Capitolo 5

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.5.

HELIA

Ad ogni pericolo in agguato, la paura alimentava l'adrenalina, innescando la trasformazione per restare e combattere, oppure correre e scappare

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Ad ogni pericolo in agguato, la paura alimentava l'adrenalina, innescando la trasformazione per restare e combattere, oppure correre e scappare.

Per la prima volta non sapevo cosa fare.

Vivevo un dissidio interiore logorante e che avrebbe oppresso ogni barlume di speranza. Una fioca luce che si sarebbe spenta al minimo soffio di vento.

Le tenebre dell'anima ti consumavano come fiamme.

Il senatore Fawn era diventato un pericolo ignoto. Il nemico dentro casa... O forse lo ero io; schierandomi dalla parte di Silene, la traditrice - mia simile - per proteggerla e aiutarla, avevo attuato un piano di evasione per il prigioniero di guerra. Uno tra i più pericolosi al mondo - della fazione opposta -.

Non ero sicuro della scelta compiuta, ma, di certo, collaborare coi carnivori non era il mio ideale di giustizia... Eppure, oltre a questo - come se ciò non fosse stato abbastanza - stavo anche proteggendo un'intrusa. E non una qualsiasi, bensì un membro scelto de La Congrega Dei Sei.

Dannazione! Sono veramente folle.

«Heila, ti vedo assente. Che succede, figliolo?» mi domandò improvvisamente l'ex Alfa mentre marciavamo, uno a fianco all'altro, verso la cella designata. Abbigliato di tutto punto, il nostro capo non mostrava mai un bottone fuori posto.

Il carcere della nostra zona, era una struttura militare adeguata a contenere la razza predatoria, disponendo di celle e gabbie, allarmate e potenziate per riuscire a resistere ad urti di nemici più forti ed agili di noi.

C'è che sono confuso. Da giorni non dormo perché studio documentazioni riservate e contradditorie. Che diavolo succede?!

«Nulla, Signore. Sono solo...» tergiversai a disagio.

«Preoccupato per Silene? Vedrai che la troveremo...» finì la frase al posto mio. Nessun tentennamento.

Spero proprio di no.

«...E troveremo anche chi l'ha aiutata!» aggiunse, spiazzandomi completamente.

«Signore?».

«Non è stato solo grazie ad un super predatore se è riuscita a fuggire.» precisò in seguito: «Abbiamo un secondo traditore nelle nostre schiere e dobbiamo agire con cautela per poterlo giustiziare.».

Deglutii a vuoto.

Io.

Concludemmo la traversata ai confini di una porta blindata in acciaio. Nessun numero o lettera incideva la superficie; e ciò significava solamente una cosa. Eravamo arrivati alla cella di Seth Hunter.

«Vuole affidarmi il compito di trovare la spia?» domandai, nascondendo il mio turbamento dietro ad un espressione impassibile.

Il senatore aprì una porta alla sua destra, non molto lontano dalla cella sicura: «Non sarà necessario. Ho piazzato un'esca infallibile per catturarla. Sarà soltanto questione di tempo prima che si tradisca da sola.».

Al suono di quelle parole, rabbrividii.

«Puoi andare, adesso.» mi congedò, proseguendo nella revisione delle sue mansioni ed io tirai un sospiro di sollievo.

Avevo trattenuto il fiato senza neanche rendermene conto.

***

«Cosa significa: “c'ero vicino, ma non ho potuto fare niente”?!» sbottò Laila. Era rimasta acquattata in un angolo cieco del palazzo vicino, dove un dito della foresta si allungava ai margini della prigione.

«Quale parte non ti è chiara?» celiai piccato. La maschera dell'apatia era caduta ed un espressione vagamente seccata aveva preso il suo posto. «Il senatore è comparso all'improvviso in un giro di ronda a sorpresa. Cosa avrei potuto fare?!»

«Ehm... Non lo so, forse farlo fuori era un opzione più che valida, non credi?!» si allontanò da me.

«In una prigione vigilata ventiquattro ore su ventiquattro da soldati armati? Certamente, già che c'ero potevo dirgli che il traditore che cercano sono io!» la seguii.

«Che vuoi dire?».

«Sanno che qualcuno ha aiutato Silene a scappare. Sanno che c'è una talpa e forse, sanno anche di te... Dobbiamo agire con la massima cautela. Oramai è solo questione di giorni prima che scoprano tutto.» le stetti dietro.

Gli scricchiolii delle foglie secche sotto i nostri anfibi erano un sottofondo rassicurante.

«Una motivazione in più per agire in fretta. A missione compiuta, sparirò dalla tua vita e vedrai che presto non ti ricorderai nemmeno il mio viso.» si voltò bruscamente verso di me. Forse troppo bruscamente ed io, le fui inaspettatamente troppo vicino.

Esalai il suo profumo selvatico e seducente: «Dubito fortemente che potrei dimenticarti...» mormorai.

Lei sgranò gli occhi mentre nuova neve danzava nell'aria ed i nostri fiati si condensavano in nuvolette bianche.

Corrugai le sopracciglia, vagamente divertito dalla sua reazione: «Sei arrossita?».

«Eeeh?! No, Piantala!» strillò, avvampando vistosamente. «Allora, quale sarà il nuovo piano?» brontolò.

Avevo un'idea; ma era rischiosa. «Consisterà nel coinvolgimento di una terza persona. Lei potrà aiutarci...» le confidai in seguito.

«Lei chi?».

*Angolino dell'autrice*

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*Angolino dell'autrice*

BAM A SORPRESA!

Secondo voi chi è questa "lei?"

Savage // Vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora