.23.
HELIA
Forse l'amore era solo una transizione per raggiungerti, per comprenderti e per amarti. Le nostre differenze non erano altro che superficiali, ma dentro, dentro eravamo uguali.
Laila, tu per me sei l'amore. Sei l'odore di casa. Sei pura felicità. Non cambierei niente di te perché è la nostra diversità a renderci unici.
La gerarchia animale si divideva in tre gruppi, ma gli Esclusi - gli onnivori - non venivano considerati. La guerra per il dominio de La città di Mezzo, riguardava solo i Notturni e noi, i Diurni. Quindi qual era lo scopo degli onnivori in tutta questa storia?! E perché avevano catturato Silene?? Troppe domande e nessuna risposta. Non ci capivo nulla. Ero un ottimo stratega militare, eppure tutte le conoscenze apprese in battaglia, risultarono inutili nello scontro corpo a corpo: due contro una quarantina. La mia concentrazione era assorbita sull'affascinante pantera nera; proteggerle le spalle come lei copriva le mie. Assortivamo un bel duo, ma non saremmo resistiti a lungo.
La notte calava e la nebbia si alzava.
Le orde di volpi sembravano non finire mai e ormai cominciavo a sentire le ripercussioni della ferita al fianco. I punti si erano riaperti e non sarei andato molto lontano se mai fossi uscito vivo da quel vespaio; ma Laila poteva ancora salvarsi... Invece, stando al mio fianco, rischiava di morire. Non potevo permetterlo!
Ad un tratto i soldati si ritirarono. Ma solo per attuare una nuova strategia e rincarare la dose di violenza con gli orsi bruni, i peggiori tank animali esistenti.
Dannazione!
Mi appoggiai all'albero più vicino e i capelli folti mi oscurarono la visuale. Curvandomi sul punto più debilitato del mio corpo, ripresi ossigeno: «Laila, ascoltami e fallo bene. Tu devi allontanarti da qui e riunirti agli altri. Jude e Gavierl hanno bisogno di te...» esposi con fatica, prendendo lunghe boccate d'aria fresca. Lei ruggì, protestando rumorosamente e acquattandosi a raso terra, pronta a scontrarsi ancora una volta.
Predatrice fino all'osso.
Non saremmo sopravvissuti. Lo sapevamo, ma lei avrebbe potuto aiutare chi ne aveva davvero bisogno... Io ero già morto. «Laila, dannazione, devi andartene da qui!» sbraitai.
La guerra faceva proprio schifo.
«Se resti morirai con me. Non mi devi niente...» la pregai, ma la felide per tutta risposta mi leccò una guancia, trasmettendomi tutto il suo amore. Mi veniva da piangere. Morire non era spaventoso, ma vederla soccombere poteva ridurmi peggio di quanto la morte stessa avrebbe fatto. «Ascolta. Fidati di me.» la supplicai a bassa voce. «Stavolta fidati di me. Tornerò da te e staremo... e staremo di nuovo insieme.».
Aria... Avevo un disperato bisogno di riprendere ancora fiato.
Laila abbassò le orecchie e i suoi occhi divennero ancora più grandi. Disperati. Le sorrisi appena e mi concessi di accarezzarle il manto di tenebra, per calmare i suoi lamenti. Ugiolò in modo straziante. «Sei proprio... una Micetta.» la presi in giro. Lei strusciò il capo contro il mio. A quel punto la vista mi si sdoppiò, ma quello che scorsi in lontananza erano comunque una dozzina di orsi bruni. «Laila, quando ti dico corri, tu corri.» la avvertii, ritornando serio. Non c'era più tempo per gli adii.
Guardai la mia mano e ne trovai il palmo macchiato di sangue. Percepii l'aria fresca sulla pelle e il terreno vibrare sotto i piedi. Ritornai in posizione di difesa e quando buttai fuori l'aria, loro caricarono verso di noi.
«Corri.».
***
"Se io fossi sole, che con la sua luce irradia vita alla terra, riuscirei a scaturire in te fiducia allo stesso modo?"
- 3 ALLA FINE DI QUESTO VOLUME
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Savage // Vol. 2
RomanceVOL. 2 DA REVISIONARE ⚠ ATTENZIONE ⚠ Prima di leggere le vicende contenute all'interno è consigliabile iniziare dal primo volume. "Chi è il vero nemico?" La trama la trovate all'interno. *** Beginning: 23/02/21 Concluded: 22/12/21 Iscritta a Pat...