CAPITOLO 8

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E' il giorno dell'esame e l'ansia mi sta divorando.
Questa settimana è passata velocemente, ho visto ben poco i ragazzi per restare concentrata su questo esame e ad essere onesta anche per evitare Derek.
Non ho bisogno di distrazioni e beh lui è una gran bella distrazione.
Sono appena arrivata all'università con Chase che, come ogni volta che ho un esame, ha insistito per accompagnarmi.
<<Mancano 5 minuti>> dico torturandomi le mani
<<Respira, sei preparata e andrà benissimo>>
Detto ciò il professor Wilson chiama il mio cognome invitandomi ad entrare.
Prendo un respiro profondo ed entro nell'aula.

<<Bene signorina, credo che possa bastare. Ha risposto in modo eccellente a tutte le mie domande>> sorrido
<<Grazie professore>>
<<Ringrazi se stessa. Le do una A- e la aspetto per la tesi finale signorina Evans>> sgrano gli occhi felice e sorpresa.
Avevo intuito che l'esame fosse andato egregiamente ma non mi aspettavo una A- soprattutto da lui che in quanto a voti ha il braccino corto.
<<Grazie professore!>> sorrido ancora ed esco dall'aula.
Chase è qui fuori ad aspettarmi, lo raggiungo e gli salto addosso.
<<A- ! Non ci posso credere!>> arpiona le sue braccia alla mia schiena ridendo felice
<<Sapevo che ce l'avresti fatta! Sono super felice per te principessa>> mi mette giù e mi deposita un dolce bacio tra i capelli.
Adoro Chase e la sua dolcezza.
Senza di lui non so come avrei fatto in tutti questi anni.
<<Devo andare a prendere Chloe a scuola, mi accompagni?>> annuisce e insieme ci dirigiamo verso la scuola di mia sorella.

Consegno il conto al tavolo 12 e porto i piatti vuoti in cucina.
Torno al bancone e sospiro stanca
<<Stasera è massacrante>> annuisco a Zand
<<Già. Inoltre l'assenza di Chase si sente>> si porta una mano sul cuore assumendo una falsa espressione ferita <<Ahi. Così mi spezzi il cuore! Io non ti basto?>> scoppio a ridere e gli scocco un bacio sulla guancia
<<Va meglio?>> fa un'espressione soddisfatta e annuisce.
Metto sul vassoio l'ordine del tavolo 9 che si trova in un angolo meno visibile e al quale è seduto un uomo che ha ordinato la sua quarta birra.
Mi chiedo come faccia a berne quattro, io alla prima già mi sento scombussolata.
<<Ecco a lei>>
Poggio il vassoio sul tavolo e gli porgo la birra con qualche stuzzichino offerto dalla casa per cercare di impedire o quantomeno limitare la sua sbronza <<Grazie bellezza>> biascica verso di me.
Gli rivolgo un sorriso tirato e neanche il tempo di girarmi per andare via, mi afferra per la vita costringendomi a sedermi sulle sue gambe
<<Il tuo corpo.. mi fa impazzire. Queste tette e questo culo.. mmh>> posa una mano sulla mia coscia scoperta a causa della posizione scomoda in cui sono.
Scosto malamente la sua mano e tento di divincolarmi ma aumenta la presa forte nonostante non sia del tutto sobrio.
<<Lasciami subito!>> sorride beffardo mettendo in mostra una dentatura gialla dovuta molto probabilmente a quintali di sigarette che mi provoca un senso di nausea.
<<Forza puttanella non fare la difficile>> avvicina la sua bocca al mio orecchio
<<Vedrai, sarà l'esperienza più bella della tua vita>> faccio una smorfia che sono sicura esprima tutto il mio ribrezzo.
Mi divincolo ancora e quando sto per tirargli un pugno dove non batte il sole con la mano libera, un corpo pesante e decisamente forte mi tira via per poi afferrare il collo della maglietta sudicia dell'uomo
<<Osa rientrare in questo posto o avvicinati di nuovo a lei e giuro che non arriverai al giorno successivo>> ringhia Derek e giuro che la sua voce è talmente gelida e dura da mettere paura a chiunque.
Gli molla un pugno forte sullo zigomo destro.
L'uomo geme di dolore e subito dopo viene spinto con forza verso l'uscita del pub
<<Togliti subito dalle palle>> scappa via intimorito barcollando e sono certa che non lo vedremo più.
Il ragazzone tatuato si avvicina velocemente a me prendendomi il viso tra le mani e scrutando quest'ultimo e il mio corpo con estrema attenzione
<<Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?>>
Sono letteralmente  scombussolata dal suo comportamento premuroso, gentile e aggiungerei persino dolce.
Annuisco soltanto ancora sotto shock per l'accaduto.
In passato mi è capitato che alcuni clienti ci provassero con me ma mai nessuno si era mai permesso di insistere in maniera così insistente e quasi violenta.
Sospira e probabilmente resosi conto di avere ancora il mio viso tra le mani, si scosta bruscamente da me provocandomi un senso di vuoto e facendomi sentire la mancanza del calore delle sue mani sul mio viso.
<<Quando stacchi aspettami>> dice con tono distaccato e guardando ovunque tranne che me.
Non mi da il tempo di rispondere che si dirige con passo pesante e svelto all'uscita.
Va via così, di fretta, lasciandomi qui impalata come una perfetta imbecille.
Sono davvero impressionata dal suo atteggiamento.
Mi sono sentita importante per lui almeno per un momento.
Con lui è sempre così, un attimo prima sono sulle nuvole e l'attimo dopo mi ritrovo spiaccicata a terra e più confusa di prima.
Mi riscuoto dai miei pensieri quando sento una mano poggiarsi sulla mia spalla
<<Kayla stai bene?>>
<<Si si Zand. Avrei bisogno di una boccata d'aria>> mi rivolge un'occhiata preoccupata e so che non se l'è bevuta
<<Certo vai pure, ti copriamo io e Carmen>> annuisco ed esco fuori.
Respiro a pieni polmoni l'aria stranamente fresca di Los Angeles cercando di deviare i miei pensieri da quell'uomo e da Derek.
Mi chiedo perché mi abbia chiesto di aspettarlo, che intenzioni ha?
Sbuffo esasperata e dopo qualche minuto rientro dentro.

Come pezzi di un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora