21- Non finire come loro

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"Tanto chiediti alla fine cosa resterà davvero.

Resterà solo il coraggio di chi in fondo, ci ha provato a dedicare spazio solo ai più veri sentimenti. E la notte l'ha sognato di scappare via con Wendy."

UN ANNO DOPO

L'inverno, che stagione tremenda. Niccolò la reputava la stagione più triste, quella più amara. I ricordi tornavano a galla, il cielo piangeva e si oscurava. L'inverno lo sentiva dentro, l'inverno era lui.

Non aveva avuto più notizie di Vanessa. Quella sera lei distrusse il telefono e cambiò il numero, convincendo anche Stella a farlo. Aveva eliminato ogni sua traccia, si era lasciata alle spalle egoisticamente tutto, quando Niccolò l'unica pretesa che aveva avuto era quella di avere qualche certezza in più.

Al ritorno dal suo tour era passato così tante volte in quel bar, ma non c'era traccia delle ragazze. Probabilmente avevano anche abbandonato il lavoro. Si poteva veramente arrivare a tanto, quando sarebbe bastato chiudere i rapporti in maniera civile? Erano questi i pensieri che lo tormentavano quella sera.

E lui adesso era lì, in un bar, con le ragazze a qualche metro più avanti. Era da svariati minuti che cercava di non farsi notare, di evitare. Non meritava di certo il suo interesse dopo tutto il dolore che gli aveva causato. Lui era sicuro che anche se per quel poco che si erano conosciuti, si era comportato sempre da bravo ragazzo. Non l'aveva trattata mai male, anzi, forse l'aveva riempita troppo di attenzioni che non meritava.

Sono triste per la gente che non prova più emozione.
È triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti,
Io che riesco solo a dire riportatemi da Wendy

È triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti,Io che riesco solo a dire riportatemi da Wendy

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E continuava a bere, continuava a buttare giù tutti i suoi pensieri, continuava a morire dentro. Perché per quanto poteva giurare a se stesso che era finita, sapeva che non era così. Era diventato un gran bugiardo, aveva iniziato a mentire spudoratamente a se stesso. Si poteva per una donna soffrire così? Questo non riusciva a capire. Perché quel sentimento non era riuscito a metterlo da parte? C'era riuscito così tante volte, eppure questa volta no. Non c'era verso.

«Stupida.» Disse chinando la testa in avanti, fingendo un sorriso. Un triste sorriso. Come la pensava... come la amava in silenzio. La vedeva lì, con un grande sorriso stampato sul volto, mentre parlava con un uomo che non era lui. Involontariamente gli stava strappando l'anima di dosso. E così, mandò giù l'ennesimo bicchiere, l'ennesimo dispiacere.

«Nic, non vale la pena.» Lo fermò Adriano. «Dopo che avrai bevuto così tanto, che farai? Cambierai le cose? No, le peggiorerai soltanto.» Disse, mentre strappò via dalle sue mani quel che rimaneva del suo cocktail. Ma lui era impassibile quella sera, averla rivista dopo tutto quel tempo lo aveva sconvolto.

In tutto quel tempo si era chiesto sempre come stava, se lo pensava ancora. Adesso aveva avuto tutte le risposte che cercava: lei stava bene. E no, non lo pensava affatto.

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