CAPITOLO 6

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<<Kayla! Kayla è tardissimo, svegliati!>>
Quella che credo sia la voce di mio fratello, mi trascina via con la forza dal mondo dei sogni.
Mugolo qualcosa di incomprensibile per niente intenzionata ad aprire gli occhi.
<<Kayla cazzo ti devi alzare! Facciamo tardi a scuola e tu hai lezione>> apro velocemente gli occhi e scatto a sedere nel letto
<<Ma che ore sono?>>
<<Sono le 8:00! Ma che hai fatto ieri sera?Puzzi di alcol e fumo. Ti sei ubriacata?>> urla guardando schifato dal mio aspetto e sono certa che non ha tutti i torti. In più ho la testa che mi scoppia.
Mi alzo subito dal letto
<<Vado a fare la doccia, prometto che arriverete in orario!>> scappo in bagno e faccio una doccia quanto più in fretta possibile.

Alle 8:30 siamo in macchina e siamo in ritardo visto che il loro ingresso è per l'appunto alle 8:30.
<<Quindi che hai combinato ieri sera?>> Ieri sera, già.
Sotto la doccia ho avuto la deliziosa opportunità di ricordare tutto quello che era successo ma ho preferito pensarci in un secondo momento visto che era tardi e visto il mio mal di testa che non è per niente diminuito nonostante abbia preso un'aspirina.
<<So cosa stai pensando e ti sbagli, non ero ubriaca ma semplicemente un po' brilla>>
<<E ti aspetti che io ci creda? Le persone brille almeno si cambiano prima di andare a dormire, quelle ubriache non lo fanno o per lo meno non da sole>>
Ha ragione, ha pienamente ragione ma questo non lo saprà mai
<<Gavin non ero ubriaca, non mi sono cambiata perché ero stanca, sono tornata molto tardi tutto qui>> sbuffa arrabbiato
<<Non ti credo ma fingerò di farlo. Sei tornata con Maddy e Sky?>>
Non ho intenzione di dirgli che mi ha riaccompagnata Derek, so che si arrabbierebbe dato che non gli va a genio e in più non è ancora il momento di pensare a lui.
Per fortuna a salvarmi è l'arrivo a destinazione
<<Siamo arrivati, è tardi dovresti proprio scendere>> mi guarda storto
<<Non me la conti giusta ma sono in ritardo per cui ne riparliamo>> annuisco solo per accontentarlo e appena scende sfreccio verso la scuola di Chloe che si trova per fortuna poco distante dall'università.
<<Ti sei divertita ieri con Aria e Gavin?>> la guardo dallo specchietto e fa un sorriso che mi rasserena
<<Si, è simpatica>> sorrido anch'io
<<Anche a me è simpatica>>
<<Ero gelosa ma non dirlo a Gavin>> ridacchio e faccio il segno della zip sulla bocca
<<Bocca cucita>> sorride compiaciuta e quando arriviamo al suo istituto, la accompagno dentro per poi dirigermi all'università.

<<Dunque, il miglior clippaggio di un aneurisma celebrale, è quello che consente la massima esclusione della dilatazione aneurismatica e la migliore preservazione del flusso ematico dei rami a valle di tale dilatazione>> trascrivo ogni singola parola del professor Mitchell.
Oggi ha fatto una lezione di approfondimento sul clippaggio di un aneurisma e sinceramente non vedo l'ora di iniziare il tirocinio per mettere in pratica tutta questa favolosa teoria.
Amo neuro, ritengo affascinante lo studio del cervello che, oltre a determinare il funzionamento del nostro intero organismo, gestisce anche le nostre emozioni per cui anche il minimo "danno" potrebbe influire sulle nostre scelte e sui nostri sentimenti.
Ci sono persone che inconsapevoli di avere un tumore al cervello che premeva sulla sfera emotiva, hanno perso persone importanti nella loro vita o preso decisioni azzardate pentendosene poi una volta rimossa la massa.
Ho sentito di persone mettere in discussione persino il proprio matrimonio dopo la rimozione del tumore.
<<Bene ragazzi, per oggi può bastare>> il professore pone fine alla lezione e con calma ripongo quaderno e astuccio nella tracolla.
Uscita dalla classe recupero il telefono dalla tasca del giubbotto di pelle e trovo un messaggio di Sam, due chiamate perse da un numero sconosciuto e altre da Gavin inclusi mille messaggi sempre da parte sua in cui mi dice di chiamarlo subito.
E' molto strano, Gavin non chiama mai quando è a scuola, al massimo mi scrive.
E poi quel numero, mi ha chiamata due volte quindi doveva essere una cosa importante per insistere.
L'ansia che possa essere successo qualcosa a lui o a Chloe o peggio, che abbiano scoperto che vivano con me e non con il loro tutore legale, si palesa opprimendomi il petto.
Compongo di fretta il numero di mio fratello nella speranza che mi possa rispondere
<<Kayla! Cazzo finalmente!>>
<<Scusa, ero a lezione e avevo il telefono senza suoneria. E' successo qualcosa?>> l'ansia mi sta divorando mentre esco dall'edificio e mi avvio verso il parcheggio.
Percepisco uno sguardo insistente su di me e come se il mio corpo avesse percepito la sua presenza, volto il capo verso destra incrociando i miei occhi color miele con due perle chiare e penetranti.
I soliti brividi, il solito fuoco nel petto e la solita morsa allo stomaco, mi travolgono come uno tsunami come ogni volta che ci guardiamo o che siamo troppo vicini.
Come ieri sera, ricordo tutto per sfortuna ma non è il momento di pensarci.
<<Ha chiamato la scuola di Chloe, devi andare subito lì. Non mi hanno detto cos'ha combinato ma la maestra sembrava abbastanza preoccupata>>
<<Cosa!?>> urlo facendo girare molti nella mia direzione incluso lui che mi guarda con un cipiglio confuso.
<<Oh mio Dio, oh mio Dio>> sono nel panico.
Passo la mano libera tra i capelli mentre la mia mente va in panne.
Ok, calma Kayla, respira.
<<Kayla calma, non andare nel panico va bene? Stai tranquilla, adesso però corri a scuola e fammi sapere>>
<<Si, vado subito>> metto giù e corro verso la macchina. Metto in moto. Almeno ci provo, visto che ha deciso proprio ora di non fare il suo dovere
<<No, no, no, ti prego. Non adesso>> riprovo ancora ma niente, non ne vuole sapere.
Sbatto le mani sul volante
<<Fanculo! Fanculo!>>
Poggio la fronte sul volante cercando una soluzione il più in fretta possibile.
Sento qualcuno bussare al finestrino.
Che figura, sembrerò una disperata.
Alzo la testa e mi sorprendo nel vedere Derek.
Apro la portiera dato che il finestrino non funziona se la macchina non è accesa.
<<Serve una mano?>>
Derek Emerson mi sta sul serio chiedendo se ho bisogno di aiuto?
<<Non parte>>
<<Scendi, fammi dare un'occhiata>> un po' titubante obbedisco cedendo il posto a lui che prova come me, a mettere in moto <<E' la batteria, è scarica. Non ho i cavi con me, altrimenti avremmo risolto subito>>
Perfetto!
Porto una mano sulla faccia cominciando a pensare a come arrivare alla scuola di Chloe che oltretutto non è neanche molto lontana con l'auto ma lo è per poterla raggiungere a piedi.
Fortuna vuole che prima di un'ora, non passa nessun pullman.
Quanto posso essere sfigata?
<<Ti accompagno io a casa>>
<<Non devo andare a casa>>
<<Cos'è successo? Sei preoccupata e nervosa>>
Sono così trasparente per lui?
<<Mi ha chiamata la scuola di Chloe, non so cosa sia successo ma devo correre lì>> dico gesticolando, cosa che faccio sempre quando sono nervosa o stressata.
Resta per un po' in silenzio a guardarmi e per quanto mi piaccia guardarlo, ora non ne ho proprio il tempo.
<<Ti ci porto io>>
Oh no, io e lui nella stessa macchina da soli, non se ne parla.
Non dopo ieri sera o meglio, dopo la pessima figura di ieri sera.
Cazzo, ero così ubriaca da averlo provocato strusciandomi su uno sconosciuto per poi dirgli che è figo e sexy!
Sto per rifiutare, ma il ragazzone qui presente sembra avermi capita
<<Sono l'unica soluzione che hai ed è solo..>>
<<Si solo un passaggio, non devo dargli troppa importanza>> ripeto cantilenando le parole che mi disse quella sera.
Stringe le labbra nervoso, come se si fosse pentito di aver detto quelle parole, ma conoscendolo, dubito che stia avendo un momento di redenzione!
<<Hai tre secondi per salire in macchina, dopodiché me ne vado>> dice aprendo la sua auto che si trova due posti dopo la mia.
Per quanto odi il fatto che mi abbia imposto un ultimatum con il suo solito modo arrogante, so che è la mia unica soluzione.
Mette in moto e capisco che devo muovermi.
Mi fiondo in macchina e lui parte tentando di nascondere un sorrisetto compiaciuto.
Si beh Emerson, stavolta hai vinto tu.

Come pezzi di un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora