XXIV - Like Jumping In The Dark

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Nico affondò il naso nei capelli di Selena, aspirandone il profumo con voluttà e sfregando la guancia contro quella di lei.

La ragazza sorrise istintivamente; non aveva mai pensato che il figlio di Ade fosse un tipo da gesti romantici o coccole, ma evidentemente si sarebbe dovuta ricredere.

Si sentiva... Libera. Si, libera era la parola giusta. Come se si fosse tolta un grandissimo peso dal cuore. Non si era mai lasciata andare così tanto con un ragazzo. Non avrebbe mai sacrificato la sua verginità per qualcuno di cui non si fidava completamente. E, per colmo d'ironia, era finita a letto con una persona che fino alla settimana prima non avrebbe voluto nemmeno che la sfiorasse con un dito.

Strana cosa, l'amore. Sospirò leggermente, cercando di non farsi sentire; il fatto di essere figlia di Afrodite l'aveva resa un'esperta in materia, ma continuava a stupirsi di come quel sentimento meraviglioso fosse in grado di sorprenderla ogni volta. Non c'era un modo preciso in cui le cose accadevano, non c'era un modo per capire come si sarebbero evolute: semplicemente, l'amore scoppiava, e non esisteva forza che fosse in grado di logorarlo, non esisteva distanza che potesse annullarlo, non esisteva quantità di tempo che riuscisse a farlo sparire.

-A cosa stai pensando?-

La voce di Nico le giunse ovattata, parzialmente viziata dall'azione dei suoi capelli in cui era ancora immerso.

-A niente, perché?-

-Stai sorridendo...-

-E tu che ne sai che sto sorridendo?-

per tutta la risposta, il ragazzo alzò lo sguardo dal suo precedente alloggiamento, e la guardò negli occhi, sorridendo.

-Adesso lo so-

La figlia di Afrodite si lasciò andare ad una risata, spenta quasi subito dalla sensazione delle labbra di Nico che si posavano sulle proprie.

Si scambiarono l'ennesimo bacio, dolce, tenero, senza fretta.

Il figlio di Ade smise si baciarla, e posò la sua fronte su quella di lei.

-Non l'avrei mai creduto possibile- mormorò poi, soffiando quelle parole sulla sua bocca.

-Ah, no?- ribatté lei, mettendo su un finto broncio.

Il ragazzo rise, e le morse delicatamente il labbro inferiore, prima di continuare.

-Bé, fino a mezz'ora fa sbaglio o ero piuttosto dell'idea di lanciarti qualsiasi maledizione possibile e immaginabile, nonché di assicurarti un biglietto per i Campi della Pena?-

Selena rise contro il suo petto, poi l'occhio le cadde sull'orologio che giaceva abbandonato sul comodino di lui.

-Già le tre? Oh, cavolo, devo andare...-

-Perché?- domandò il suo amante, con voce frustrata.

-C'é una specie di riunione post-festa nella cabina di Afrodite, e io ho promesso a Piper che sarei stata lì... Sai, per sopportare la spocchiosaggine di Drew.-

-Non puoi rimanere qui nemmeno un po'?- domandò ancora lui, poggiando il mento sul suo petto e guardandola dal basso come un cane bastonato.

La figlia di Afrodite gli scompigliò i capelli.

-No... Ci vediamo domani a colazione, va bene?- disse, poggiandogli un lieve bacio sulle labbra.

-Uff...- si lamentò Nico, facendosi di lato e lasciando che si alzasse per rivestirsi.

La osservò mentre infilava il reggiseno, gli slip, e per finire il vestito. Sorrise, vedendola in difficoltà con il fiocco da allacciare dietro la schiena, e istintivamente si alzò, andando ad aiutarla.

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