~•Memories of a love gone.•~
Ciao Lurido!
Okey questo volta giuro che scrivo tutto quello che devo dirti.
Ti ricordi il primo giorno che mi hai scritto? Era il 29 Aprile erano le 20:31 quando mi hai dato il tuo numero per far si che ti scrivessi, ecco quel momento è stato fatale per me, sei stato come una bomba nella mia vita, sei stato come il cancro, hai colpito all'improvviso senza darmi scelta e mi hai uccisa piano piano.
Ecco l'amore è come il cancro ma se vuoi sapere la verità preferirei morire che non averti conosciuto.
Comunque torniamo al discorso, quella sera abbiamo parlato fino a tardi e giuro che non ringrazierò mai abbastanza Ask.fm abbastanza.
Quella notte l'ho passata a pensare a Te, mi sono ricordata della prima volta che ti ho visto al Mambo, non ti avevo proprio notato e forse perché in quel momento avevo la testa, o forse dovrei dire il cuore, in un altro posto.
Lo ammetto però ti ho sempre trovato un bel ragazzo.
Comunque da quel giorno ci siamo sempre sentiti, magari passavamo il tempo a dirci cazzate ma comunque eravamo, o almeno io ero felice.
Il 5 Maggio mi hai di nuovo scritto e abbiamo parlato dalle 19:43 alle 23:49, li sono iniziati i miei problemi, tu non eri un ragazzo normale, mi capivi e mi sembrava di conoscerti da una vita ma non era così.
Ho iniziato a pensare "Ma se lui mi vedesse come qualcosa di più di una semplice amica?" e poi mi sono resa conto della verità, una persona come te non poteva interessarsi a me perché io sono io.
L'11 Maggio abbiamo di nuovo parlato e ho continuato a trovarmi bene con te, eri simpatico e mi sembrava tu tenessi sul serio a me.
Sempre quella sera io ti ho chiesto scherzando quando mi venivi a prendere a scuola e tu mi hai risposto che saresti venuto tra due settimane e che saremmo venuti a Carmagnola insieme.
Ti dico solo che sei riuscito a farmi venire la tachicardia.
Il 13 Maggio ti ho scritto io perché ho pensato che come a me faceva piacere essere cercata avrebbe fatto piacere anche a Te.
Mi ricordo ancora quella sera quando mi hai chiesto se potevi fumarti una sigaretta e l'abbiamo fumata "insieme".
Il 15 Maggio mi hai scritto tu e mentre stavamo parlando mi hai detto:"Ti faccio male"
"Non puoi"
"Perché?"
"A distanza?"
"Vengo li"
"Vieni!"
"In moto!"
"Fallo, ti aspetto"
"Avessi la patente e la moto fosse mia ben volentieri!"Il fatidico giorno anche se non te lo ricordi è stato il 23 Maggio, avevo paura non venissi perché erano passati mille pullman ma tu non eri su nessuno...
Poi eccoti li, le porte si aprono e il cuore esplode.
Mi hai sorriso, sei entrato nella stazione e mi hai guardata, volevo correrti incontro ma non l'ho fatto, ti guardavo solo e tu ti sei messo a ridere prima di buttare lo zaino a terra e aprire le braccia.
Quando finalmente ci siamo abbracciati tu ridevi mentre mi dicevi che ero un gigante e io pensavo
"Casa... Finalmente casa!"
Ed è vero, tra le tue braccia era come se mi sentissi al sicuro, protetta da tutto e da tutti.
Siamo rimasti poco vicini ma è come se da quel momento non ci fossimo mai staccati.
Sul treno eravamo seduti verso la fine dei posti a quattro, io ero seduta vicino al finestrino e tu non eri seduto davanti a me ma nel posto a fianco.
Posso anche dire che non ero l'unica ad essere in imbarazzo dato che nemmeno tu parlavi molto.
Il treno quel giorno era pure molto rumoroso e di tutto quello che mi hai detto ne avrò sentito la metà!
Quando siamo arrivati a Carmagnola abbiamo fatto la strada fino a casa mia e quando siamo arrivati non avevo le chiavi e hai aspettato con me l'arrivo di mia mamma.
Ci siamo fumati una sigaretta insieme e non sai quanto aspettavo quel momento.
E' una cazzata perché non ha senso emozionarsi per una sigaretta ma fino a quel momento lo avevamo solo fatto a distanza.
La seconda volta che ci siamo visti siamo usciti con tuo fratello, Giorgia, Jessica e Angelo.
Ci siamo stuzzicati tutta la sera e poi siamo andati ai giardinetti del comune e tu sei salito su un albero e mi hai guardata, il tuo sorriso era qualcosa di unico e bellissimo.
Quella sera Jessica ha fatto quella scenata stupida e solo da poco ho scoperto il perché... Era gelosa di noi.
Sembra strano dire che io e Te siamo un "noi" però evidentemente lo sembravamo.
Era gelosa perché tu stavi con me e non davi attenzioni a lei.
Ci ero rimasta malissimo quando pensavo fossi stato tu a seguirla ma per fortuna era andato Gibbo.
Ci siamo visti un sacco di volte da quel giorno, uscivamo, massaggiavamo e passavano i mesi, non c'è stato un solo momento in cui io abbia pensato:
"Vorrei non averlo mai conosciuto."
Perché il dolore che provo a non averti vicino non è paragonabile a tutto il bene che mi ha fatto.
Quando mi sono trasferita dal fidanzato di mia mamma tu sei stato il primo ragazzo ad entrare nella mia casa.
Non avrei preferito nessun altro.
Prima che la sistemassi avevi pure il tuo letto personale, un giorno io ero seduta sul mio letto e tu sul tuo e ti sei alzato per coricarti di fianco a me.
Eravamo coricati vicini su quel piccolo letto e ti tenevo per mano mentre giocavo con il tuo mignolo.
Pensavo avresti fatto le tue solite battute ma non lo hai fatto, sei stato zitto come ho fatto io.
Ogni volta che dovevi tornare a casa facevi avanti e indietro più volte perché volevi salutarmi per bene e ad ogni abbraccio ci stringevamo più forte.