CAPITOLO 19

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<<Ok, sono pronta!>>
<<Buona fortuna sorellona!>>
<<Andrai alla grande>>
<<Grazie ragazzi>> bacio loro la guancia ed esco di casa.
Stamattina comincio il tirocinio finalmente! Solo per questa mattina, andranno a scuola con Jack un amico di Gavin.
Giusto per organizzarmi con l'orario del tirocinio.
Sto fremendo dall'ansia e dall'emozione, non vedo l'ora di conoscere gli altri specializzandi e i vari primari.
Arrivo fuori il Los Angeles Community Hospital e parcheggio l'auto.
All'ingresso vedo Link che mi aspetta.
Con lui le cose vanno piuttosto bene, siamo usciti altre volte insieme ed è anche scappato qualche bacio.
Dall'esterno può sembrare che la mia vita stia prendendo una bella piega, ma la verità è che sento che mi manca qualcosa e anche se faccio finta di niente questa sensazione non va via e neppure diminuisce.
Allontano questi pensieri negativi e raggiungo Link
<<Buongiorno dottoressa>> mi da un fugace bacio sulle labbra.
Gli sorrido
<<Buongiorno dottore>> mi squadra attentamente con un sorrisetto furbo
<<Ti dona la divisa da specializzanda>> lo colpisco alla spalla giocosamente <<Smettila! Entriamo dai>>.
Appena entriamo veniamo travolti dal tipico odore di disinfettante. Raggiungiamo gli spogliatoi dedicati a noi e posiamo le nostre cose.
Negli armadietti troviamo un camice bianco, uno stetoscopio e un badge col nostro nome.
Super emozionata indosso tutto deponendo lo stetoscopio nella tasca. Faccio un giro su me stessa emozionata più che mai facendo ridere Link e attirando l'attenzione di una ragazza che mi sorride.
Andiamo nella hall principale dove sono raggruppati gli altri specializzandi e dopo poco arriva una donna castana,alta e di bell'aspetto sulla cinquantina.
Ha uno sguardo serio, duro e intimidatorio <<Salve a tutti. Sono la dottoressa Montgomery, il capo di chirurgia. Vi do il benvenuto al Los Angeles Community Hospital. In questo ospedale non sono ammessi scansafatiche per cui chiunque abbia voglia di perdere tempo può benissimo tornare da dove è venuto>> fa una pausa e il suo sguardo passa su tutti noi
<<Mi mette ansia>> bisbiglia Link ottenendo un senso di assenso da parte mia.
<<Verrete divisi in gruppi da quattro e affidati ogni giorno ad un primario diverso. Prima di dividervi, vi faccio fare un giro dell'ospedale. Chiaro?>>
<<Si dottoressa>> rispondiamo in coro.
Si volta e ci invita a seguirla.
L'ospedale è enorme, ci mostra i reparti, le sale operatorie, laboratori e quant'altro. <<Ti brillano gli occhi>>
<<Mi sento una bambina alle giostre>> scoppia a ridere mettendo una mano sulla bocca per non farsi sentire.
Tornati alla hall troviamo i primari pronti ad aspettarci.
<<Bene. Vi presento il dottor Frost, primario di chirurgia ortopedica. La dottoressa Wilson, primario di chirurgia cardio-toracica. Il dottor Holland, primario di chirurgia generale.La dottoressa Smith, primario di traumatologia mentre il primario di neurochirurgia sarà qui a momenti, ha avuto un'urgenza>>
Li guardo uno ad uno, ci studiano con la loro divisa blu da strutturati e i loro camici con tanto di nome cucito sul taschino. Noto lo sguardo della dottoressa Smith insistente su di me.
Mi guarda di continuo e a giudicare dagli sguardi di Link capisco che non è una mia impressione.
<<Scusate il ritardo, ho avuto un'urgenza con un paziente>>
No no no no.
Quella voce.. il sangue smette di scorrere, il cuore prende a battere forte e l'ansia mi travolge facendomi girare la testa e sudare le mani.
<<Kayla stai bene?>>
Link mi poggia una mano sulla spalla guardandomi preoccupato.
Scuoto la testa, sono paralizzata e non riesco a parlare.
<<Oh dottor Evans, eccola. Vi presento il primario di neurochirurgia del Los Angeles Community Hospital>>
Con queste parole la dottoressa Montgomery rende tutto più reale.
Sento lo sguardo indagatore di Link su di me, so che vuole una spiegazione e nolente o dolente devo dargliela.
<<Buongiorno ragazzi, in bocca al lupo a tutti>>
Ci sorride apparendo agli occhi di tutti tranquillo ma chi lo conosce, me compresa, sa che è tutto fuorché tranquillo.
Che sapesse del mio tirocinio qui?
Non credo sia possibile, si tratterebbe di favoritismo e questa è l'ultima cosa che voglio.
Tutto ciò che ho l'ho guadagnato da sola e così dev'essere per tutto ciò che avrò in futuro.
Noto mio padre scambiarsi uno sguardo fugace con la dottoressa Smith la quale fa un cenno quasi impercettibile nella mia direzione.
Mi faccio piccola piccola al fianco di Link nella speranza che i suoi occhi identici ai miei non mi vedano.
<<Hey, che succede?>>
<<I-io.. t-te lo spiego dopo>> annuisce preoccupato stringendomi la mano.
<<Se non ci sono domande, provvederei con lo smistamento per il primo giorno. I gruppi resteranno gli stessi ma ogni giorno ruoterete in modo da fare esperienza in ogni campo chirurgico prima della scelta finale>>
Non ricevendo alcuna domanda, la dottoressa Montgomery procede a suddividerci.
Comincio a pregare in tutte le lingue di non capitare con Patrick ed esulto mentalmente quando il capo associa il mio nome alla dottoressa Smith.
Il bisbiglio che si leva tra gli specializzandi sentendo il mio cognome,per me è assordante.
Spero che credano sia una coincidenza.
Non so cosa aspettarmi dalla Smith, i suoi sguardi su di me e quello d'intesa con Patrick non mi rendono del tutto tranquilla.
Per fortuna io e Link capotiamo nello stesso gruppo insieme a Lia Montclair, la ragazza dai capelli rossi che nello spogliatoio mi aveva sorriso, e un certo Luke Sullivan, alto e biondo.
<<Ok, potete andare>>
Il capo si dilegua andando via salendo lungo la scalinata d'acciaio sul lato destro della hall.
I vari gruppi iniziano a spostarsi seguendo ognuno il proprio primario lasciando un varco al centro e permettendo al mio sguardo di incontrare quello di mio padre. Non riesco a decifrare le emozioni che nascondono i suoi occhi, non capisco se è sorpreso di vedermi o se già lo sapeva. Quest'ultima opzione penso sia la più probabile a giudicare dal suo comportamento, spero per lui che non sia come penso.
La Smith gli posa una mano sulla spalla sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Lui sembra riscuotersi dai suoi pensieri battendo le palpebre.
Accenna un sorriso teso nella mia direzione senza però riceverne uno da parte mia.
Abbassa la testa annuendo tra se e se, guarda la Smith con lo sguardo di un cane bastonato e lei gli stringe di più la spalla. Chi è realmente questa donna?
C'è troppa confidenza tra i due e la cosa non mi piace.
<<Montclair, Sullivan, Stevenson e.. Evans con me>> pronuncia con esitazione il mio cognome innervosendomi ma non dico nulla.
Patrick mi rivolge un ultimo sguardo prima di portare con se il suo gruppo.
Seguiamo la dottoressa Smith fino ad una stanza
<<Il primo paziente di oggi è un signore di 64 anni..>>ci spiega il caso clinico e assegna ad ognuno di noi dei compiti.

Come pezzi di un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora