Prologo

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Nella vita le cose accadono.
Per alcune di esse ci è dato sapere il motivo, altre invece accadono e basta.
Nei miei 23 anni di vita ho dato una spiegazione alla maggior parte delle cose accadute.
Ad esempio so che a 5 anni mi sono fratturata un braccio perché sono caduta dai pattini, oppure so che a 10 ho infilzato il braccio di una mia compagna di classe con una penna perché mi bullizzava.
So anche che quando avevo 13 anni mio padre ha abbandonato me, mia madre, mio fratello e la mia sorellina di appena dieci mesi perché amava un'altra donna.
Quello che però non so, è perché è capitato a me.
Quando mio padre ci ha abbandonati, mi sono presa cura di me stessa e dei miei fratelli nonostante avessi solo 13 anni.
Sono fiera di ciò che ho fatto, sono fiera di essere scappata a 18 anni con un bambino di 11 anni ed una bimba di 5.
Sono fiera di aver dato loro una vita migliore di quella che stavano vivendo e che avrebbero vissuto se li avessi lasciati lì con mia madre.
Mia madre..
Che razza di madre lascerebbe i propri figli in balia del proprio destino?                Rispondo io: una donna debole che credeva di aver perso tutto quando in realtà era soltanto stata lasciata da suo marito perdendo così i suoi figli, coloro che l'avrebbero aiutata a restare a galla.
Ha scelto di lasciarsi andare piuttosto che reagire, ha scelto l'alcol ai suoi figli, ha scelto di essere debole anziché una buona madre ed una donna forte.
Così adesso mi trovo a Los Angeles a prendermi cura dei miei fratelli e a studiare.
Ho vinto una borsa di studio per la UCLA al liceo che mi ha permesso di studiare medicina, trasferirmi qui con loro e rifarmi una vita.
Lavoro come cameriera al GOLDEN un pub piuttosto conosciuto qui in città. Non è molto ma mi permette di prendermi cura di loro. Con questo lavoro e alcuni soldi messi da parte, riesco a pagare il nostro appartamento, bollette incluse, e anche a dargli una vita dignitosa. Ho sempre fatto in modo che non gli mancasse mai nulla e anche se all'inizio è stato difficile, ora posso dire che le cose vanno piuttosto bene.
Per quanto riguarda la mia vita personale invece?
L'unico amico che ho è Chase.
L'ho conosciuto qui a lavoro e stando insieme praticamente tutti i giorni abbiamo legato molto. Certo conosco altre persone, per lo più compagni di corso ma lui è il mio migliore amico.
Poi c'è Zander, il proprietario del GOLDEN.
Mi ha accolta dandomi un lavoro senza neanche conoscermi. Mi sono presentata nel suo locale, gli ho chiesto un lavoro e dopo avermi guardata per un bel po' di tempo, mi ha assunta. Così, senza chiedere altro.
Credo che abbia letto nei miei occhi la disperazione più totale, devo avergli fatto pena.
Zander è la figura maschile più simile ad un padre che ho nonostante mi conosca da soli 5 anni. È un uomo di appena 40 anni, affascinante, galante, gentile e dal cuore d'oro.L'uomo ideale per qualsiasi donna a mio parere, ma il fatto che lui sia single entra in netto contrasto con quest'ultimo.

Tornando a me, non ho un fidanzato, il che è naturale visto la vita che conduco e che la mia vita sociale notevolmente ristretta.
Ne ho avuti due al liceo, l'ultimo si chiamava Liam. È stata una gran bella storia ma è finita quando sono andata via.
Da allora non ho più conosciuto nessuno, sono sempre stata troppo impegnata per poter pensare a queste cose.
Chase ha sempre insistito per presentarmi la sua cerchia di amici ma ho sempre rifiutato.
Il perché?
Beh la versione propinatagli era che non volevo lasciare a casa da soli i miei fratelli, quella vera è che avevo paura di affezionarmi troppo alle persone.
Sono stata abbandonata dai miei genitori, le persone che più al mondo dovrebbero volermi bene, figuriamoci se degli estranei si farebbero scrupoli a farmi soffrire ancora.
Non so come abbia fatto a legare con Chase e Zander, con loro è stato diverso.
Sono diventati parte della mia famiglia senza che io me ne accorgessi.
Ad essere onesta ero un po' invidiosa di Chase, anch'io avrei voluto una vita normale come la sua.Una bella famiglia, degli amici, spensieratezza e non troppe responsabilità.
Purtroppo per me non è stato così e me n'ero fatta una ragione.
Mi ero abituata a stare sola, fino al giorno in cui ho dato ascolto a Chase e ho incontrato una persona che in modo inaspettato ed improvviso ha messo tutto in discussione senza darmi neanche il tempo di rendermene conto.
Mi ha travolta come uno tsunami, come un tornado, spazzando via il già precario equilibrio che ero riuscita a costruirmi.
Se ne sono felice?
Si, lo sono.
Entrambi eravamo due pezzi smarriti dello stesso puzzle che aspettavano solo di essere uniti per potersi completare.
Noi ci siamo completati a vicenda e anche se è stata dura, adesso il puzzle è completo.
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Ciao a tutte!
Come promesso, ecco il prologo della nuova storia.
Spero vi piaccia e che vi abbia stuzzicate abbastanza da continuare a leggere  la storia!
Aggiornerò ogni settimana con un nuovo capitolo.
Baci a tutte!❤️

Come pezzi di un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora