Capitolo 21

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.21.

LAILA

L'odore famigliare del bosco, di rugiada fresca e muschio bianco, mi ricordava quello virile e caldo di Helia

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L'odore famigliare del bosco, di rugiada fresca e muschio bianco, mi ricordava quello virile e caldo di Helia. E questo mi rincuorava un poco malgrado l'agitazione del momento. All'Alfa erbivoro, debilitato a causa mia, gli era stata imposta la sorveglianza della Jeep - ad una cinquantina di metri di distanza da dov'eravamo piazzati noi - in caso di fuga imminente o diversivo improvvisato.

Digrignai le fauci. Non potevo lasciare che i sensi di colpa ed il rimorso compromettessero la missione. Anche se il mio stato d'animo era pessimo, avrei dovuto vestire i panni della pantera nera, guerriera imperturbabile e soldato scelto della Congrega dei sei.

Tastai il terreno umido sotto le zampe anteriori, stiracchiando le dita a cuscinetto e gli artigli retrattili, striando il suolo con essi. La neve divenne soltanto un leggero velo di puro candore e gelo, avvolgendo di bianco gli alberi morti. Tutto di quel luogo appariva arido e spento. Mi accucciai a raso terra, poco distante da Jude, aguzzando la vista ed esponendo le scapole al di fuori dei cespugli innevati che punteggiavano la zona. Annussai l'aria ancora una volta, captando la presenza di Silene. Avevamo seguito la scia del suo profumo nei pressi del posto più improbabile dei confini. Affinnai l'udito, muovendo le orecchie in più direzioni e mappando le profondità del posto nuovo. Non eravamo in territorio nemico, ma nemmeno amico. Ci trovavamo nella terra di nessuno. Quella degli Onnivori. Reietti che si nutrivano di qualsiasi schifezza vivente. Arricciai il naso e le vibrisse, stomacata dalle mie stesse elucubrazioni mentali.

Disgusto.

Concentrata a non provocare il minimo scricchiolio di ramoscelli o bastoncini secchi, seguivo il lupo davanti a me, orma dopo orma. Gavriel volava alto nel cielo, nascosto dalle nubi e dalla luce del tramonto, nastri di fuoco che ferivano la vista. Presto sarebbe calata la notte e saremmo stati liberi di agire.

Mi leccai il muso, in attesa. L'andamento lento e le postazioni lunghe, ci permettano un sopralluogo circospetto e completo. Una struttura di acciaio e metallo, dall'olezzo chimico e sgradevole, inquinava il panorama naturale e circostante. Edificata di recente, mostrava ogni gadget di sicurezza di ultimo modello e tecnologia avanzata. Era un blocco mastodontico e inquinante. In stile militare e attrezzato per entrare e mai più uscirne. Volpi e orsi bruni, in forma bipede e animale, erano di vedetta ad ogni angolo. Qualunque cosa stesse accadendo all'interno di quel posto, era qualcosa di grosso.

Che diavolo stava succedendo?!

Ebbi un temibile presentimento e un brivido mi solcò le perle dorsali della schiena, fino a raggiungere la lunga coda. Eravamo tre contro una quarantina di soldati onnivori. Sarebbe stato difficile - forse, impossibile - avere la meglio su tutti loro. Il metodo migliore era aggirarli. Ma come?!

La risposta giunse troppo tardi.

Il rombo del fuoristrada tagliò la vegetazione circostante, a pochi metri da noi, guidata da Helia e creando un diversivo per distrarre le guardie. Il frastuono comprì il latrato terrorizzato. Il mio cuore mancò un battito. Lui stava rischiando la vita per farci entrare. Era forse impazzito?!

A quel punto Jude scattò contro una botola di ventilazione, aperta per arieggiare il luogo blindato al suo interno. Io esitai, combattuta se prestare soccorso al cervo oppure seguire il lupo.

Gavriel stridette, attirando la mia attenzione e lanciandosi in picchiata accanto a me, suggerendomi la via da seguire. Il lupo avrebbe avuto le spalle coperte grazie a lui. L'alfa erbivoro grazie a me.

***

Trovai Helia con la schiena contro un albero e accerchiato da una ventina di nemici. La jeep ammaccata e poco distante. Non poteva trasformarsi per via dei punti, ma riusciva a destreggiarsi discretamente.

Intervenni anch'io, lottando fianco a fianco con lui, contro tutto e tutti. In quel momento non mi importò se sarei morta oppure no. Ero con lui e il resto non aveva importanza.

Questo era giusto. Helia aveva avuto ragione fin dall'inizio.

 Helia aveva avuto ragione fin dall'inizio

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