Quando mi sveglio intorno a me c'è ancora più silenzio della volta precedente e la stanza è totalmente bianca.
Apro gli occhi e mi volto a destra per guardare Derek ma non c'è nessuno, solo un odioso monitor e un porta flebo.
Sgrano gli occhi vedendo del sangue all'interno del sacchetto.
Perché mai mi stanno facendo una trasfusione?
E perché non c'è Derek in stanza con me?
Ricordo cos'è successo, l'incontro con i signori Emerson, lo scontro con Adele, la ferita infettata, la paura negli occhi di Derek e poi Holland.
Dopodiché buio totale.
Forse sono morta e questo è un sogno? Perché non c'è nessuno?
E ora come faranno i miei fratelli?
Gli è rimasto solo Patrick, spero si occupi lui di loro.
E Derek?
Proprio ora che le cose stavano prendendo una buona piega..
Non ho potuto salutare nessuno, avevo tante cose da dire a tutti, avrei voluto dire a mio padre che lo perdono, ai miei fratelli che gli sono comunque vicino, a Derek che è stato l'amore più grande della mia vita e almeno una volta avrei voluto dire ai miei amici che gli voglio bene e che mi hanno cambiato la vita.
Questi sono gli unici rimpianti che ho, per il resto posso affermare di non averne.
<<Bentornata>> la voce del dottor Holland cancella questi pensieri.
Mi volto verso di lui, indossa una tuta medica in plastica azzurra, mascherine e guanti.
Vedendolo vestito in questo modo, capisco che mi trovo in una camera sterile.
<<Non sono morta?>>
<<Per chi mi hai preso? Non ti avrei mai fatta morire nella mia sala operatoria!>> sorrido e a giudicare dalla forma degli occhi, capisco che anche lui sta sorridendo.
<<Sei in una camera sterile. Purtroppo dopo l'asportazione di quel pezzetto di milza si è formata un'infezione che si stava estendendo all'esofago ma l'abbiamo presa in tempo. Può capi..>> <<Lo so, non è molto comune ma può capitare. L'ha tolta tutta?>> chiedo impaurita
<<No, sono riuscito a togliere solo la zona infettata, ho inondato la zona con una soluzione antibiotica e adesso dovrai continuare a prenderne>> sospiro sollevata
<<Allora perché la trasfusione?>> chiedo confusa
<<La conta dei globuli era troppo bassa>> giusto, che scema
<<Immagino che non posso vedere nessuno>> scuote la testa
<<Solo attraverso quel vetro. È meglio che resti lontana dal mondo esterno per evitare qualsiasi tipologia di germi e batteri>> indica una grande parete in vetro alle sue spalle
<<Potrai anche parlarci, ci sono degli altoparlanti ma nessuno può entrare escludendo me e gli infermieri, sei troppo debilitata>>
Tutto questo è orribile, resterò qui dentro senza poter avere un vero e proprio contatto con qualcuno, per chissà quanto tempo.
Come se avesse percepito i miei pensieri, Holland mi posa una mano sulla spalla
<<Andrà tutto bene Kayla, sei giovane e anche se la degenza sarà più lunga, ti riprenderai alla grande>> annuisco e cerco di pensare positivo.
In fondo com'è che si dice?
Dopo ogni tempesta esce sempre il sole.
<<Oh dimenticavo..>> tira fuori dalla tasca della tuta un paio di guanti
<<Mettili>> lo guardo confusa e rotea gli occhi
<<Suh forza, non ho tutto il giorno>> obbedisco e dall'altra tasca tira fuori il suo cellulare.
Smanetta un po' con esso, poi me lo porge
<<Il tuo ragazzo non può alzarsi e se non l'avessi accontentato mi avrebbe ammazzato una volta ripresosi>> sbuffa divertito.
Fa partire una videochiamata e in due secondi compare sullo schermo il bellissimo volto di Derek
<<Kayla! Sei sveglia, grazie a Dio! Come ti senti? Non mi lasciano uscire da questa cazzo di stanza per venire da te>> gli sorrido
<<Ciao anche a te>> ridacchio strappandogli un sorriso
<<Sto bene tranquillo e tu non azzardarti a scendere da quel letto e non uccidere nessuno>> ghigna divertito
<<Quello stronzo ti ha detto tutto>>
<<Hey! Quello stronzo è qui e ti ricordo che ha in ostaggio la tua ragazza>> scoppio a ridere
<<Ahi! Non fatemi ridere vi prego>> Der mi sorride e resto a guardarlo ammaliata <<Ok piccioncini, io devo lavorare>> il mio ragazzo sbuffa e gli sorrido
<<Adesso vado, fai il bravo>> annuisce
<<Vengo da te appena posso. Ti amo>> il mio sorriso si allarga ancora di più e sono certa di avere una faccia da ebete <<Anch'io>> dopo un ultimo sorriso terminiamo la chiamata e passo il telefono a Holland
<<Dio! Ho bisogno di una dose d'insulina, mi avete fatto salire il diabete>> dice uscendo dalla stanza mentre rido maledicendo questi punti.
Sono felice che tra noi si siano risolte le cose, nonostante sia un po' strano lo trovo simpatico.
Qualche minuto più tardi, anche i miei amici, Link, Gavin e Chloe vengono a salutarmi, rigorosamente attraverso quel maledetto vetro.
Anche mio padre è venuto e gli ho raccomandato di pensare lui ai miei fratelli.
Sono certa che non c'era neanche bisogno di dirglielo, l'avrebbe fatto da solo, ma nei loro confronti sono un po' una mamma chioccia.
Ora non mi resta che starmene buona buona a letto e pensare a guarire il prima possibile.
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Come pezzi di un puzzle
Romance[Completa in revisione] Kayla Evans aveva una vita perfetta finché un avvenimento ha cambiato tutto e si è trovata sola a prendersi cura dei suoi fratelli, scappando poi con loro per dargli una vita migliore. Proprio quando credeva di aver trovato...