaborate pettinature frutto di tanta fatica.

Nico si girò per suggerire a Selena di fare lo stesso, ma quando si voltò non vide alcuna ragazza.

Confuso, si guardò intorno per qualche attimo, prima di scorgerla al centro del prato, sotto la pioggia battente.

-Ma che diavolo stai facendo?!- urlò il ragazzo per farsi sentire.

-E’ bellissimo!- gridò a sua volta Selena mentre, le braccia aperte e distese come quelle di un uccello e il viso rivolto verso il cielo modellato da un sorriso girava su sé stessa, ridendo come come una bambina.

A quella vista, Nico fece l'unica cosa possibile: scoppiare a ridere.

-Tu sei pazza!- gli gridò poi fra una risata e l'altra, tenendosi la pancia per quella situazione assurda: una figlia di Afrodite che non si preoccupava dello stato del suo make-up, ma offriva le chiome perfettamente curate alle intemperie, sprezzante del pericolo rappresentato dall'acqua?

Avrebbe voluto avere una videocamera.

-Me lo dici sempre!- rise a sua volta la ragazza, senza per questo interrompere la sua folle danza.

Effettivamente era una frase ricorrente nei loro dialoghi.

Beh, pensò lui, un motivo c’è.

-Dai vieni anche tu!- disse Selena facendogli un cenno con la mano mentre iniziava a ballare muovendo i fianchi come una ballerina brasiliana.

Nico con un sorrisetto incredulo, appena distratto da quella conturbante visione, mosse qualche passo fuori dal patio, quasi in trance, senza sapere cosa stesse facendo, come se le sue gambe lo stessero conducendo di propria spontanea volontà.

Una cosa che gli accadeva piuttosto spesso con Selena, si ritrovò a pensare.

-Almeno smetti di roteare su te stessa come una trottola, non vorrei che svenissi un'altra volta...- tentò di dire il ragazzo, sicuro che le sue parole sarebbero rimaste inascoltate.

Incredibilmente, invece, Selena smise di girare, tentando maldestramente di non perdere l'equilibrio. Ma tutte quelle giravolte avevano davvero inibito i suoi sensi, e fece appena a rendersi conto di stare cadendo, prima che due forti braccia la afferrassero.

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