6. «Io lo trovo adorabile»

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Quel dannato bacio con Hoseok non se lo riusciva a levar dalla testa. Ci aveva provato tutta la mattina, aveva provato a distrarsi finendo nel giusto modo le pulizie in camera dei due coniugi, ci aveva provato andando subito dopo a servire per il pranzo al ristorante coreano, ma niente ebbe effetto, niente lo aiutò, almeno fino a quando non mise piede in camera sua nel primo pomeriggio. Avrebbe dovuto recuperare la sua tessera da dipendente, quella stessa mattina l'aveva dimenticata sul comodino di fianco il letto. Quando aprì la porta, alle sue orecchie arrivò un rumore poco rassicurante, ebbe quasi un dejavu, gli sembrò di aver già vissuto quella sensazione, quel momento. Superò l'entrata, appoggiò il piede a terra e percepì l'acqua entrargli nella scarpa «Ma che?» fece scendere gli occhi verso il basso e li sgranò immediatamente quando vide tutto il pavimento allagato «No...merda, di nuovo!» guardò verso il bagno e vide una piccola cascatella di acqua scendere al di sotto della porta. Scosse prepotentemente la testa, sapeva già cosa stesse succedendo, ma non voleva capacitarsene. Entrò in bagno e l'acqua gli arrivò ai polpacci «Ma perché tutte le sfighe del mondo a me??» si buttò in ginocchio vicino il lavandino ed afferrò il secchio posto nella doccia, per raccogliere lì tutto il liquido che stava uscendo dalla tubatura rotta.

Velocemente prese il cellulare dalla tasca della divisa e lo incastrò tra l'orecchio e la spalla, mentre cercava in ogni modo possibile di raggiungere la leva che gli permettesse di chiudere il flusso dell'acqua «Kook?» il ragazzo gli rispose dall'altro lato del telefono «Hey, devi farmi un favore. Vai dal direttore e digli che per stasera non posso servire i tavoli, mi si è allagata di nuovo la stanza» spiegò frettolosamente.

Il make up artist, rimase col pennello sospeso in aria «In che senso si è allagata??»

Jimin si passò una mano sulla fronte bagnandosi il ciuffo involontariamente «È successo anche l'anno scorso, qui mi sembrano tutti dei deficienti, ho pure segnalato il problema ma figurati, non ci hanno messo mano per niente» e figuriamoci se anche quella volta non gli fosse toccato a lui, il sistemare tutto quel casino.

«Va bene, tranquillo ci penso io»

«Grazie mille, Kook»

«Senti, appena mi libero vengo a darti una mano» Jungkook sentì la risata dell'altro e subito dopo un'imprecazione, gli era quasi caduto il telefono in acqua «Certo, hai da truccare diecimila persone stasera, come pretendi di riuscire a venire anche qui? Vai con calma e non preoccuparti, come l'ho risolto l'altra volta il problema, lo risolverò anche adesso»

La mattina successiva, alle otto in punto, il volto di Jimin si districava tra due profonde occhiaie e pittura sparsa per le guance, la fronte ed anche i capelli. Quel giorno gli sarebbe toccato il baby parking. Una fottuta massa di bambini dai cinque anni ai dieci che correvano, urlavano, schiamazzavano, rompevano, come solo loro sapevano fare «Hey bimbi, correte un po' più piano!» disse loro, con un sorriso tirato in volto, era passata solo un'ora da quando erano arrivati e già non ce la faceva più «Se vi fate male poi danno la colpa a me!»

𝑴𝑨𝑹𝑬 𝑰𝑵 𝑩𝑼𝑹𝑹𝑨𝑺𝑪𝑨 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿˢᵉᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora