CAPITOLO 33

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<<E allora io gli ho detto: "Senti bello ma con chi credi di avere a che fare?"E lui..>>
Sono in caffetteria con Maddy e Sky e nell'attesa che arrivino gli altri mi sta raccontando del suo litigio con Steve.
La ascolto ma senza prestare troppa attenzione, il giusto per capire di cosa sta parlando.
<<Che ne pensi?>> scoppio un palloncino con la gomma prima di chiuderla in un fazzoletto e buttarla.
<<Ha chiaramente sbagliato lui>> batte la mano sul tavolo
<<Ecco! Brava!>>
Avere ragione è la cosa che ogni donna adora più di ogni altra cosa, inutile prenderci in giro o essere delle perfette ipocrite negandolo.
Il godimento che si prova nel sentire l'altro darci ragione, è un qualcosa che potrebbe paragonarsi ad un orgasmo, si un orgasmo per il proprio ego.
<<Ok ha sbagliato però dovreste trovare un punto d'incontro e chiarire>> conclude Maddy mentre gli altri si avvicinano al nostro tavolo.
Stupidamente lo cerco con lo sguardo tra i ragazzi realizzando poi che non è entrato con loro da quella porta e sicuramente non lo farà più.
Era diventata un'abitudine cercarlo tra la gente mentre il mio corpo e il mio cuore fremevano dalla voglia di vederlo e unire le nostre labbra in uno dei nostri dolci baci.
Il bacio di Carter sulla guancia seguito da quello di Chase e i saluti di tutti gli altri, mi riportano alla realtà.
<<Ciao ragazzi>> Chase si siede al mio fianco posando un braccio sulle mie spalle.
<<Avete già ordinato?>> Brandon prende il menù aprendolo e leggendolo insieme ad Isaac
<<Aspettavamo voi ma sappiamo già cosa prendere>>
Dopo aver scelto chiamiamo una cameriera che prende le nostre ordinazioni consegnandocele pochissimi minuti dopo. Bevo un sorso della mia spremuta mentre tutti mangiano qualcosa guardandomi di tanto in tanto.
Li conosco, si stanno trattenendo dal dirmi qualcosa.
Sbuffo
<<Qual è il problema?>> chiedo posando il bicchiere
<<Non credi che dovresti mangiare qualcosa?>>
<<Si insomma, sei dimagrita abbastanza>>
<<Non fa male al bambino?>>
Frasi di questo tipo escono fuori dalle bocche di ognuno dei presenti.
<<Non sono dimagrita, sto bene e il mio bambino anche. Non ho bisogno di mangiare e lui ha tutto quello che gli serve>> tocco il mio pancino dolcemente catturando il loro sguardo su di esso.
<<Si ma..>> guardo Isaac intimandogli con lo sguardo di stare zitto.
Sospira e non continua.
Ascolto i loro discorsi terminando la mia bevanda quando Travis richiama la mia attenzione.
<<Mi ha chiamato zio Robert>> inarco un sopracciglio
<<Oh, mi fa piacere>>
Che diavolo mi interessa?
Mi guarda male poi continua.
<<Mi ha chiamato perché sono settimane che non vedono e non sentono Derek..>> Lo interrompo subito sentendo il cuore ancor più pesante.
<<Non sono cose che mi riguardano e comunque sia non potrei aiutarli>>
<<Lo so però non credi che i genitori di Derek..>> chiudo gli occhi infastidita da quel nome
<<Travis potresti gentilmente evitare di pronunciare il nome di quello stronzo? E ti ripeto che non voglio saperne niente!>>
È così difficile da capire che non voglio parlare di lui?
Evidentemente si.
<<Ok, va bene però fammi finire. Penso che dovrebbero sapere che sei incinta, insomma stanno per diventare nonni>>
Non ci avevo pensato.
Forse diversamente dal loro figlio, saranno contenti della mia gravidanza.
Tuttavia questo comporterebbe una loro presenza maggiore e oltretutto se ho imparato a conoscerli almeno un po', cercheranno in tutti i modi di aiutarmi anche economicamente con il bambino del loro adorato figlio ed io voglio distaccarmi totalmente da tutto ciò che lo riguarda.
<<Digli quello che vuoi, mi farebbe piacere che mio figlio o mia figlia avesse dei nonni ma questo non significa che debba ritrovarmeli sempre intorno e soprattutto non voglio un centesimo da loro, non voglio avere niente a che fare con tutto quello che lo riguarda. Crescerò mio foglio o mia figlia con le mie forze, mie e di nessun altro>>
Mi fissa senza una chiara espressione in volto e senza dire niente come gli altri.
<<Hai capito Travis?>>
<<Si Kay>> si addolcisce e non aggiunge altro.
Forse sono stata troppo cinica?
Ma in fin dei conti ho solo detto quello che penso.
Io non ce l'ho con Adele e Robert.
Li voglio nella vita di mio figlio ma alle mie condizioni.
Non mi serve l'elemosina di nessuno. Sposto lo sguardo su tutti gli altri per poi riportarlo su di lui che ha ripreso a parlare sorprendendomi
<<Io al tuo posto non avrei accettato di far avvicinare neppure loro a mio figlio>>
<<Noi siamo dalla tua parte e vogliamo che tu stia bene>>
<<Io sto bene Brandon>>
Scandisco le parole per enfatizzare il concetto.
<<No non è vero. Non sorridi più, parli poco, non mangi, sei.. non lo so se sei triste o arrabbiata, non riusciamo a capirlo ma di sicuro non stai bene>> Maddy parla al plurale rendendo il pensiero comune.
<<È solo un periodo particolare ma sta passando, sono tornata in ospedale da una settimana>>
<<Si ma sempre da una settimana non entri in sala operatoria e se non sbaglio i chirurghi, specialmente chi si sta specializzando, amano entrare in sala>> puntualizza Chase.
Ha di sicuro parlato con mio padre.
Ottimo, devo ricordarmi di dirgli che deve tenere la bocca chiusa.
<<E quindi? Cosa vorrebbe dire? Mio padre ti ha anche riferito perché non entro in sala operatoria? No, perché non lo sa neanche lui>> incrocia le braccia al petto sfidandomi
<<Sentiamo, perché non vuoi operare?>>
<<Perché non ho la mente sgombra e gradirei non ammazzare nessuno sul tavolo operatorio soltanto perché non sono in grado di tenere la mia fottuta vita privata di merda fuori da quella sala!>>
<<Allora concordi con noi che non stai ancora bene e che hai bisogno di aiuto? Ti rendi conto che da quel giorno non ne abbiamo mai apertamente parlato? Non mi hai mai detto come ti senti, se sei arrabbiata con lui, se lo odi, niente Kayla. Ti sei chiusa in quella stanza con i tuoi pensieri e le tue emozioni e non ci hai permesso di aiutarti, non mi hai permesso di starti vicino, di ascoltarti come tu hai fatto con me quando Dayane mi ha tradito>>
Mi accascio contro lo schienale della sedia.
Ha perfettamente ragione, mi sono barricata in quella stanza lasciando il mondo fuori, lasciando Chase fuori.
<<Hai ragione, hai pienamente ragione ma cosa vuoi che faccia? Che ti parli di come mi sento?>> scosto i capelli dietro le spalle infastidita dalla loro presenza
<<Non lo so neanche io come mi sento Chase! Mi sento stanca, apatica, svuotata di ogni emozione.La persona che amo mi ha usata a suo piacimento lasciandomi sola quando si è ritrovato in una situazione per lui scomoda quando invece per me questo bambino è la cosa più bella che mi potesse capitare. Nonostante questo non riesco ad odiarlo, vorrei odiarlo lo giuro ma i-io non ce la faccio ed è perennemente nella mia testa>> rido nervosamente
<<Cos'altro vuoi sapere eh? Che spero ogni giorno che il mio bambino non abbia i suoi occhi perché ne morirei? Vorrei piangere per sentirmi meglio, per sentirmi meno un automa che va avanti senza provare emozioni ma non riesco a fare neanche quello! Non riesco neppure ad essere arrabbiata per questa situazione di merda. Sono vuota! Un fottutissimo involucro privo di consistenza>> allargo le braccia facendole ricadere lungo i fianchi poi poso le braccia sul tavolo tenendo la testa bassa
<<E la cosa più brutta è che riconosco di essere patetica come mia madre. L'ho tanto criticata per non aver reagito quando papà è andato via ed ora eccomi qui a giocarmela quasi alla pari con lei. Ridicola e patetica. Come posso pretendere che Gavin e Chloe affrontino la vita sempre a testa alta se poi io per prima crollo come se fossi un castello di carta?>> scuoto la testa e strizzo gli occhi a questa amara verità.
Qualcuno tenta di dirmi qualcosa ma viene interrotto da Carter
<<Ora basta dolcezza, ti sei autocommiserata abbastanza. Adesso ti dico io cosa vediamo noi dall'esterno>> mi alza il mento costringendomi a guardarlo <<Vediamo una ragazza, anzi una donna, che ha lottato per buona parte della sua vita per se stessa e per i suoi fratelli, una donna dal cuore d'oro, sempre gentile e pronta ad aiutare chi ha bisogno. Nessuno avrebbe mai avuto la forza che hai avuto tu a 13 anni così come a 18 e questa forza ti ha permesso di arrivare dove sei oggi senza mai scoraggiarti; ma arriva un momento nella vita in cui anche il più forte dei guerrieri si sente pronto a deporre le armi. In quel momento sai cosa si fa? Si cade, ci si fa male e poi ci si rialza più forti e cazzuti di prima. Tu sei caduta, ti sei fatta male ma ancora non ti sei rialzata. Credi di averlo fatto ma non è così e per poterti rialzare devi convincere te stessa che puoi vincere anche questa battaglia. Ricorda però che nessuno ha mai vinto una battaglia da solo e tu hai un bell'esercito pronto a combattere con te>> termina il suo discorso centrando in pieno la mia anima e il mio cuore.
Le mie guance si bagnano di lacrime, ecco la mia resa, il mio deporre le armi.
Mi alzo e mi sporgo verso di lui, lo abbraccio e piango sulla sua spalla mentre le sue braccia mi danno conforto
<<Brava dolcezza, così si fa. Passerà te lo giuro>> sussurra accarezzandomi i capelli.
Mi scosto
<<G-grazie Cart>> mi accarezza la guancia e mi sorride
<<Non meriti tutto questo piccola>>
Lo so, non lo merito.
Guardo tutti gli altri e scoppio a piangere di nuovo.
<<Vi v-voglio bene, siete la mia famiglia>> singhiozzo ancora.
È come se le parole di Carter avessero bucato un palloncino pieno di acqua che adesso cade come una cascata.
<<Anche noi tesoro>>
<<Sei la nostra migliore amica e se stai male tu stiamo male anche noi>>
Chase mi fa sedere sulle sue ginocchia
<<Hey basta piangere>> porta dietro l'orecchio alcuni capelli che si erano appicciati sulla guancia madida di lacrime.
<<Avevo bisogno di sfogarmi e gli ormoni non aiutano>> scoppiano a ridere e per la prima volta dopo quasi un mese, rido anch'io.
<<Ecco la nostra Kayla>> sorrido a Brandon poi vengo attirata dalla voce squillante di Maddy
<<Ok basta lacrime. Forza usciamo da qui e andiamo in quel bellissimo negozio per neonati vicino casa mia. Il nostro nipotino non ha neanche una tutina e la zia Maddy muore dalla voglia di comprargliene una!>> batte le mani guardandomi furba.
Sono sicura che ancor prima che nasca, mi ritroverò sommersa da tutine, scarpine e quant'altro.
<<Veramente lo zio Chase ha già preso una piccola cosina>> sussurra il mio amico all'orecchio.
Lo guardo sorridente mentre piano piano gli altri si alzano per andare a pagare.
<<Davvero? Cos'è?>> mi bacia la punta del naso
<<È una sorpresa. Ora andiamo altrimenti Maddy ci ammazza, anzi no ammazza solo me>> ridacchio e mi alzo raggiungendo gli altri con lui al mio fianco.

Come pezzi di un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora