CAPITOLO 15

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Ieri sera arrivati a casa ho chiesto a Chase di dormire con me.
Avevo bisogno di lui.
Ora sono le 10:00 di mattina.
Mi sono appena svegliata e Chase non è a letto, probabilmente è in bagno o in cucina.
La mia voglia di alzarmi dal letto è pari a zero e il macigno che mi opprime il petto è  ancora troppo pesante.
Fisso il soffitto ripensando a tutto quello che è successo ieri.
Non riesco ad interpretare il suo comportamento.
Era lì a baciarsi con Ava come se non mi avesse lasciata in camera da letto dopo aver fatto sesso con me come se fossi una delle sue puttane, e l'attimo dopo provava a smentire il fatto che per lui sono stata solo una scopata.
Dico provava perché non ha mai completato il suo discorso e questa cosa mi manda in bestia.
Le parole non dette sono il più grande rimpianto che una persona possa avere. Forse è per questo che quella sera gli ho confessato di amarlo, perché preferisco dire le cose come stanno piuttosto che tenerle per me e rimpiangere in futuro di non averle dette, magari chiedendomi di continuo come sarebbero andate le cose se avessi parlato.
<<Hey, sei sveglia>> Chase entra in camera con un vassoio tra le mani.
Gli sorrido debolmente
<<Buongiorno>> poggia il vassoio sul comodino
<<Come stai?>> faccio spallucce perché non basterebbero mille parole per descrivere il mio stato d'animo.
Sospira sedendosi accanto a me
<<Ho accompagnato i ragazzi a scuola>> annuisco soltanto, non ho voglia di parlare <<Ti ho portato la colazione. Allora abbiamo pancake, biscotti al cioccolato e un bel cappuccino con tanta tanta schiuma>> guardo il vassoio e tutto questo cibo mi provoca un senso di nausea.
<<Mh io.. ecco non ho molta fame. Ti ringrazio sei stato molto dolce e in realtà volevo ringraziarti per quello che hai fatto ieri>> abbasso lo sguardo evitando i suoi occhi.
Non so perché ma non voglio vedere il suo sguardo sicuramente triste e preoccupato per me.
Mette due dita sotto al mio mento sollevandomi il viso affinché lo guardi <<Non devi ringraziarmi per niente. Sai quanto tengo a te, voglio proteggerti da tutto e tutti per non vederti soffrire>>  <<Lo so e mi dispiace di averti mentito e nascosto questa cosa>>
<<Non importa ho capito perché l'hai fatto e anche se lo ritengo sbagliato, ti conosco e so che pensi sempre prima agli altri e poi a te stessa>>
Non rispondo finché non mi pone la domanda che più temevo
<<Sei davvero innamorata di lui?>> sussulto nonostante mi aspettassi questa domanda e riporto lo sguardo al soffitto stando zitta per qualche secondo
<<Si, e fa male sapere di non contare nulla per lui. Fa altrettanto male avere la certezza che quello che è successo per lui ha contato meno di zero mentre per me è stato davvero fantastico. E non mi riferisco al.. mh sesso in se cioè si anche quello>> trattiene una risata notando il mio imbarazzo nel formulare l'ultima frase <<Dai non prendermi in giro>> alza le mani in segno di resa e mi fa segno di continuare
<<È quello che ho provato che ha reso tutto così bello. Ho visto un lato di lui che pochissime volte ha mostrato, quella parte  che nasconde sotto una maschera di arroganza. Ma credo che tutto questo era solo un'illusione, solo una scusa creata della mia mente per camuffare la stupidaggine che stavo facendo. Lui stesso l'ha detto: "Non provare a convincere te stessa di cose che non esistono". Credo che abbia ragione>> butto giù il groppone che mi attanaglia la gola e asciugo velocemente una lacrima ribelle
<<Scusa non voglio piangere ancora>> resta in silenzio per una manciata di secondi
<<Kay conosco da Derek da anni e ieri sera per quanto fossi arrabbiato con lui, ho capito che non è vero che per lui non conti niente. L'ho visto fregarsene di ogni ragazza con cui è stato, persino quando in lacrime dicevano di provare qualcosa e in nessuna di quelle occasioni si è mai giustificato o cose del genere come ha fatto ieri sera con te>>
Mi alzo dal letto iniziando a sistemare i panni accumulati sulla sedia nell'ultimo periodo
<<Ti sbagli e poi non si è giustificato. Forse ci ha provato ma non l'ha fatto>>  <<Non credo di sbagliarmi>> butto sulla scrivania una maglia
<<E anche se fosse? Mettiamo caso che per lui io conti qualcosa, cosa cambierebbe? Resta comunque che lui ha ammesso tutt'altro>> solleva le spalle <<Non lo so Kayla. Dopo anni ancora non sono riuscito a capirlo ma l'atteggiamento di ieri sera non era quello del solito Derek che se ne frega se ha ferito qualcuno>> non dico più nulla lasciando cadere l'argomento.
Passo il resto della giornata sul letto, da sola coi miei pensieri.
Ho pregato Chase di andare via e dopo svariati tentativi di convincermi ad uscire per passeggiare all'aria aperta, mi ha accontentata.

Come pezzi di un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora