3-Resti stasera?

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Niccolò e i suoi amici erano già dentro al locale. Adorava i colori e le luci di quel posto. Neanche il caos e le urla della gente lo infastidivano quella sera. L'odore di menta si sentiva per tutto il locale, senza mai capire da cosa provenisse. Il tempo non aiutava molto, la pioggia era sempre più incessante. Ma si era ripromesso che niente e nessuno gli avrebbe rovinato la serata.

Aveva l'ansia di incontrarla. L'insicurezza di guardarla negli occhi per paura di cascarci dentro. Era strano, sì. Ma era questo l'effetto che le faceva quella ragazza. Iniziò a guardarsi assiduamente intorno, cercando il suo sguardo in mezzo a tutta quella gente. E la trovò lì, in fila, nell'attesa di ordinare un cocktail. Così si fece coraggio e la raggiunse. Era tremendamente bella nella sua semplicità quella sera. Infatti indossava un semplice abito fiorito. E lui la trovava adorabile. Si poggiò sul bancone facendola sobbalzare. Rise alla reazione della ragazza e prese parola.

«Prenditi qualcosa. Faccia pure, signorina.» Fece ironico. Vanessa sorrise dinanzi a tanta sfacciataggine. Era abituata a vederlo sempre in disparte ed in silenzio con la sua penna fra le dita.

«Cos'è?» Rise. «Un modo per sdebitarti del caffè non pagato?» Lo prese in giro, cosa che lo fece istintivamente ridere. Gli piaceva molto quel lato del suo carattere. Le possibilità erano due quella sera. O ne usciva da vincitore o da perdente. Quindi si sarebbe giocato tutte le sue carte per lei.

«Probabile. Cosa prendi?» Domandò.

«Un Margarita.» Disse, e poi guardò nel tavolo dove vi era la sua amica. Era già a suo agio con gli amici di Niccolò, come se li conoscesse da una vita. Lei invece era l'unica a sentirsi strana quella sera in mezzo a degli estranei. Ma lo faceva per Stella, sapeva quanto lei ci tenesse. Non avrebbe rovinato mai la sua unica occasione che aveva per stare con lui.

«Perfetto» Sorrise, guardandola attentamente in tutta la sua semplicità. «Io prendo un amaro del capo.» Ordinò, picchiettando le dita sul tavolo in attesa del suo ordine. Lei per la prima volta fissò attentamente i suoi modi di fare, istintivamente si guardarono per pochi istanti negli occhi senza proferire parola. Poi la voce dietro al bancone li riportò alla realtà, lei si girò immediatamente verso quell'uomo sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio... Era in imbarazzo.

«Grazie» Rispose semplicemente Niccolò, togliendole il bicchiere che Vanessa teneva attentamente fra le mani per la paura di versare l'alcool su qualcuno.

Tuttavia, tutto stava proseguendo al meglio dei modi. Fra i ragazzi si stava creando una bella sintonia. Cosa che fece rallegrare Niccolò, gli piaceva molto il modo in cui si stavano raccontando di loro con una certa normalità.

«C'è il karaoke.» Ricordò Stella. «Perché non ci canti una canzone? Così anche Vanessa avrà modo di ascoltare i tuoi meravigliosi testi.» Consigliò la bionda, euforica. Adorava la sua musica.

«Non penso sia una buona idea» Sbottò Vanessa sotto lo sguardo incredulo dei ragazzi. «Nel senso che potrebbero riconoscerlo. Magari non vuole rischiare nemmeno lui.» Giustificò.

Niccolò non ci pensò minimamente, si sollevò e raggiunse subito il piccolo palco. Non se lo fece ripetere due volte, voleva raccontarsi a lei fregandosene di tutta quella gente. Prese il microfono fra le mani e iniziò a lasciarsi andare, facendosi cullare dalla sua stessa musica.

Voglio parlarti di me... Tu cosa hai saputo di me? Mi manca mancare a qualcuno, vieni. Ti porto dove si parla di te, fiori che nascono soli... Non hanno bisogno di un cielo. Crescono senza colori.

Vanessa rimase lì inerme, ad ascoltare ogni singola parola che fuoriusciva dalle sue labbra. Ed in parte capii per quale motivo la sua amica lo ammirasse così tanto. Aveva una voce meravigliosa, si stava facendo trascinare dalla leggerezza di ogni sua parola.

Tu che rinchiudi in te stessa ogni parola mancata. Sai? Mi manca la testa. La fine è una vita iniziata. E provaci ad essere vera come i tuoi occhi al mattino quando c'e il sole vicino, sul volto il segno del cuscino.

Aveva probabilmente scelto una delle sue canzoni più intime. C'era molto di più nel suo testo. Stava esprimendo la voglia che aveva di avere una persona vicino. E si chiedeva chi era la fortunata a cui stava pensando mentre pronunciava quelle parole. Perché chi non vorrebbe sentirsi dedicare una canzone d'amore?

Resti stasera? Resti di sera?
Che fuori piove e non ho voglia di altro stasera.
Resti stasera? Resti di sera? Che il mondo è strano e non lo voglio incontrare stasera...

«Non ha una voce bellissima?» Domandò Stella, affascinata da quel brano. In realtà li amava un po' tutti, ma non sapeva dire ancora con certezza quale fosse la sua traccia preferita. In quel momento voleva solo sentirsi dire che aveva un ottimo gusto in fatto di musica anche se quest'ultima è soggettiva. Voleva solo che fosse Vanessa ad apprezzarla.

«Già.» Annuì semplicemente. Non sapeva spiegarsi il senso. Pensava solo di essere rimasta ipnotizzata grazie a quella voce. Niccolò era cambiato, sul palco era un'altra persona. C'era determinazione e tanta professionalità e adorava quelle caratteristiche.

Voglio sapere se c'è un posto in cui perdo una parte di me. Sciogli tutti i capelli. Se il mondo si spara, sono gli amanti i veri ribelli...
Scrivo, per non sentirmi solo. Sono un bambino col fuoco, amo vederlo bruciare se intorno c'ho il vuoto.

«Che ti prende? Non è sexy con quel microfono?» Rise Adriano prendendosi gioco della mora, causando la risata del gruppo. Vanesso lo fulminò con lo sguardo, odiava far trasparire così tanto l'interesse che stava provando in quel momento. Voleva solo godersi quell'attimo.

Senza senso scrivo. Però mi sento vivo!
Parlo di cose che non ci sono, senza un motivo.
E tutto quello che chiedo è avere te che detesti litigarci il cuscino, mentre di notte calpesti.

Sorrise. Immaginando chissà quale scena nella sua testa. Ma quello che lei non sapeva, è che Niccolò con quella canzone le stava domandando solo una cosa.

Resti stasera?

Ma non lo avrebbe mai capito. Era ignara di tutto ciò che stava accadendo al suo cuore da giorni. Pensava solo che a cantare quella canzone fosse un uomo innamorato con la voglia di avere vicino la persona che ama... Perdendosi nelle piccole cose, come litigarsi il cuscino alla notte.

E anche lei avrebbe desiderato viversi un amore così. Libero, leggero e spensierato. E riteneva fortunato chi aveva provato quelle sensazioni. Perché anche lei avrebbe voluto tanto provarle... Aspettava solo il momento giusto.

#SpazioAutrice

Eccoci finalmente con il terzo capitolo della storia! Che dire? Sono felice che vi stia piacendo... Vi ringrazio infinitamente per i risultati che sta ottenendo. ❤️

Per il resto... Che ne pensate di Niccolò e Vanessa? Lui è proprio preso da lei, già dal loro primo incontro a quel bar 🙊
Mentre lei, si sente ancora un pò estraniata dalla situazione... Si lascerà andare?

Ci vediamo la prossima settimana con un nuovo aggiornamento 😍 Alla prossima!

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