Capitolo 4

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Mi sveglio di colpo con il campanello che suona.

Oddio,chi è alle sei di mattina?! Ho due giorni liberi a disposizione visto che ho mollato il capo a Lisbona.

Mi alzo di controvoglia con addosso una camicia da notte nera di raso che mi arriva a metà cosce e scalza.

Arrivo alla porta,guardo nello spioncino e mi blocco.

È finita la pacchia! Che diavolo ci fa John qui fuori?!

«John che diavolo ci fa qui a quest'ora?!» urlo acida.

«Apri la porta Grace che dobbiamo parlare!» dice impaziente.

«Non ci pensare! Sono nuda e ho ancora sonno! Torno a letto,va a casa...va dove vuoi!» ribatto esasperata e me ne torno in camera.

Lo sento urlare ed imprecare.

E poi sento aprirsi la porta di casa,perché ovviamente ha le chiavi.

Mi metto sotto le coperte fino a nascondermi.

Dopo qualche minuto entra in camera.

«Grace!» mi chiama ad alta voce.

«Cooper che ci fai qui?! Non dovevi essere a Lisbona con quella megera?» borbotto da sotto le coperte. Lui scoppia a ridere e poi sbuffa.

«Ho concluso i contratti ieri pomeriggio e Amanda è voluta rimanere lì!» risponde tranquillo e io mi sposto le coperte da sopra la testa e riemergo. Lui sorride,immagino per lo spettacolo stupendo che si ritrova davanti.

«Perché sei fuggita via ieri?» chiede stanco sedendosi sul letto.

«E tu perché sei così stronzo e frequenti donne stronze?» ribatto seccata. Lui sbuffa di nuovo e si strofina gli occhi.

«Grace mi dispiace un casino e ho sbagliato a non prendere le tue difese quando ti sei sentita attaccata. Sono stato davvero un'idiota!»dice dispiaciuto John guardandomi. Io sospiro e mi strofino la faccia con le mani.

«Ok...d'accordo! Cerchiamo di essere chiari una volta per tutte! John il problema non è che tu devi prendere le mie difese! Non ne ho bisogno,sono capace di difendermi da sola e pestare i piedi agli altri con i miei stessi piedi. Il problema è che sono arcistufa di quelle puttanelle che frequenti e delle cose che dicono e come si comportano. E un altro problema è quello che ti lasci coinvolgere da loro e con la testa parti per la tangente e trascuri il lavoro e io lavoro il triplo! Di questo sono stufa! Della tua vita privata puoi fare quello che vuoi,a me non interessa un accidente di chi ti scopi e quante te ne scopi! La vita privata non deve influenzare quella lavorativa. Credo me l'abbiano ripetuto un miliardo di volte da quando ho iniziato a lavorare!» finisco esausta per questo discorso impegnativo alle sei e un quarto di mattina.

Lui annuisce e sorride e infine si butta sul letto in orizzontale con un braccio sugli occhi mentre io rimango seduta ed appoggiata alla testiera del letto.

«Perché sei così buona Grace?! Davvero....spiegami da dove viene tutta questa bontà! ».

«Boh...sono fatta così! Sarà anche tutto lo yoga che faccio per stare calma e non spezzarti le gambe ogni giorno!» rispondo ironica. Lui scoppia in una risata fragorosa e mi guarda.

«Sono fortunato allora... Però devo stare sempre attento ad un tuo possibile raptus!» risponde sarcastico.

«Mmmm bravo,fai meglio a ricordartelo!» rispondo seria. E lui ride di nuovo.

«Sono esausto Grace!» dice con un filo di voce. Io lo guardo.

«Io cosa dovrei dire?! Mi stanno venendo i capelli bianchi a quest'età! » rispondo sarcastica. Lui sbuffa e poi mi guarda.

FOLLEMENTE INNAMORATA DEL CAPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora