IX - You Make Me Feel Good

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Il silenzio venne spezzato da un grido:

-VITTORIA!- improvvisamente, i cinque ragazzi sembrarono risvegliarsi da un sogno, e ricominciarono a muoversi normalmente.

-VITTORIA! VITTORIA! VITTORIA!- l'urlo si propagava all'interno del campo.

Dalla loro posizione privilegiata in cima alla collina, i semidei riuscivano a vedere tutto l'entusiasmo sotto di loro: spade si levavano verso il cielo con fierezza, i guerrieri abbracciavano i compagni di sventura, o si davano da fare per cercare i propri amici. I feriti venivano trasportati in tutta fretta verso la casa di Apollo, ma persino fra i legionari più gravemente ingiuriati era papabile l'atmosfera di allegria e di vittoria.

-Ce... Ce l'abbiamo fatta.- disse Piper, stupita e immensamente sollevata.

-Già.- asserì Jason.

La figlia di Afrodite si voltò a guardare il ragazzo. Con i capelli dorati che venivano tempestati di raggi di luce e l'armatura leggera simbolo dei Centurioni, il figlio di Giove sembrava un dio in terra.

Le sue braccia si mossero da sole, e andarono ad allacciarsi dietro il collo di lui, mentre le sue labbra ne seguivano l'esempio, andando a posarsi su quelle di Jason.

Il ragazzo rimase all'inizio un po' sorpreso, ma poi si ridestò e ricambiò il bacio con ardore e passione, stringendo Piper al suo corpo con forza, eppure con delicatezza.

Quando le loro labbra si divisero, rimasero alcuni secondi a guardarsi negli occhi, naso a naso, arrossendo.

-Hemm... Piccioncini?- chiese Frank, imbarazzato da quello scambio di effusioni.

Gli altri ragazzi si misero a ridere, compresi Piper e Jason, che si allontanarono lievemente l'uno dall'altra.

Selena li guardò. Era davvero felice che sua sorella avesse un ragazzo del genere: quei due si amavano, era più che evidente, e non riuscivano a stare lontani l'uno dall'altra nemmeno per un minuto.

Lo dimostravano le loro mani ancora saldamente allacciate, e gli sguardi d'intesa che si scambiavano in continuazione.

-Ragazzi!- disse una voce dietro di loro.

Selena si girò. Sulla faccia le si dipinse un grosso sorriso, quando vide che a parlare era stato il figlio di Poseidone, che arrivava in quel momento, stanco, scarmigliato, forse lievemente ferito ma con un'espressione di potenza dipinta sul volto.

Il sorriso, però, si smorzò quando vide che, appena dietro Percy, veniva Annabeth. La mascella le si serrò, quando vide la figlia di Atena prendere la mano del ragazzo e sorridergli con aria complice.

Si girò velocemente verso gli altri.

-Allora... é andata bene, mi sembra.-

-Già, per fortuna. Di solito le arpie sono tremende: devastano, uccidono, rapiscono... Delle vere e proprie bestie.- spiegò Frank.

Selena notò le mani che si stringevano convulsamente sul pomolo della spada.

-Frank ha ragione, sono davvero, davvero terrificanti.- concordò Piper. Mosse alcuni passi verso di lei. -Oh, Sel, ti giuro, quando ti ho vista in aria, presa dall'arpia ho... Non mi sarei mai perdonato se...-

-HAZEL!- esclamò la voce di Frank.

Ancora una volta, i semidei girarono le teste verso la direzione in cui guardava il figlio di Marte. Dalla direzione della collina dei Templi era sbucata la chioma ricciolina della ragazza, che ora li stava raggiungendo con un sorriso stanco ma vittorioso stampato in faccia.

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